LABORATORIO DELLE FONTI - I Longobardi e la Chiesa

LABORATORIO DELLE FONTI I Longobardi e la Chiesa Il dialogo tra i sovrani longobardi e la Chiesa romana ha lasciato un segno nelle opere d arte del periodo, caratterizzate da una contaminazione estetica tra modelli classici e modalità espressive riconducibili alle produzioni artigianali germaniche. Nei monumenti più importanti delle principali città longobarde, come Cividale del Friuli e Spilimbergo, sono ancora oggi visibili rilievi e stucchi che rappresentano episodi delle Sacre Scritture o figure di santi, a testimonianza della progressiva conversione della popolazione germanica al cristianesimo romano. Anche molti oggetti preziosi conservati nelle chiese che risalgono a questo periodo come il Duomo di Monza, fatto costruire dalla regina Teodolinda rivelano come il gusto estetico dei Longobardi fu influenzato profondamente da modelli classici. Gli artigiani e gli architetti longobardi erano consapevoli dell elevato livello artistico raggiunto dalla cultura grecoromana e si ispirarono alla produzione classica per riprodurre le loro opere. Nel ducato di Benevento, per esempio, la chiesa di Santa Sofia presenta colonne di stile corinzio che rivelano un tentativo di emulazione della cultura greco-bizantina. IL MODELLO IMPERIALE La decorazione frontale di questo elmo longobardo, noto come Lamina di Agilulfo (590-615 d.C. circa), mostra un sovrano sul trono, con due guerrieri in armi ai suoi lati; si notano inoltre due vittorie alate e alcuni individui che recano offerte al re. La disposizione dei personaggi e i loro gesti richiamano l iconografia celebrativa degli antichi imperatori romani; la rappresentazione delle figure umane, molto grossolana e lontana dalle raffinate produzioni artistiche romane, rivela tuttavia l origine germanica del manufatto, testimoniata anche da alcuni errori nell uso della lingua latina: nelle iscrizioni incise sulle insegne impugnate dalle due vittorie alate compare il termine victuria al posto del corretto victoria. 188 L arte longobarda Oggetti artigianali, rilievi e stucchi, VIII secolo d.C. Museo cristiano di Cividale del Friuli (immagine 1); tempietto di Santa Maria in Valle di Cividale del Friuli (immagine 2). immagini interattive 1 Il rilievo che ornava l altare del duca Ratchis risale alla metà dell VIII secolo e raffigura Gesù innalzato alla maestà divina e circondato dagli angeli: è una testimonianza del fatto che, in questo periodo, anche i vertici della nobiltà longobarda avevano abbandonato l arianesimo per abbracciare la fede del cristianesimo romano. 2 Questo stucco con figure di sante raffigurate all interno del tempietto di Santa Maria in Valle di Cividale del Friuli risale alla metà dell VIII secolo e mostra una raffinata eleganza, a testimonianza dell evoluzione artistica raggiunta dagli artigiani longobardi grazie all influenza dei modelli classici.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille