VERSO LE COMPETENZE

verso le competenze

verifico le conoscenze

1. Vero o falso? Dopo aver risposto, correggi le affermazioni che ritieni errate.


1. Nei vegetali il glucosio è presente anche nella composizione delle fibre.

  •   V       F   

2. Sia l’amido sia il glicogeno sono formati da unità di glucosio.

  •   V       F   

3. Il pesce azzurro è fonte di acidi grassi omega-6.

  •   V       F   

4. Idrogenare un lipide significa rendere saturi i suoi doppi legami carboniosi.

  •   V       F   

5. I gliceridi risultano dalla polimerizzazione degli acidi grassi sia saturi sia insaturi.

  •   V       F   

6. La margarina ha meno acidi grassi saturi del burro.

  •   V       F   

7. Le proteine dei cereali sono considerate a medio valore biologico.

  •   V       F   

8. Mediamente gli enzimi sono più attivi a temperature basse.

  •   V       F   

2. Scegli la risposta esatta.


1. Quale dei seguenti glucidi non è uno zucchero semplice?

  • A Galattosio.
  • B Saccarosio.
  • C Glicogeno.
  • D Fruttosio.

2. Come si ottiene industrialmente lo zucchero invertito?

  • A Da glucosio che diventa levogiro grazie all’azione di particolari enzimi.
  • B Da L-fruttosio che diventa D-fruttosio.
  • C Dalla digestione enzimatica dello zucchero comune.
  • D Miscelando glucosio e fruttosio.

3. Qual è il fabbisogno glucidico giornaliero per un adulto non sportivo?

  • A 2,6 g per ogni kg di peso corporeo.
  • B 4 kcal per ogni g di peso corporeo.
  • C Il 65-75% delle kcal assunte quotidianamente.
  • D Il 45-60% del peso corporeo.

4. Quale fra i seguenti polialcoli ha maggiore potere edulcorante?

  • A Lo xilitolo.
  • B Il sorbitolo.
  • C Il maltitolo.
  • D tIl mannitolo.

3. Collega e ricomponi le frasi spezzate.

  • 1. Amilosio e amilopectina
  • 2. Cisteina, alanina e acido aspartico
  • 3. Ciclamati e saccarina
  • 4. Acido linoleico e linolenico
  • 5. Ioni metallici

a. sono edulcoranti sintetici

b. sono polisaccaridi dell’amido

c. sono amminoacidi non essenziali

d. possono agire da cofattori enzimatici

e. appartengono alla categoria degli AGI

4. Attribuisci le seguenti caratteristiche alla categoria più opportuna.


 

mAcronutrienti

mIcronutrienti

Sono presenti in tracce negli alimenti

   

Apportano

energia

   

Tendono a organizzarsi in complessi molecolari

   

5. Indica se le seguenti caratteristiche sono proprie degli acidi grassi saturi (S) o insaturi (I).


1. Si trovano prevalentemente negli alimenti di origine vegetale.

  •   S       I   

2. A temperatura ambiente sono allo stato liquido.

  •   S       I   

3. Possono essere sintetizzati dall’organismo a partire dall’acetil-CoA.

  •   S       I   

 >> pagina 151 

6.  Collega ogni steroide alla funzione corrispondente.

  • 1. Acidi biliari
  • 2. Vitamina D3
  • 3. Ormoni corticoidi
  • 4. Ormoni sessuali

a. digestione dei grassi

b. regolazione dei caratteri sessuali

c. fissazione del calcio

d. metabolismo di proteine e glucidi

7. Correggi la seguente formula generale degli amminoacidi e identifica i gruppi funzionali.

8. Classifica l’emoglobina in base ai seguenti parametri.


1. Struttura:

 


2. Forma:

 


3. Funzione:

 


4. Composizione:

 

9. Indica se le seguenti trasformazioni avvengono a opera di agenti chimici (C) o fisici (F).


1. Cottura di una bistecca

  •   C       F   

2. Cagliatura del formaggio

  •   C       F   

3. Imbrunimento della carne a causa del succo di limone

  •   C       F   

4. Formazione del glutine in seguito all’impastamento

  •   C       F   

10. Quali legami vengono danneggiati durante la denaturazione di una proteina?

  • A I legami glucosidici.
  • B I legami peptidici.
  • C I legami estere.
  • D I legami a idrogeno. 

verifico le abilità

11. Nel seguente elenco di nutrienti c’è un intruso: individualo e spiega in che cosa differisce dagli altri.


glucidi lipidi vitamine sali minerali proteine

12. Ipotizza le ragioni per cui l’organismo di un neonato necessita di molta più acqua rispetto a quello di un adulto.

13. Ci sono più glucidi negli alimenti di origine animale o in quelli di origine vegetale?

14. Osserva le proiezioni di Fischer dei monosaccaridi e individua, cerchiandolo, il gruppo funzionale che caratterizza la molecola. Indica quindi se si tratta di un aldoso o di un chetoso.
15. È più veloce la digestione di un oligosaccaride o di un disaccaride? Motiva la tua risposta.

16. Componi un menu che potrebbe essere indicato per una persona che deve tenere sotto controllo la glicemia (per esempio una persona diabetica). Indica poi quali alimenti e bevande andrebbero evitati.

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17. Indica quali zuccheri useresti per ottenere i seguenti risultati.


1. Un gelato più cremoso:

 


2. Un pan di Spagna meno secco:

 


3. Una glassa lucida:

 

18. Quotidianamente, quanti grammi di carboidrati deve assumere una persona che ha un fabbisogno energetico giornaliero pari a 2000 kcal?
19. Quanti grammi di saccarosio sono necessari per fornire 100 kcal?
20. Identifica i seguenti acidi grassi osservando la loro formula di struttura.
21. Quali possono essere le cause di una scarsa produzione di vitamina D?
22. Sapendo che in 100 g di mozzarella di bufala ci sono 56 mg di colesterolo e che in 100 g di salame ci sono 90 mg di colesterolo, calcola quanto colesterolo viene assunto da una persona che nell’arco della giornata mangia 250 g di mozzarella e 120 g di salame. La quantità ottenuta è compatibile con la quantità massima indicata dai LARN?

23. Quali possono essere le cause di un elevato contenuto di LDL nel sangue? (sono possibili più risposte)

  • A Problemi epatici.
  • B Dieta vegana.
  • C Eccessivo consumo di alimenti di origine animale.
  • D Problemi gastrointestinali.

24. Quali consigli daresti per limitare l’irrancidimento del burro?

25. Correggi il seguente testo.


L’idrogenazione è una rea­zione che consente di ottenere acidi grassi insaturi a partire da acidi grassi e quindi, potenzialmente, di trasformare in olio (liquido) un grasso (solido). Il grasso che si ottiene è più salubre di quello di partenza. A questa operazione è da preferire, per ragioni salutistiche, l’operazione di transesterificazione.

26. Quotidianamente, quanti grammi di lipidi può assumere al massimo una persona che ha un fabbisogno energetico giornaliero pari a 2500 kcal?

27. Nel seguente elenco di amminoacidi c’è un intruso: individualo e spiega perché.


fenilalanina lisina triptofano glutammina

 >> pagina 153 

28. Per quale motivo gli enzimi sono efficaci anche in piccole quantità?

  • A Perché, una volta espletata la loro funzione catalizzante, possono essere riutilizzati.
  • B Perché sono specifici per le singole reazioni.
  • C Perché la quantità di substrato utilizzato è molto limitata.
  • D Perché ci sono poche molecole a disposizione che possono fungere da cofattore.

29. La lattasi è l’enzima che consente di dividere il lattosio in galattosio e glucosio. A quale tipologia di enzimi appartiene?

  • A Ossidoriduttasi.
  • B Transferasi.
  • C Idrolasi.
  • D Liasi.
  • E Isomerasi.
  • F Ligasi.

30. Per ciascuno dei seguenti piatti indica se il valore biologico (VB) è basso, medio oppure alto.


alimento

basso VB

medio VB

alto VB

Polenta

     

Insalata mista (lattuga, pomodori e carote)

     

Pasta e fagioli

     

Pizza marinara

     

Fagioli in umido

     

Pollo arrosto

     

Fonduta di formaggio

     
31. Quotidianamente, quanti grammi di proteine deve assumere un individuo che ha un fabbisogno energetico giornaliero pari a 2500 kcal?
PER DISCUTERE IN CLASSE

32. Spesso si sente parlare di diete “miracolose” che dovrebbero consentire di perdere peso in breve tempo o di sviluppare una maggiore massa muscolare. Quasi sempre queste diete, oltre a fornire meno energia, sono caratterizzate da una diminuzione drastica dell’apporto di glucidi a favore invece di proteine e grassi. Perché dovrebbero funzionare? Quali sono gli effetti collaterali? È un rischio che vale la pena di correre?


Dividete la classe in due squadre e cercate di motivare le vostre posizioni.

  clil

33. Osserva le immagini e collega gli alimenti con il macronutriente in essi prevalente.


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Verso le udacompito di realtà

 Glucidi: zuccheri a confronto

Significato e motivazione 

L’esperienza consente di rispondere alla domanda: “Come scegliere il dolcificante più adatto alle proprie esigenze?”.

Durata

1 ora per l’attività pratica + 2 ore per la stesura dell’articolo.

prerequisiti 

Conoscenza degli zuccheri semplici e della loro composizione.


competenze interdisciplinari
  • Produrre testi multimediali (informatica e italiano o lingue straniere).
  • Individuare le strategie adeguate per la risoluzione dei problemi (matematica e discipline tecnico-pratiche).
  • Collaborare e partecipare (tutte le discipline).

Nelle nostre cucine il saccarosio è, a parte rare eccezioni, l’unico zucchero utilizzato. Esistono però molte alternative: la più antica e usata è sicuramente il miele. Ve ne sono poi di “esotiche”, per esempio lo sciroppo di agave o quello di acero, e di “professionali”, come lo sciroppo di glucosio e lo zucchero invertito. Negli ultimi tempi inoltre è sempre più frequente l’uso, anche a livello casalingo, del fruttosio.

Ovviamente la scelta tra i diversi tipi di dolcificanti non può essere casuale, ma deve variare in base alle caratteristiche dell’alimento, ai gusti del consumatore e alle esigenze particolari (per esempio in caso di patologie come diabete o obesità).

Domande chiave
  • Quali sostanze possono essere utilizzate in alternativa al saccarosio?
  • Quali caratteristiche hanno?
risorse
  • Edulcoranti naturali o artificiali (per esempio compresse a base di stevia, aspartame, saccarina).
  • Fruttosio.
  • Saccarosio bianco.
  • Saccarosio raffinato (bianco).
  • Zucchero di canna non raffinato.
  • Bicchierini di plastica e cannucce.
Modalità di lavoro

Lavorate in piccoli gruppi (3/4 persone).

Compito pratico

1. Confrontate, attraverso una prova esperienziale, il sapore conferito dai singoli dolcificanti, sia quantificando la dolcezza sia rilevando la presenza di retrogusti associati.

a) Procuratevi i prodotti (tra cui deve essere presente anche lo zucchero bianco).

b) Riempite tanti bicchieri d’acqua quanti sono i campioni.

c) Con una bilancia di precisione aggiungete la stessa quantità di campione in ogni bicchiere.

d) Ogni componente del gruppo, con una cannuccia, deve assaggiare un piccola quantità di soluzione (iniziando da quella contenente saccarosio) e appuntarsi la dolcezza della soluzione (confrontata con il primo campione) e gli eventuali sapori accessori, anche usando similitudini con altri sapori conosciuti, come fanno i sommelier (gusto di liquirizia, fruttato, di fiori eccetera).

2. Attraverso una ricerca in rete e bibliografica e utilizzando i risultati ottenuti dall’esperienza pratica, scrivete un piccolo manuale pratico che analizzi le caratteristiche principali dei prodotti alternativi agli zuccheri, ponendo particolare attenzione ai seguenti aspetti:

  • capacità di conferire il sapore dolce (utilizzando come riferimento il saccarosio e attribuendogli un valore di dolcezza pari a 1);
  • retrogusto;
  • stato fisico in cui si presenta il prodotto;
  • caratteristiche proprie (alto potere igroscopico, capacità di formare cristalli e così via);
  • preparazioni più indicate (ricavate, per esempio, da ricette tradizionali o dalla moderna cucina molecolare);
  • prezzo medio di mercato.

La composizione finale deve essere fornita in formato sia cartaceo sia digitale e deve riportare una bibliografia e sitografia dettagliata delle fonti consultate.

 >> pagina 156 

Verso le udacompito di realtà

  Lipidi: guida al consumo critico

Significato e motivazione 

L’esperienza consente di rispondere alla domanda: “Come orientare la scelta degli alimenti in base alle loro caratteristiche nutrizionali?”.

Durata

1 ora per la visita al supermercato (da svolgersi in orario extracurricolare) + 2 ore per la stesura dell’articolo. L’attività di ricerca, la rielaborazione del materiale raccolto, la produzione finale e la sua discussione devono avvenire in classe in presenza dell’insegnante.

prerequisiti 
  • Conoscenze di base in merito ad acidi grassi saturi e insaturi e al colesterolo.
  • Conoscenza del fabbisogno lipidico giornaliero.

competenze interdisciplinari
  • Produrre un testo scientifico divulgativo (italiano scienze integrate).
  • Risolvere problemi (matematica e discipline tecnico-pratiche).
Tra gli scaffali del supermercato ci si imbatte frequentemente in confezioni che riportano in bella vista diciture come “senza grassi idrogenati”, “senza olio di palma”, “a basso contenuto di colesterolo”. Per chi non è preparato in merito, questi annunci rischiano di trasformarsi nei classici “specchietti per le allodole”, inducendo il consumatore a false credenze o comunque a scelte non oculate.
Domande chiave
  • All’interno della stessa categoria di prodotto, quali articoli dovrebbero essere preferiti ad altri per salvaguardare la salute del consumatore?
  • Le frasi a effetto presenti nelle confezioni rispecchiano sempre caratteristiche desiderabili nel prodotto?
risorse
  • Computer.
  • Connessione a Internet.
  • Smartphone.
Modalità di lavoro

Lavorate in piccoli gruppi (3/4 persone).

Compito pratico

Costruite un articolo, da inserire nel giornale scolastico o da inviare al quotidiano locale, che spieghi al consumatore medio come leggere l’etichettatura degli alimenti in particolare per quanto riguarda i lipidi, sfatando i più diffusi luoghi comuni e mettendo chiarezza sulla salubrità dei grassi alimentari.

fasi dell’esperienza

1. In gruppo, fissate i concetti legati ai lipidi attraverso domande chiave.

  • Sono più salutari gli acidi grassi saturi o quelli insaturi?
  • Quanti lipidi bisognerebbe assumere giornalmente?
  • Qual è la quota massima di colesterolo che si può assumere giornalmente senza che vi siano ripercussioni sulla salute?
  • Che cosa sono gli acidi grassi idrogenati e dove si trovano? Perché possono essere dannosi?
  • Quali grassi contiene l’olio di palma? Quanto questi grassi possono risultare dannosi per la salute in confronto con altri provenienti da altre fonti?

2. Muniti di smartphone, recatevi presso un supermercato o un ipermercato e fotografate la confezione di diverse classi di alimenti, concentrandovi in particolare su:

  • grassi da condimento;
  • biscotti;
  • panificati (scegliendo tra crackers, grissini eccetera).
  • yogurt o bevande a base di latte.
    Per ciascuna classe è opportuno esaminare almeno quattro prodotti diversi.
    Le foto devono comprendere:

    • denominazione del prodotto;
    • lista degli ingredienti;
    • tabella nutrizionale;
    • eventuali “frasi di richiamo” inerenti i grassi (per esempio: “senza grassi animali”, “senza grassi idrogenati”, “senza olio di palma”).

3. In classe analizzate il contenuto lipidico dei diversi prodotti; in particolare, focalizzate l’attenzione su:

  • contenuto in acidi grassi saturi;
  • contenuto in colesterolo;
  • contenuto in acidi grassi idrogenati (questi ultimi non si troveranno quantificati nella tabella nutrizionale ma verranno citati nella lista degli ingredienti).
    Il risultato dell’analisi dovrebbe mettere in luce come sia molto difficile trovare un prodotto molto più salutare di un altro dal punto di vista lipidico: per esempio, un prodotto senza olio di palma conterrà grassi di origine animale (quindi molto colesterolo) oppure grassi idrogenati (quindi trans).

4. Procedete alla stesura dell’articolo, che deve avere come lunghezza massima una cartella (cioè una pagina A4). È possibile (e auspicabile) che l’articolo sia corredato di foto esplicative.

Sapere di alimentazione
Sapere di alimentazione
Corso di Scienza degli alimenti per il primo biennio