I colori della STORIA - volume 2

5.4 L IMPERO VERSO LA CRISI seguenza della quale il suo nome venne cancellato dai luoghi pubblici e non poté più essere trasmesso ai discendenti. Il nuovo imperatore si impegnò con risultati incerti nel risanamento delle finanze dello Stato e nella difesa dei confini, rafforzata da nuovi arruolamenti tra le popolazioni orientali e dal consolidamento delle fortificazioni lungo le frontiere più a rischio. Nonostante questi provvedimenti, però, la crisi dell impero, già in atto da tempo ma fino ad allora contenuta dalle riforme economiche e istituzionali, si manifestò in tutta la sua gravità. LA LA DINASTIA DEI SEVERI SETTIMIO SEVERO (197-211 d.C.) potere assoluto divinizzazione società divisa in honestiores e humiliores politica interna MINACCIA DELLE INVASIONI Come abbiamo visto, la compagine imperiale era indebolita non solo da fattori interni, primo tra tutti l instabilità politica che portava a frequenti avvicendamenti al potere, ma anche dalla pressione dei popoli stanziati ai confini dell impero. Alessandro Severo si trovò in particolare a dover fronteggiare, a Oriente, l espansione dei Sasanidi, una dinastia erede degli antichi sovrani persiani che aveva conquistato il regno dei Parti. I tentativi di bloccare la loro avanzata si rivelarono un insuccesso, e nel 233 i Romani furono costretti a stringere accordi di pace. Il patto si era reso necessario anche perché le forze militari imperiali dovevano nel frattempo respingere una nuova minaccia, questa volta nei Balcani, dove le tribù dei Goti avevano attraversato la frontiera del Danubio. Nel 234, inoltre, si verificò una nuova invasione da parte degli Alemanni oltre il Reno. Gli insuccessi in guerra alienarono ad Alessandro Severo l appoggio dei soldati. Il malcontento degli ambienti militari era accresciuto tra l altro dalla condiscendenza mostrata dall imperatore nei confronti dell aristocrazia senatoria e della sua politica finanziaria, che aveva ridotto le sovvenzioni all esercito. Nel 235 d.C., di fronte a una tattica giudicata troppo rinunciataria nei confronti dei barbari , che aveva condotto ad accordi di pace con gli Alemanni e aveva dunque precluso la possibilità di conquistare nuove terre, l esercito si ribellò, al comando di Massimino il Trace, e Alessandro Severo Busto di Massimino il Trace, imperatore romano dal 235 al 238 d.C. venne assassinato. 62 IN SINTESI riforma del senato creazione di una nuova classe dirigente preminenza dell ordine equestre maggiori poteri al prefetto del pretorio politica estera difesa dei confini campagna contro i Parti riforma amministrativa delle province (aumento dei tributi) CARACALLA (211-217 d.C.) assassinio di Geta assassinio del giurista Papiniano costruzione di opere pubbliche (terme) Constitutio antoniniana (212 d.C.) estensione della cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi delle province maggiori entrate per l impero guerre lungo i confini spedizione contro i Parti ELIOGABALO (218-222 d.C.) imposizione del culto orientale di El-Gabal vita dissoluta: atti giudicati immorali damnatio memoriae ALESSANDRO SEVERO (222-235 d.C.) associato al potere nel 221 d.C. imperatore nel 222 d.C. affiancato dal senato tentativo di risanamento delle finanze difesa dei confini invasioni di Sasanidi, Goti, Alemanni insuccessi in guerra rivolta dell esercito GUIDA ALLO STUDIO In che modo Settimio Severo riuscì a imporre un potere assoluto? Che cosa prevedeva la Constitutio antoniniana? Per quali ragioni fu emanata da Caracalla? Con quali mezzi la famiglia dei Severi riuscì a riprendere il potere dopo Macrino? Per quali motivi Eliogabalo si rivelò inadatto a governare e perse il consenso? Impero di Alessandro Severo Accordi di pace con i Sasanidi Ribellione di Massimino il Trace 222-235 d.C. 233 d.C. 235 d.C.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille