La Scapigliatura

      la scapigliatura

Luoghi della Scapigliatura

La Scapigliatura è una corrente letteraria che si sviluppa soprattutto a Milano tra il 1860 e il 1880. In questi anni (subito dopo l’Unità di Italia) Milano ha un rapido sviluppo industriale ed è aperta agli scambi culturali con l’estero. Inoltre è la città italiana in cui sono più sviluppati editoria e giornalismo.

I temi

La Scapigliatura si contraddistingue per l’atteggiamento ribelle dei suoi autori, che si manifesta sia nella vita sia nelle opere. Nei loro testi, infatti, prevale il gusto del  macabro, dell’ orrido e del brutto, usati come provocazione contro il  perbenismo della borghesia.

In particolare la figura femminile spesso è raffigurata come malata, brutta e animata da cattivi sentimenti, andando così contro la tradizione letteraria della donna angelicata.


Gli Scapigliati condividono la volontà della scienza positivistica di combattere l’ignoranza, ma non credono nel mito del progresso del Positivismo.

Gli autori principali sono:

Emilio Praga, poeta e pittore, viaggia molto e a Parigi incontra i letterati e gli artisti più importanti. Muore giovane dopo una vita segnata da difficoltà economiche e alcolismo. Nelle sue raccolte poetiche, come Tavolozza (1862) e Penombre (1864), Emilio Praga inaugura le tematiche tipiche della Scapigliatura, con la ricerca di argomenti audaci e provocatori.


Arrigo Boito studia a Milano composizione al conservatorio, e viaggia a lungo in Europa. È autore sia di poesie, raccolte nel volume Il libro dei versi (1877), che di opere musicali e libretti d’opera (ne scrive anche per Verdi).

In tutta la produzione di Boito sono presenti contrasti tra elementi opposti, come vita e morte, passato e presente, con un alternarsi di toni macabri e sarcastici.


Igino Ugo Tarchetti dopo gli studi liceali entra nell’esercito come ufficiale, poi si congeda e si stabilisce a Milano, dove entra in contatto con gli ambienti scapigliati e conduce una vita disordinata; dopo pochi anni, muore di tifo.

La morte e la malattia sono i temi centrali nell’opera di Tarchetti, presenti anche nel suo romanzo più importante, Fosca (1869), in cui la protagonista è una donna bruttissima che opprime il giovane ufficiale di cui è innamorata.

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      il Naturalismo e il verismo

Il naturalismo

Il Naturalismo è una corrente letteraria nata in Francia a metà dell’Ottocento che vuole raccontare e descrivere la realtà quotidiana e sociale con uno stile il più possibile impersonale, in cui si riducono al massimo le soggettività e i sentimenti.


La letteratura naturalista studia la realtà e i comportamenti umani quasi con obiettività scientifica. Gli autori naturalisti infatti si limitano alla narrazione dei fatti materiali e lasciano fuori la dimensione spirituale.

Gli autori principali del Naturalismo sono:

Gustave Flaubert ha uno sguardo distaccato e imparziale sulla società francese. Soprattutto in Madame Bovary (1857), Flaubert dà una descrizione oggettiva della realtà, di cui scruta i particolari, anche quelli più ordinari e banali. Ambienta le storie in un contesto borghese e racconta le aspirazioni e le insoddisfazioni di un’umanità mediocre e conformista.
Oltre all’esteriorità della realtà, Flaubert ricostruisce anche l’interiorità dei personaggi grazie all’analisi psicologica.


Émile Zola è il maggiore esponente del romanzo naturalista, autore di un ciclo di 20 romanzi in cui racconta la storia di una famiglia all’epoca di Napoleone III. Per Zola le azioni degli individui si spiegano con i condizionamenti imposti da fattori ereditari e dalla società in cui vivono.

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Il verismo

Anche in Italia si sente l’esigenza di trovare una narrazione adatta a raccontare i problemi dell’Italia dopo l’Unità, in particolare lo squilibrio tra Nord e Sud.
Nasce così il Verismo, che attribuisce alla letteratura un valore di documentazione e denuncia.
Rispetto al Naturalismo francese, il Verismo italiano ambienta gran parte delle sue opere non nelle grandi città ma nelle campagne, raccontando la vita contadina.

I principali autori veristi sono:

Giovanni Verga è l’autore più importante [vedi pag. 14].


Federico De Roberto, autore di molte novelle, è ricordato soprattutto per il romanzo I Viceré (1894), saga familiare ambientata in Sicilia negli anni dell’Unità di Italia.


Luigi Capuana è il teorico del Verismo e ha il merito di aver trasferito i canoni del Naturalismo francese nella realtà sociale siciliana.


Matilde Serao è una delle prime giornaliste italiane.

La sue prime opere si ispirano al Verismo: racconta ambienti e figure della Napoli più povera, descritta in modo diretto e asciutto. In seguito si avvicina al romanzo psicologico.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi