Pier Paolo Pasolini

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La vita

Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna nel 1922. Vive con la famiglia in varie località dell’Italia settentrionale prima di tornare a Bologna, dove si laurea in Lettere. Nel 1942 pubblica in friulano Poesie a Casarsa, ambientate nel paese dove dall’infanzia trascorre le vacanze estive e dove si trasferisce nel 1943, soldato in fuga dai tedeschi che lo avevano fatto prigioniero. A Casarsa insegna in una scuola privata poi nella scuola media di un paese vicino.


Agli inizi del 1945, il fratello Guido, partigiano azionista, viene ucciso da partigiani comunisti. Nonostante ciò, nel 1947 Pasolini si iscrive al Partito comunista italiano. Due anni dopo, una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, a causa della quale viene espulso dal Pci e sospeso dall’insegnamento, lo costringe a lasciare Casarsa, sebbene sia stato assolto al processo.


Si trasferisce a Roma insieme alla madre; qui stringe rapporti di amicizia con poeti e scrittori, tra i quali Alberto Moravia ed Elsa Morante. 

Pasolini è affascinato dalla vita del sottoproletariato delle borgate romane, che frequenta assiduamente. 

Negli anni Cinquanta escono i suoi romanzi più famosi e alcune raccolte di poesia.


Nel 1961, con il film Accattone, inizia l’attività di regista cinematografico; Pasolini dirigerà 13 film. 

Dal 1973 scrive interventi appassionati sul “Corriere della Sera”, denunciando la degenerazione della società italiana indotta dalla civiltà dei consumi. 

Muore nel 1975, barbaramente assassinato all’idroscalo di Ostia, un delitto mai del tutto chiarito.

I TEMI

La visione politica 

Gli anni di Casarsa segnano per Pasolini il momento dell’acquisizione di una consapevolezza ideologica. Le raccolte poetiche di questo periodo presentano infatti una tematica apertamente politica. Significativa in questo senso è la raccolta Le ceneri di Gramsci, in cui emerge con forza l’amore di Pasolini per il mondo popolare, estraneo però a ogni forma di ideologia. 

Da qui la sua sofferta posizione politica: da una parte il desiderio di una evoluzione culturale e il miglioramento della vita dei lavoratori; dall’altra il timore che questo cambiamento possa determinare una corruzione, in senso borghese, dell’essenza popolare.

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La “vita” romana 

Arrivato a Roma agli inizi degli anni 50, Pasolini entra in contatto con la realtà delle borgate romane. Da questo mondo derivano i temi principali della sua opera letteraria e cinematografica: il popolo e i  ragazzi “di vita”, la sessualità, l’ambiguità sessuale e l’omosessualità, la religiosità dei semplici, la lotta per la sopravvivenza. Nei romanzi Pasolini compie una scelta stilistica in senso neorealista, adottando il dialetto romanesco.

Il rifiuto del presente 

Per Pasolini il boom economico porta a una trasformazione del tessuto economico e sociale del paese, soprattutto attraverso il televisione che ritiene strumento che manipola le coscienze.

LE OPERE

Dopo due raccolte di poesie in lingua friulana, scrive romanzi come Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), che hanno per protagonisti giovani di borgata e che lo rendono famoso, e altre raccolte poetiche in lingua italiana, come Poesia in forma di rosa (1964), in cui esprime la sua delusione per l’infrangersi del sogno comunista di fronte all’avanzare di un triste  conformismo di massa.


Scrive intanto saggi di critica letteraria e artistica e di indagine politico-sociale, come quelli raccolti in Scritti corsari (1975). Postumo uscirà il romanzo Petrolio.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi