L’omologazione televisiva
di Pier Paolo Pasolini, da Scritti corsari
di Pier Paolo Pasolini, da Scritti corsari
Gli Scritti corsari sono gli articoli pubblicati da Pasolini sul “Corriere della Sera” tra il 1973 e la morte. In questi testi è forte la critica verso l’operato del “Centro", espressione con cui Pasolini intende il “potere" politico ed economico.
Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè – come dicevo – i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un «uomo che consuma», ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. […]
Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre…
Rispondi alle domande
1. Per Pasolini, il fascismo è stato:
2. Per Pasolini, l’ideologia moderna si impone:
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi