L’autore
Giorgio Caproni nasce nel 1912 a Livorno, città la cui atmosfera marina ritornerà in molte sue poesie. Nel 1922 la famiglia si trasferisce a Genova: qui Caproni lavora come commesso, impiegato e, dopo il diploma magistrale, come maestro elementare, rinunciando alla carriera di violinista nell’orchestra del Teatro Regio di Torino. Nel 1936 muore la fidanzata Olga Franzoni, a pochi giorni dalle nozze. La crisi che ne segue viene superata grazie a Rina (Rosa Rettagliata), che Caproni sposa nel 1938. Sono di questi anni le prime raccolte: Come un’allegoria (1936) e Ballo a Fontanigorda (1938). Dopo l’8 settembre 1943 aderisce alla Resistenza e si unisce ai partigiani operanti sui monti fra l’Emilia e la Liguria. Nel frattempo escono presso l’editore Vallecchi di Firenze le poesie di Cronistoria (1943). Nel dopoguerra si stabilisce a Roma dove lavora, oltre che come maestro, come traduttore, specie dal francese, e collabora con giornali e riviste letterarie. I versi della sua fase matura sono raccolti in Il passaggio d’Enea (1956), Il seme del piangere (1959), (1965). Le sue ultime raccolte sono Il muro della terra (1975), Il franco cacciatore (1982), Il conte di Kevenhüller (1986) e, postuma, Res amissa (1991). Caproni muore a Roma nel 1990.