T3 - Lo Specchio di Galadriel (J.R.R. Tolkien)

T3

John Ronald Reuel Tolkien

Lo Specchio di Galadriel

  • Tratto da Il Signore degli Anelli, 1954-1955
  • Titolo originale The Lord of the Rings
  • Lingua originale inglese
  • romanzo fantasy
L’autore

John Ronald Reuel Tolkien nasce nel 1892 a Bloemfontein, in Sudafrica, da genitori inglesi originari di Birmingham. Laureatosi in Lingua e letteratura inglese all’Università di Oxford, combatte come volontario nella Prima guerra mondiale e poi diventa professore di Lingua inglese e Letteratura medievale, sempre a Oxford. Sono proprio questi studi e la passione per i miti e le saghe nordiche a ispirare la sua produzione letteraria. Il suo primo romanzo, Lo Hobbit, pubblicato nel 1937, ha un tale successo da spingerlo a sviluppare il mondo immaginario da lui creato, quello della cosiddetta Terra di Mezzo, nella quale maturano le avventure della saga Il Signore degli Anelli (1954-1955). La Compagnia dell’Anello, Le due torri e Il ritorno del re sono i titoli dei tre volumi nei quali si racconta l’impresa dello hobbit Frodo Baggins, il cui compito è distruggere l’Anello nel quale si concentrano le forze del male. Nel 1959 Tolkien si ritira dall’università e continua a scrivere fino alla morte, avvenuta nel 1973 presso Bournemouth, in Inghilterra.

Frodo Baggins, l’hobbit incaricato di distruggere il malvagio Unico Anello, viaggia scortato da un piccolo drappello di eroi valorosi, rappresentanti dei popoli liberi di tutta la Terra di Mezzo e riuniti nella cosiddetta “Compagnia dell’Anello”. Dopo una pericolosa traversata sotterranea delle montagne, attraverso le antiche miniere dei nani, la compagnia giunge a Lórien, magico regno degli elfi situato in una foresta all’incrocio di due fiumi. Gli elfi accolgono Frodo e i suoi amici con calore, offrendo loro ristoro dalle fatiche del viaggio. Trascorso qualche giorno, al calar del crepuscolo Galadriel, la signora di Lórien, si mostra a Frodo e al suo amico Sam. Senza proferire parola, la nobile dama li invita a seguirla.

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Audiolettura

Li condusse lontano, verso le pendici sud del colle di Caras Galadhon,1 ove attraversando
una verde siepe entrarono in un giardino. Non vi crescevano alberi, ed esso
si apriva al libero cielo. La stella della sera era sorta e brillava con bianco fuoco sui
boschi ad occidente. Scese una lunga scalinata Dama Galadriel, e mise piede in una 

5      profonda conca verde, attraversata dal mormorante ruscello d’argento che sgorgava
dalla fontana sulla collina. Sul fondo, una vasca d’argento bassa e poco profonda
poggiava su un piccolo piedistallo scolpito come un albero frondoso; accanto vi era
una brocca d’argento.

Con l’acqua del ruscello Galadriel riempì la vasca sino all’orlo e vi soffiò, e quando 

10    l’acqua fu nuovamente calma, disse: «Questo è lo Specchio di Galadriel. Vi ho
portati qui affinché possiate guardarvi, se lo desiderate».

L’aria era molto tranquilla, e la conca molto oscura e la Dama Elfica accanto a
lui era alta e pallida. «Che cosa dobbiamo cercare, e che cosa vedremo?», domandò
Frodo pieno di meraviglia.

15    «Molte cose comando allo Specchio di rivelare», rispose ella, «e ad alcuni posso
mostrare ciò che desiderano vedere. Ma lo Specchio può anche spontaneamente
mostrare delle immagini che sono spesso più strane e utili di quelle che noi stessi
desideriamo vedere. Non vi so dire quel che potrete mirare, lasciando lo Specchio
libero di creare. Esso infatti mostra cose che furono, e cose che sono, e cose che ancor 

20    devono essere. Ma quali fra queste egli stia vedendo, nemmeno il più saggio può
sapere. Desideri guardare?».

Frodo non rispose.

«E tu?», disse rivolgendosi a Sam.2 «Questo è ciò che la tua gente chiamerebbe
magia, suppongo; non comprendo tuttavia ciò che intendono dire, poiché sembra 

25    che adoperino la stessa parola anche per gli inganni del Nemico.3 Comunque sia,
codesta è, se vuoi, la magia di Galadriel. Non dicesti forse che desideravi vedere un
po’ di magia elfica?».

«L’ho detto», rispose Sam, tremando sia per il timore che per la curiosità. «Darò
un’occhiata, Dama, se non vi dispiace».

30    «E non mi dispiacerebbe intravedere quel che accade a casa» disse in disparte a
Frodo. «Mi sembra di essere lontano da un tempo infinito. Ma tanto, probabilmente
vedrò solo le stelle, o qualcosa che non capirò».

«Probabilmente», disse ridendo dolcemente la Dama. «Ma coraggio, guarda e
vedrai quel che apparirà. Non toccare l’acqua!».

35    Sam salì sulla base del piedistallo e si chinò sulla vasca. L’acqua aveva un aspetto
duro e cupo. Delle stelle vi si rispecchiavano.

«Soltanto stelle, come pensavo», disse. Ma poi trattenne il fiato, perché le stelle
si spensero; come se fosse stato levato un oscuro velo, lo Specchio diventò grigio,
ed infine limpido e chiaro. Apparve un sole splendente, e dei rami d’albero che 

40    ondeggiavano agitandosi al vento. Ma prima che Sam riuscisse a discernere ciò che
vedeva, la luce scomparve; gli sembrò allora di vedere Frodo, pallido in viso, dormire
profondamente sdraiato ai piedi di un’immensa ed oscura rupe a picco. Quindi
credette di vedere se stesso attraversare un buio corridoio, e salire una scala che si
avvolgeva a spirale sino all’infinito. Ebbe l’impressione di stare cercando urgentemente 

45    qualcosa, ma non sapeva cosa fosse. Come in un sogno la visione si spostò
indietreggiando, ed egli vide nuovamente gli alberi. Ma questa volta erano meno
vicini, e si riusciva a discernere quel che stava accadendo: essi non ondeggiavano al
vento, ma crollavano con fracasso in terra.

«Ehi!», gridò Sam con voce offesa. «Quello lì è Ted Sabbioso,4 e sta buttando 

50    giù alberi che non dovrebbe toccare. Non devono essere tagliati! È quel viale oltre
il Mulino5 che ombreggia la strada per Lungacque.6 Se solo potessi avere Ted fra le
mani, sarei io ad abbattere lui!».

Ma ora Sam si accorse che il Vecchio Mulino era scomparso, e che un grande
edificio veniva costruito nel punto ove esso si trovava. Una quantità di gente lavorava 

55    con alacrità. Accanto s’innalzava un’imponente ciminiera rossa. Del fumo nero
pareva offuscare la superficie dello Specchio.

«C’è qualche diavoleria al lavoro nella Contea»,7 disse. «Elrond8 sapeva quel che
faceva quando disse al signor Merry di tornarsene a casa».9 Poi improvvisamente
Sam lanciò un grido e saltò via. «Non posso rimanere qui», disse con rabbia. «Devo 

60    tornare a casa. Hanno messo sottosopra via Saccoforino,10 ed il povero vecchio Gaffiere11
se ne sta scendendo la Collina con la sua roba12 su una carriola. Devo tornare
a casa!».

«Non puoi tornare da solo», disse la Dama. «Non desideravi tornare a casa senza
il tuo padrone, prima di guardare nello Specchio; eppur sapevi che forse nella Contea 

65    stavano accadendo cose funeste. Ricorda che lo Specchio mostra molte cose, e
che non tutte si sono già verificate. Alcune non avverranno mai; accadranno solo se
coloro che le vedono abbandonano la loro strada per impedirle. Lo Specchio è una
pericolosa guida delle nostre azioni».

Sam sedette in terra con la testa fra le mani. «Desidererei non essere mai venuto 

70    qui, e non voglio più vedere magie», disse e rimase silenzioso. Dopo qualche minuto
disse con voce alterata come se stesse lottando contro le lacrime: «No, tornerò
a casa col signor Frodo per la via più lunga, o non vi tornerò per nulla. Ma spero
tanto di rivedere un giorno la mia terra! Se quel che ho visto sta accadendo sul serio,
qualcuno la pagherà!».


75    «Desideri guardare tu adesso, Frodo?», disse Dama Galadriel. «Non volevi vedere
magia elfica e dicevi di essere soddisfatto così com’eri».

«Mi consigli tu di guardare?», domandò Frodo.

«No», rispose lei. «Io non ti consiglio né l’una né l’altra cosa. Non sono un consigliere.
Potresti apprendere qualcosa, e le immagini, siano belle o funeste, potrebbero

80    esserti utili, ma anche nefaste. Vedere è al tempo stesso un bene e un pericolo.
Eppure io credo, Frodo, che tu abbia coraggio e saggezza sufficienti per rischiare;
altrimenti non ti avrei condotto sin qui. Ma fai come vuoi!».

«Guarderò», disse Frodo, e salì sul piedistallo, curvandosi sull’acqua oscura. Lo
Specchio si rischiarò, ed egli vide una terra al lume di stelle. Delle montagne giganteggiavano 

85    cupe in lontananza contro un pallido cielo. Una lunga strada grigia
serpeggiava a perdita d’occhio. Una figura distante percorreva lenta la strada; da
principio era piccola ed imprecisa, e man mano che avanzava diveniva sempre più
grande. D’un tratto Frodo si accorse che rassomigliava a Gandalf.13

Stava per gridare ad alta voce il nome dello stregone, quando vide che la figura 

90    non era vestita di grigio ma di bianco, d’un bianco che brillava lievemente nel vespero;
in mano teneva un bastone bianco. La testa era troppo curva perché egli potesse
vedere il volto; infine la figura seguì una svolta del sentiero e scomparve dalla visuale
dello Specchio. Il dubbio colse Frodo: era quella un’immagine di Gandalf durante
uno dei suoi numerosi viaggi del passato, oppure una visione di Saruman?14

95    Poi la visione cambiò. Egli intravide, piccola ma assai vivida, una immagine di
Bilbo15 che camminava irrequieto su e giù nella sua stanza. Il tavolo era cosparso di
carte in disordine; la pioggia batteva sui vetri delle finestre.

Vi fu quindi una pausa, seguita da molte rapide scene che Frodo sapeva appartenere,
in un modo o in un altro, alla grande storia nella quale egli si trovava coinvolto. 

100 La nebbia si diradò, e innanzi ai suoi occhi apparve qualcosa ch’egli non
aveva mai visto, ma che riconobbe immediatamente: il Mare. Tutto fu sommerso
dall’oscurità. Il mare si gonfiò infuriato, e si levò una grande tempesta. Egli vide allora
spiccare contro il Sole, che tramontava rosso come sangue in una selva di nubi,
il nero contorno di un’imponente nave dalle vele lacerate che fuggiva all’Ovest. Poi 

105 un ampio fiume attraverso una popolosa città; poi una bianca fortezza con sette
torri; quindi di nuovo una nave dalle nere vele; ma ora era tornato il mattino, e
sull’increspatura delle onde il sole scintillava, e una bandiera con l’emblema di un
albero bianco brillava alla luce. Si levò come un fumo di fuoco e di battaglia, ed il
sole tornò a tuffarsi in un rosso incandescente che sbiadì lasciando dietro di sé una 

110 grigia nebbia; ed attraverso la nebbia passò una piccola nave, sfavillante di luci, e
scomparve. Frodo sospirò apprestandosi a scendere dal piedistallo.

Ma lo Specchio divenne all’improvviso completamente buio, come se un abisso
si fosse aperto sotto la sua superficie e lui guardasse nel vuoto. Nel nero baratro
apparve un Occhio,16 uno solo, che crebbe lentamente, invadendo quasi tutto lo 

115 Specchio. Tale era il terrore che da esso sprigionava, che Frodo ne fu paralizzato, incapace
di gridare o di distogliere lo sguardo. I contorni dell’Occhio erano di fuoco,
mentre nel globo vitreo della cornea gialla e felina, vigile e penetrante, si apriva, nel
buio di un abisso, la fessura nera della pupilla come una finestra sul nulla.

Poi l’Occhio incominciò a vagare, frugando qua e là; e Frodo sapeva con orrore e 

120 certezza che fra le molte cose che esso cercava vi era anche lui. Sapeva però che l’Occhio
non poteva vederlo, non ancora, a meno ch’egli stesso non lo volesse. L’Anello
appeso alla catenella intorno al collo divenne pesante, più pesante di un grosso
sasso, e trascinava la sua testa verso il basso. Lo Specchio parve farsi scottante, e un
vapore si sprigionava a spirale dall’acqua. Frodo si sentì scivolare in avanti.

125 «Non toccare l’acqua!», disse a bassa voce Dama Galadriel. La visione scomparve,
e Frodo si accorse di mirare le fresche stelle scintillanti nella vasca d’argento. Scese
tremante il gradino e levò lo sguardo verso la Dama.


J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, trad. di V. Alliata di Villafranca, Rusconi, Milano 1977

audiolettura

 >> pagina 212 

Come continua

Galadriel svela a Frodo di conoscere bene l’Occhio del Nemico. Infatti, anch’essa è in possesso di un Anello del Potere, che Sauron, l’Oscuro Signore, aspira a controllare attraverso l’Unico Anello, al momento nelle mani di Frodo. Lo hobbit offre il suo Anello a Galadriel e la Dama Elfica, pur tentata, rifiuta, vincendo la rovinosa seduzione del potere. Nessuno può infatti resistere al malefico influsso dell’Anello: l’unica speranza è gettarlo nelle fiamme da cui è stato forgiato, sul Monte Fato, nel mezzo di Mordor, la terra dell’Oscuro Signore.

Il giorno successivo la Compagnia dell’Anello lascia Lórien, imbarcandosi sul Grande Fiume, ancora indecisa se raggiungere Minas Tirith – una possente fortezza che funge da estremo baluardo contro le orde di Sauron – o puntare direttamente verso Mordor. Tuttavia, un diverbio provoca lo scioglimento del gruppo: Frodo decide di puntare dritto verso il suo destino, scegliendo di andare a Mordor, accompagnato soltanto dal fido Sam.

a TU per TU con il testo

Sappiamo benissimo che orchi, elfi e stregoni esistono solo nell’immaginazione, ma Tolkien riesce a vincere la nostra incredulità, rendendo reale il mondo fantastico da lui creato. Mettiti allora nei panni di Frodo, la crea­tura innocente e pacifica che ha avuto in sorte la custodia di un Anello dal potere corruttore e distruttivo. In piedi, di fronte allo Specchio di Galadriel, provi un misto di attrazione e perplessità. La presenza della bella dama, dalla chioma luminosa e regale, ti rassicura; ma insieme temi le tremende e antiche forze magiche che tu, piccolo hobbit, non puoi in nessun modo controllare. Che cosa ti mostrerà lo Specchio? L’incertezza del futuro? O magari l’esito del tuo folle tentativo di distruggere l’Anello, che nel frattempo pesa sempre di più, come un macigno nero sul cuore?

Sei preso da sentimenti contrastanti: alla disperazione si alterna la volontà di riuscire, a ogni costo, a compiere l’impresa. Guardando la dolce fermezza della dama e gli astri luminosi che splendono nella sera, il petto si gonfia di speranza mentre ti sovviene un’antica formula in quenya, la più nobile tra le lingue degli elfi: «Elen síla lúmenn’ omentielvo», “Una stella brilla sull’ora del nostro incontro”. La missione continua: il Bene trionferà.

Analisi

Galadriel conduce Frodo e Sam in una conca erbosa, al cui fondo giace il suo Specchio, un oggetto magico che mostra visioni utili a chi decida di guardarvi. I due hobbit protagonisti, dopo la scomparsa di Gandalf, si trovano disorientati e senza guida. Frodo e Sam seguono la dama «alta, bianca e splendente» in un ambiente quasi paradisiaco: il rumore sommesso del ruscello d’argento (r. 5) e il bianco fuoco (r. 3) dell’astro serale comunicano un misterioso senso di pace.

Una volta giunti allo Specchio, Galadriel illustra a Frodo e a Sam il proprio potere grazie a un discorso da cui emerge un contegno regale: infatti, la dama usa un linguaggio enigmatico e solenne, simile a una filastrocca e reso ancora più alto dalle inversioni sintattiche (Molte cose comando allo Specchio di rivelare […]. Ma quali fra queste egli stia vedendo, nemmeno il più saggio può sapere, rr. 15-21). Nella sequenza si coglie il contrasto tra lei e i due hobbit: la prima è una nobile dotata di vasti e antichi poteri magici, come quello di scrutare dentro l’animo dei suoi interlocutori; i secondi sono i tipici esponenti di una razza amante di una vita tranquilla e appartata, lontana dai grandi travagli del mondo.

 >> pagina 213 

Lo Specchio di Galadriel non funziona a comando, ma decide spontaneamente se assecondare chi lo usa, mostrandogli ciò che desidera, oppure proporre qualcosa di sua iniziativa, muovendosi tra spazio, tempo, realtà e finzione. Come molti altri oggetti magici del mondo di Tolkien – tra cui per esempio lo stesso Anello – esso possiede un’anima propria. La forza magica non è uno strumento passivo, ma produce un influsso che spesso si ritorce contro chi la utilizza: il confine tra il dominare la magia e l’esserne dominati è difficile da individuare.

Quando Sam scruta la superficie argentea, sullo Specchio appaiono immagini confuse che anticipano le prove che lo attendono nel viaggio. Poco dopo, la visione si fa più chiara: la ridente e tranquilla Contea – il paese degli Hobbit – è sconvolta e deturpata dalla violenza del progresso e dall’avvio di imprecisate attività industriali (Una quantità di gente lavorava con alacrità. Accanto si innalzava un’imponente ciminiera rossa, rr. 54-55). Il turbamento che coglie Sam non è casuale. Gli hobbit anelano infatti un’esistenza incontaminata, a contatto con la natura: l’irruzione nel loro mondo della modernità e dei suoi feticci legati al commercio e al profitto li terrorizza.

Quando tocca a Frodo guardare nello Specchio, lo hobbit dimostra una iniziale riluttanza. Chiede consiglio a Galadriel, la quale replica spiegando la natura ambivalente delle visioni magiche. Il sapere, non soltanto magico, può essere sia virtuoso sia dannoso, e a fare la differenza è sempre la scelta personale (Vedere è al tempo stesso un bene e un pericolo, r. 80). Anche questo aspetto riflette una precisa componente dell’ideologia di Tolkien: l’enfasi sulla responsabilità dell’individuo deriva indubbiamente dalla sua forte spiritualità cattolica. Nel destino della Terra di Mezzo, le scelte di un piccolo uomo contano ben più degli sconfinati poteri di mostri innominabili o di antichissimi elfi che hanno visto faccia a faccia gli dèi.

Quando Frodo decide di guardare nello Specchio, appare una serie di flash correlati alla grande storia (r. 99) del suo popolo – tra cui l’imminente ritorno di un risorto e trasfigurato Gandalf – seguita da una visione funesta: quella dell’Occhio di Sauron, l’Oscuro Signore, che scruta incessantemente alla ricerca dell’Unico Anello. Il Male incombe: nell’eterna lotta con il Bene, esso assume ora l’immagine sinistra della fessura nera della pupilla, simbolo del nulla (r. 118).

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Stabilisci a quale personaggio si riferiscono le seguenti affermazioni.


 

Galadriel

Frodo

Sam

a) È custode dello Specchio.

     

b) È convinto che non vedrà nulla nello Specchio.

     

c) Non sa se guardare o no nello Specchio.

     

d) Nello Specchio vede la Contea in cui avvengono grandi trasformazioni.

     

e) Dopo aver guardato nello Specchio, vorrebbe tornare a casa.

     

f) Dice che non si può consigliare se guardare o no nello Specchio.

     

g) Nello Specchio vede immagini di mari, navi e tramonti.

     

h) Ha al collo un Anello che diventa pesante durante la visione.

     

2. Che cosa mostra lo Specchio di Galadriel? (sono possibili più risposte)

  • A Ciò che le persone desiderano vedere. 
    B Solo il futuro. 
  • C Solo il passato. 
  • D Cose passate, presenti e future. 
  • E Cose che avverranno certamente. 
    F Cose che potrebbero avvenire. 
  • G Immagini vaghe, che devono essere interpretate.
  • H Immagini chiare e comprensibili. 
  •  I  Immagini spontanee.

3. Mentre guardano nello Specchio, Sam e Frodo possono vedere altri personaggi e luoghi della lunga e complessa vicenda narrata nel Signore degli Anelli. Quali?


4. Quale delle seguenti affermazioni non è contenuta nel discorso iniziale che Galadriel rivolge a Frodo e Sam (rr. 15-21)?

  • A Lo specchio può mostrare anche eventi del passato. 
    B Galadriel esercita un potere sullo specchio. 
  • C Galadriel sa già quello che lo specchio mostrerà a Frodo e Sam. 
  • D Talvolta lo specchio può mostrare immagini indipendentemente dalla volontà di Galadriel.

ANALIZZARE E INTERPRETARE

5. Che cosa vorrebbe vedere Sam nello Specchio? Perché? Come reagisce alla visione? Quale aspetto del suo carattere ne possiamo dedurre?


6. Perché Frodo è incerto se guardare o no nello Specchio e perché Galadriel non vuole influenzare la sua scelta?


7. Nell’ultima delle sue visioni, Frodo vede un occhio: è una semplice visione o c’è qualcosa di più inquietante? Da che cosa lo capisci?

COMPETENZE LINGUISTICHE

8. Registri linguistici. Molte cose comando allo specchio di rivelare (r. 15): questo modo di collocare le parole è proprio di un registro aulico e solenne, tipico del modo di esprimersi di Galadriel. Se tu dovessi riscrivere questa frase utilizzando un registro più colloquiale, come ordineresti le parole, e quali sono quelle che sostituiresti con altre di uso più comune?


9. Lessico. Dei seguenti aggettivi presenti nel testo indica almeno un sinonimo e un contrario.


Sinonimo

Contrario

pallido

 

funeste

 

irrequieto

 

vigile

 


10. Lessico. I suffissi. Un albero frondoso (r. 7) è un albero “ricco di fronde”, cioè di rami e di foglie. Il suffisso -oso, infatti, viene utilizzato per lo più per formare aggettivi che denotano abbondanza della qualità espressa dal sostantivo a cui viene aggiunto (in questo caso, appunto, fronda). Tra i seguenti aggettivi, però, ce n’è uno che non si è formato nel modo sopra descritto. Qual è?

  • A Noioso. 
    B Arioso. 
  • C Poderoso. 
  • D Corroso.

11. Congiunzioni. Eppure io credo, Frodo, che tu abbia coraggio e saggezza sufficienti per rischiare (r. 81): con quale congiunzione si potrebbe sostituire eppure, lasciando inalterato il significato della frase?

  • A Dunque. 
    B Tuttavia. 
  • C Perché. 
  • D Sebbene.

Scrivere correttamente

12. Discorso diretto e indiretto. Se solo potessi avere Ted fra le mani, sarei io ad abbattere lui! (rr. 51-52): trasforma questa affermazione in discorso indiretto (“Sam disse che … “).

LETTERATURA E NON SOLO: SPUNTI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

MITOLOGIA

Galadriel è un elfo, creatura fantastica tipica della mitologia nordica. Fai una breve ricerca per capire quali caratteristiche hanno questi esseri, e come vengono rielaborati dalla moderna narrativa fantastica e fantasy (eccoti qualche immagine che può servirti come spunto iniziale). Racconta poi oralmente la tua ricerca in circa due minuti.


SCIENZE

Lo Specchio di Galadriel è magico ma… come funziona il fenomeno fisico della riflessione? Cerca di capirlo con l’aiuto dell’insegnante di Scienze o di Fisica.

SPUNTI PER DISCUTERE IN CLASSE

Il Signore degli Anelli è senza dubbio il capolavoro del fantasy, genere spesso molto apprezzato dai ragazzi. Tu sei un lettore di fantasy? Ti piace questo genere di narrazione? Perché?

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Narrativa