LABORATORIO DELLE FONTI - I cristiani nei loro luoghi di

LABORATORIO DELLE FONTI Catacombe e basiliche I cristiani nei loro luoghi di culto e sepoltura II-V secolo d.C. Ipogeo di via Latina, Roma (immagine 1); catacombe di Priscilla, Roma (immagine 2); basilica di Costantino, Treviri (immagine 3). I cristiani seppellivano i loro defunti in cimiteri sotterranei, le catacombe. Formate da strette gallerie, le catacombe erano disposte su vari piani, collegati tra loro da scale, e potevano raggiungere i 25 metri di profondità. La luce e l aria erano assicurate da alcune condutture che arrivavano alla superficie. Lungo le pareti erano scavati i loculi, piccole nicchie che servivano da tombe. Sulle lastre che chiudevano i loculi venivano incisi i simboli della religione cristiana: il buon pastore (cioè Cristo) che guida le anime dei fedeli; il paniere, che ricorda il miracolo di Gesù della moltiplicazione dei pani e dei pesci; l ancora, emblema della salvezza dell anima; la colomba, simbolo dello Spirito Santo. Frequente era anche la raffigurazione del pesce: le lettere del termine greco ichth s (che significa appunto pesce ) costituivano infatti le iniziali delle parole che componevano la frase Ieso s Christ s Theo Yi s Sotér, Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore . 1 Le decorazioni policrome dell Ipogeo 1 di via Latina, appartenente a una o più famiglie romane, comprendono soggetti pagani e cristiani, a dimostrazione del fatto che nel IV secolo d.C. non tutti i loro membri si erano ancora convertiti alla fede cristiana. 2 5 3 LE BASILICHE Dopo la fine delle persecuzioni, non essendo più costretti a nascondersi nelle case private per celebrare le loro cerimonie, i cristiani poterono riunirsi in luoghi aperti al pubblico. L ampia diffusione del cristianesimo, che nel IV secolo d.C. contava ormai un numero considerevole di fedeli, soprattutto nelle città, richiese la costruzione di grandi luoghi di culto. Essi furono chiamati basiliche , come gli antichi tribunali romani di cui riprendevano la struttura architettonica. Questo tipo di edificio ebbe origine nei regni ellenistici (basiliché era chiamata la sala di rappresentanza dei sovrani alessandrini, in greco basil is) e si diffuse a Roma fin dall età repubblicana. Era composto da un ampia navata centrale, corredata di colonne e rialzata rispetto a quelle laterali; nella sua parte superiore si aprivano grandi finestre. Molte basiliche furono realizzate riutilizzando elementi architettonici appartenenti a precedenti costruzioni romane: ancora oggi è possibile vedere colonne o capitelli di stile e provenienza diversa all interno di basiliche di epoca paleocristiana. Questa consuetudine era motivata dalla necessità di contenere le spese per la realizzazione degli edifici, recuperando materiali dai monumenti pagani, ma esprime anche un implicito apprezzamento dei primi cristiani per l arte greco-romana. 54 4 Una ricostruzione della basilica di San Pietro. 1 2 3 Abside Transetto Nartece 4 5 Quadriportico Navate

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille