LABORATORIO DELLE FONTI - Il potere teocratico nei

LABORATORIO DELLE FONTI Il potere teocratico nei monumenti di Ravenna Dopo la fine dell impero romano d Occidente, Ravenna fu la più importante città della penisola Italica, divenendo la capitale del regno ostrogoto e poi dell esarcato bizantino. Il ruolo della città è testimoniato dagli splendidi edifici che vi vennero edificati in quel periodo. Oltre a una funzione ornamentale, la costruzione dei monumenti aveva lo scopo di celebrare il cattolicesimo (che aveva subito le persecuzioni degli Ostrogoti ariani) ed esaltare l imperatore Giustiniano e la sua corte. Mentre il primo aspetto emerge con evidenza nelle raffigurazioni della basilica di Sant Apollinare in Classe, edificata presso il porto di Ravenna (chiamato appunto Classe, dal latino classis, flotta ), la celebrazione della corte imperiale costituisce il soggetto dei grandi mosaici che ornano la basilica di San Vitale, la cui costruzione iniziò durante la dominazione ostrogota sull Italia e terminò dopo la conquista di Ravenna da parte di Giustiniano. Poiché, in realtà, né l imperatore né la sua consorte visitarono mai Ravenna, queste raffigurazioni avevano forse la funzione di celebrare simbolicamente la dimensione teocratica del potere di Giustiniano. I mosaici bizantini di Ravenna Mosaici policromi, VI secolo d.C. Basilica di San Vitale, Ravenna. immagini interattive 1 Il primo mosaico raffigura Giustiniano nell atto di portare il pane verso l altare in segno di offerta. L imperatore si trova al centro, circondato dai dignitari imperiali. 2 I dignitari di corte son ben distinti secondo il loro ruolo, ma l unico riconoscibile è l arcivescovo Massimiano. Già membro della corte imperiale a Costantinopoli, Massimiano fu nominato vescovo di Ravenna dall imperatore stesso, contro la volontà del clero e dei fedeli ravennati. L ostilità iniziale fu però superata, e durante la sua permanenza in carica Massimiano si distinse, tra le altre cose, per la costruzione di numerosi edifici di culto. 3 I militari raffigurati a sinistra recano uno scudo con il monogramma di Cristo, il simbolo del cristianesimo utilizzato per la prima volta come insegna di guerra dall imperatore romano Costantino nella battaglia di Ponte Milvio (312). 4 Il secondo mosaico rappresenta Teodora mentre avanza verso l altare offrendo il vino. 5 Le dame di corte accompagnano la regina Teodora. Il palazzo di Teodorico raffigurato in un mosaico della chiesa di Sant Apollinare Nuovo. La bidimensionalità delle figure è accentuata dallo sfondo dorato, e la caratterizzazione di alcune fisionomie è l unico residuo di naturalismo romano in una composizione altrimenti improntata a uno stile figurativo bizantino. L opera fu probabilmente realizzata da maestranze locali su cartoni provenienti da Costantinopoli. LA CENSURA BIZANTINA Quando i Bizantini conquistarono l Italia, in seguito alla guerra greco-gotica, oltre a erigere splendidi monumenti ed edifici pubblici per esaltare la grandezza dell impero, si preoccuparono anche di cancellare tutte le tracce del precedente regno ostrogoto. A Ravenna, scelta per la sua posizione strategica come capitale dell esarcato, furono per esempio modificati i mosaici che ornavano l interno della basilica di Sant Apollinare Nuovo, fatta edificare da Teodorico, e che riproducevano il re ostrogoto e la sua corte. Ancora oggi, tra le colonne del mosaico che raffigurava il palatium (il palazzo reale di Teodorico), si intravedono le sagome delle figure dei personaggi che furono cancellati e al cui posto furono inserite raffigurazioni di tendaggi; su alcune colonne si notano anche delle mani che non furono eliminate dal mosaico. 170 GUIDA ALLO STUDIO Il fatto che siano gli imperatori a portare il pane e il vino per il sacramento, così come la nomina del vescovo da parte di Giustiniano, sono chiari esempi di quello che viene chiamato cesaropapismo . Perché? Spiegalo con parole tue. Si può parlare, per queste immagini, di propaganda ? Motiva la tua risposta.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille