1. Che cos’è un personaggio
Al cuore di ogni storia si trovano i personaggi. Se il testo narrativo fosse una ricetta, essi sarebbero l’ingrediente fondamentale, senza il quale non si può cucinare: sono i loro pensieri, i loro comportamenti, le loro decisioni a determinare lo sviluppo di ogni vicenda.
La letteratura è un prodotto della creatività umana, e per questo è fatta di persone, anche quando non compaiono direttamente. L’autore, infatti, può scegliere di concentrarsi su animali, robot o spiriti divini, umanizzati nei comportamenti e dotati di parola ma, in ogni caso, il lettore si trova di fronte a figure che si muovono secondo dinamiche che ben conosce. Del resto il termine “personaggio” proviene da persona, una maschera che gli attori di teatro indossavano per rendere ben riconoscibile il loro personaggio e aumentare il volume della propria voce (in latino per-sonare), in modo che anche il pubblico più lontano potesse sentirli. In fondo, tutti noi siamo anche un po’ personaggi: maschere, attori che recitano una parte nella vita e sul palcoscenico del mondo.
Il personaggio è un abitante dei mondi immaginari che creiamo con la letteratura, ma anche con il cinema, i videogame o semplicemente tramite la fantasia. Pensiamo, infatti, ai giochi in cui “facciamo finta” di essere soldati, lupi, principesse, piloti o supereroi. Esso si può definire come una combinazione di tratti psicofisici e di azioni compiute durante l’arco della storia. Quando leggiamo un testo o guardiamo un film, dobbiamo imparare a conoscere i personaggi, in modo molto simile a come faremmo con persone vere: cercando di cogliere i segreti del loro aspetto, le inflessioni della voce, le espressioni tipiche, le particolarità del carattere e i motivi che li spingono a comportarsi in un certo modo.