I virus
I virus non sono costituiti da cellule, infatti sono entità biologiche ancora più piccole e semplici delle cellule procariote: visibili solo al microscopio elettronico, misurano da poco più di 10 a 100 nm circa (1 nm = un milionesimo di millimetro). A differenza delle cellule, i virus non sono in grado di vivere autonomamente: affinché possano sopravvivere e riprodursi, devono necessariamente approfittare di un altro organismo, attaccandolo e infettandolo. Un virus è composto da un solo acido nucleico (può essere una molecola di DNA oppure di RNA, a seconda del tipo di virus) contenuto in una particolare struttura chiamata capside; quest’ultima talvolta è ulteriormente contenuta in un involucro esterno, come nel caso degli Herpesvirus (virus della varicella), o dell’HIV (Human Immunodeficiency Virus), virus responsabile dell’AIDS.
Le forme dei virus sono generalmente riconducibili a modelli standard: possono essere complesse e asimmetriche, poliedriche o circolari, con o senza strutture di ancoraggio.
La modalità di riproduzione di alcuni virus è ormai nota e ben compresa. Sappiamo, per esempio, come agisce il virus responsabile dell’influenza umana che, fondendosi con la membrana della cellula infettata, rilascia all’interno di quest’ultima il suo materiale genetico destinato a essere incluso in quello cellulare. In un secondo tempo la cellula infettata produce a proprie spese proteine virali che si ricompongono in nuove copie del virus. Quando la cellula contaminata muore, rilascia nuovi virus che infettano le cellule circostanti. Esistono però molti virus il cui meccanismo di riproduzione è meno chiaro e dunque più difficile da contrastare. Ciò rende queste entità biologiche particolarmente temibili e pericolose anche per la salute dell’uomo. La storia ne è testimone, come nel caso delle passate epidemie di poliomielite e di vaiolo. Alcuni virus sono in grado di parassitare i batteri: in questo caso si parla di “batteriofagi” o semplicemente “fagi”.