Nella lingua italiana, il monosillabo ne è una particella che può avere valore di avverbio o di pronome. Essa deriva infatti dal latino inde (“di lì”), di cui conserva il valore primario di avverbio di luogo.
Esempio
Entrato in casa, ne uscì subito dopo
ne → dalla casa, da lì
Come abbiamo accennato, la particella svolge anche la funzione di pronome personale o dimostrativo.
Esempio
Non la conosco personalmente, ma ne (→ “di lei”) dicono bene
Chiuso l’affare, non volle più parlarne (→ “di esso”)
Ha visto il film e ne (→ “da esso”) è stata impressionata
Abbiamo avviato una bella impresa e ne (→ “di ciò” – “di questa”) siamo fieri
Gli piace Venezia e ama percorrerne (→ “di Venezia”) le calli
Nell’ultimo esempio, in particolare, la particella ne equivale all’aggettivo possessivo di terza persona, infatti la frase corrisponde per significato a:
Esempio
Gli piace Venezia e ama percorrere le sue calli
La frase Gli piace Venezia e ama percorrerne le sue calli, invece, è sbagliata, in quanto il pronome ne deve sostituire l’aggettivo possessivo e non aggiungersi.
Il monosillabo ne, inoltre, può sia riferirsi a un’intera frase, sia avere valore partitivo (e indicare quindi “di ciò”, “di quella cosa” e simili).
Esempio
Spero che mi telefoni, ma ne dubito
ne → dubito che tu mi telefoni → riferito all’intera frase
Avete voglia di andare al cinema? No, non ne abbiamo voglia
ne → non abbiamo voglia di andare al cinema → riferito all’intera frase
Il professore ci ha dato dieci esercizi, ma io ne ho svolti solo cinque
ne → di quelli →riferito agli esercizi, valore partitivo