In Italia per secoli è mancata una lingua nazionale, cioè una lingua parlata da tutti, in ogni parte di Italia. Le persone di tutti gli strati sociali parlavano il proprio dialetto. Fin dal Medioevo dunque si era avuta una poesia dialettale.
I poeti dialettali di quest’epoca non sono di origine popolare ma sono dei borghesi che però introducono nella loro poesia il punto di vista del popolo.
I poeti che scrivono in dialetto hanno il vantaggio di raggiungere con le loro poesie tutte le classi sociali, comprese le persone meno colte. Ma hanno anche alcuni svantaggi:
- le loro poesie sono comprensibili solo nell’area geografica ristretta che parla quel dialetto;
- la cultura ufficiale ha un pregiudizio nei confronti dell’uso del dialetto;
- l’uso del dialetto è visto con poco favore da parte di chi è impegnato sul fronte dell’Unità d’Italia;
- infine questo tipo di poesia tende alla ▶ satira, cioè a prendere in giro i ceti dominanti e subisce quindi spesso la ▶ censura.