I colori della STORIA - volume 2

LA ROMA IMPERIALE imperiale ai cristiani, che in questi anni conobbero le prime persecuzioni. Nerone sopravvisse a numerose congiure, reagendo con feroci repressioni eseguite dal nuovo e potente prefetto del pretorio, Tigellino. Accanto a questa politica di terrore, però, egli seppe anche esercitare grande fascino su ampi strati della popolazione. Per compiacere le masse proletarie di Roma venivano organizzati giochi circensi, feste pubbliche gratuite e spettacoli teatrali, nei quali Nerone stesso si esibiva come attore protagonista o atleta. Questi atteggiamenti spregiudicati ed esibizionisti non erano solo uno strumento di propaganda; Nerone nutriva una sincera ammirazione per le arti ed era un estimatore della cultura ellenica (durante il suo regno garantì infatti numerosi privilegi alla provincia greca). Nondimeno, le sue abitudini e i suoi costumi lo resero sempre più inviso ai senatori. La sua politica dissennata, inoltre, provocò un grave dissesto economico delle finanze statali, al quale egli cercò di porre rimedio confiscando i beni degli avversari e aumentando i tributi alle province. Queste iniziative gli procurarono però anche il risentimento dei cittadini italici e dei legionari. Il consenso di Nerone negli ambienti dell esercito, del resto, era venuto meno quando egli aveva costretto al suicidio Corbulone, suo valente generale, nel 67 d.C. Autore di vittorie militari in Oriente, dove aveva sconfitto i Parti e imposto il controllo di Roma sull Armenia, Corbulone era stato eliminato proprio perché il suo successo personale era ritenuto pericoloso per il potere dell imperatore. Il clima di tensione si concretizzò in numerose rivolte, come quelle scoppiate in Britannia (61 d.C.) e a Gerusalemme (67 d.C.). Nel 68 d.C. si ribellarono anche Servio Sulpicio Galba, al comando delle legioni romane in Spagna, e Caio Giulio Vindice, che guidava l esercito in Gallia. Privo del sostegno dell esercito, Nerone si rese conto di non avere più via di scampo e si suicidò. Con la morte del suo ultimo esponente, si estingueva la dinastia Giulio-Claudia. IN SINTESI LA DINASTIA GIULIO-CLAUDIA TIBERIO (14-37 D.C.) efficiente amministrazione riaffermazione dell autorità del senato politica di rigore rafforzamento dei confini regime dispotico CALIGOLA (37-41 D.C.) regime dispotico divinizzazione dell imperatore disprezzo per il senato CLAUDIO (41-54 D.C.) grandi opere pubbliche risanamento delle finanze consolidamento dell apparato burocratico espansionismo territoriale estensione della cittadinanza romana NERONE (54-68 D.C.) regime dispotico incendio di Roma nel 64 d.C. persecuzione dei cristiani giochi circensi e feste pubbliche dissesto economico GUIDA ALLO STUDIO Quale criterio di successione si affermò con l imperatore Augusto? Quali politiche furono promosse da Claudio? Quali caratteristiche accomunarono il regno di Caligola e quello di Nerone? Quali circostanze portarono alla caduta di Nerone? L imperatore Nerone. Incendio di Roma Ribellioni in Spagna e in Gallia Suicidio di Nerone 64 d.C. 68 d.C. 68 d.C. 27

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille