I colori della STORIA - volume 2

5.4 L IMPERO VERSO LA CRISI carta interattiva XX SULLA CARTA mare del Nord Pitti Regni indipendenti Impero romano Scoti Invasioni dei popoli nomadi BRITANNIA Re 275 Sassoni Franchi Vandali Silingi Alamanni 233 Vandali Asdingi 260 ZIA ICO RE R IA Iazigi no Gepidi Ostrogoti Eruli o ce ano Atla GALLIA n t i co Milano 271 NO NON N PA D Taifali i o 250 Abritto MESIA 251 Goti 250 Atene Cartagine MAURITANIA ma AFRICA PROCONSOLARE rM edi te r ra n e Tira Goti Eruli Bisanzio ASIA MINORE 260 Antiochia SIRIA Trebisonda 256 Edessa MESOPOTAMIA Palmira o Alessandria EGITTO popolazioni nomadi spio Roma SPAGNA Carpi r Ca ILLIRIA 250-560 DACIA ma anub Visigoti 230 Impero persiano ARABIA popolazioni nomadi Blemi Regni indipendenti e invasioni nel III secolo. La fine dell espansione militare aveva determinato anche il venir meno del flusso costante di schiavi dai territori sottomessi, privando l economia romana della manodopera gratuita su cui per secoli si era basata l agricoltura. L aumento delle tasse e le distruzioni provocate dalle guerre si inserivano in questo quadro di crisi della produzione agricola. LA CRISI DEI COMMERCI E L INFLAZIONE La diminuzione della produzione agricola provocò a sua volta una contrazione degli scambi commerciali, già danneggiati dalle guerre e dall insicurezza dei viaggi su lunghe distanze. La situazione fu ulteriormente aggravata dalle politiche monetarie degli imperatori. Fin dal tempo di Settimio Severo, infatti, per contrastare la scarsità di metalli preziosi provocata dalla crisi economica furono coniate monete con una quantità sempre più ridotta di oro e di argento e, dunque, di valore inferiore (il valore della moneta era infatti dato dalla percentuale di metallo prezioso in essa contenuta). Ne derivò una crescita straordinaria del fenomeno economico noto come inflazione. In una spirale negativa, l inflazione favorì il fenomeno della tesaurizzazione, cioè dell accaparramento dei metalli pre64 ziosi: chi possedeva monete coniate prima della svalutazione, e dunque con un valore più elevato di quelle in circolazione, le custodiva in luoghi sicuri, per utilizzarle in caso di estrema necessità. In questo modo, però, si aggravava la crisi dei commerci; l economia monetaria regredì e in alcuni casi vi fu addirittura il ritorno a forme di commercio basate sul baratto, cioè sullo scambio diretto di merci contro merce, senza l intermediazione della moneta. Il peso della drammatica crisi economica che caratterizzò il III secolo gravò soprattutto sugli strati più deboli della popolazione, che subirono un sensibile peggioramento delle proprie condizioni di vita. Tale situazione determinò un ulteriore aggravamento degli squilibri tra le classi sociali, ampliando il divario tra gli honestiores, sempre più ricchi e influenti, e gli humiliores, ridotti in miseria e di fatto esclusi da qualsiasi opportunità di ripresa economica. UN IMPERO SEMPRE PI INSICURO Per fronteggiare la carenza di soldati, provocata dal calo demografico che seguì la crisi economica, gli imperatori arruolarono con sempre maggiore frequenza truppe mercenarie, reclutate tra le popolazioni stanziate al di fuori dei domini imperiali. Impero di Alessandro Severo Ribellione di Massimino il Trace Periodo di anarchia militare 222-235 d.C. 235 d.C. 235-283 d.C.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille