Contro la pena capitale

Il Settecento crudele né arbitraria; ma deve essere giusta, ragionevole e proporzionata al delitto. La ferocia delle pene, dice infatti Beccaria, abitua la società alla violenza, facendo aumentare i delitti. E le pene non devono essere una vendetta che lo Stato si prende su chi ha commesso un reato, ma devono servire a impedire che il condannato faccia altri danni e Le pene sono proporzionali quando a un delitto grave corrisponde una pena severa, e a un delitto lieve corrisponde una pena lieve. a dissuadere gli altri cittadini dal commettere reati. Le pene quindi devono servire soprattutto a prevenire i delitti. E per ottenere questo scopo le pene non devono essere crudeli, ma certe. dissuadere, convincere qualcuno a non fare qualcosa. Il pensiero di Cesare Beccaria contiene dei principi di civiltà che ancora oggi non sono scontati, ma che sono riconosciuti universalmente come diritti dell uomo. Dei delitti e delle pene è ancora oggi un testo di grande modernità. Contro la pena capitale di Cesare Beccaria, adattamento da Dei delitti e delle pene 28. Della pena di morte L esempio dei secoli passati ci insegna che la pena di morte Illegittimità e inutilità della vendetta di Stato pena capitale, condanna a morte non ha mai impedito agli uomini di offendere la società. E se l esempio non basta, è sufficiente osservare l animo umano. Non è l intensità della pena che fa maggior effetto sull animo umano, ma la durata. Il freno più forte contro i delitti non è lo spettacolo terribile ma passeggero della morte di uno scellerato. Il freno più forte contro i delitti è vedere un uomo privato per sempre della sua libertà che, diventato bestia da lavoro, ricompensa con le sue fatiche la società che ha offeso. ricompensa con le sue fatiche, riferimento ai lavori forzati 31

I saperi fondamentali di letteratura - volume 2
I saperi fondamentali di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento