Un mondo di carta

Un mondo di carta


di Galileo Galilei, adattamento dal Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano

Il Dialogo si svolge in quattro giornate.

Nella prima giornata Simplicio respinge tutte le argomentazioni di Sagredo e Salviati. Nel brano che segue, tratto dall’inizio della seconda giornata, Simplicio ribadisce la sua fede nella visione del mondo imposta dalla tradizione.

SIMPLICIO Vi confesso che ho ripensato per tutta la notte alle cose di cui abbiamo parlato ieri, e alcune delle vostre considerazioni erano davvero belle e originali. Però, l’autorità dei grandi scrittori del passato… Voi scuotete la testa, signor Sagredo, e sogghignate, come se stessi dicendo qualche stranezza.


SAGREDO Sogghigno solamente, ma credetemi che sto trattenendo risa maggiori. Mi avete fatto ricordare un episodio a cui ho assistito qualche anno fa.


SALVIATI Sarà meglio che ce lo raccontiate, altrimenti il signor Simplicio penserà che state ridendo di lui.


SAGREDO Bene. Un giorno mi trovavo a casa di un medico di Venezia, dove spesso molti si riunivano per assistere a qualche sezionamento di cadaveri. Quel giorno si cercava il punto da cui partono i nervi. Il medico mostrò come i nervi partono dal cervello, passano per la nuca e poi si diramano in tutto il corpo; solo un nervo sottile come filo da cucito arriva al cuore. Poi il medico si rivolse a un seguace di Aristotele lì presente. Era per lui che aveva eseguito la dissezione; e gli domandò se era convinto che il punto da cui partono i nervi è il cervello e non il cuore, come diceva Aristotele. Dopo aver riflettuto un po’, l’uomo rispose: «Voi mi avete dimostrato questa cosa in modo così chiaro che, se Aristotele non avesse detto il contrario, bisognerebbe per forza darvi ragione».


SIMPLICIO Signori, in realtà la disputa sul punto da cui partono i nervi non è mica risolta.


SAGREDO Né sarà mai risolta, finché si hanno simili interlocutori. Ma quello che dite non diminuisce la stravaganza della risposta del seguace di Aristotele. Davanti a una dimostrazione così evidente, l’uomo non ha saputo dire altro che “Aristotele ha detto così”.

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Rispondi alle domande


1. Nell’episodio raccontato da Sagredo, il seguace di Aristotele:

  • ammette la riuscita dell’esperimento.
  • si rifiuta di riconoscere l’evidenza.

2. Galileo sottolinea l’importanza dell’esperienza diretta:

  • attraverso l’ironia.
  • con una spiegazione.

3. Con i suoi scritti in lingua italiana Galileo si rivolge:

  • agli altri scienziati.
  • a chiunque sappia leggere.

4. Scegli tra le seguenti parole quelle che meglio descrivono la vita, l’attività e i principi di Galileo.

  • Dimostrazione.
  • Ragione.
  • Tradizione.
  • Sperimentazione.


5. Perché “lettere” e “dialoghi” sono generi letterari adatti ad esporre teorie scientifiche?

 

 


6. Alle idee di quale filosofo antico fa riferimento chi nega la validità del metodo scientifico?

 

 

I saperi fondamentali di letteratura - volume 2
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Dal Seicento al primo Ottocento