Una parola per cominciare
Hostis
La radice indoeuropea da cui deriva è *ghos, la stessa che origina il termine inglese guest e il tedesco Gast (entrambi con il significato di “ospite”). Interessante è capire come due parole così diverse nel significato abbiamo una stessa radice. Nel latino arcaico il termine hostis indicava infatti lo straniero (come si legge nelle XII Tavole) e sembra che a questa figura venissero riconosciuti gli stessi diritti del popolo romano, tanto che il verbo hostire, usato da Plauto, aveva il significato di “contraccambiare”.
Quando hostis, nel corso dei secoli, prese il significato di “straniero non gradito”, quindi “nemico”, si cercò un’altra definizione per indicare l’idea di ospitalità: si partì allora dalla stessa radice *ghos e le si unì potis, formando un composto con il significato di “il padrone dello straniero”, cioè il padrone di casa che offre ospitalità; si arrivò così a hospitem, che continuò l’idea della reciprocità indicando sia colui che ospita sia colui che è ospitato, come del resto è rimasto in italiano.