Antologia della Divina Commedia

CANTO XIII Inferno 18 E l buon maestro «Prima che più entre, sappi che se nel secondo girone , mi cominciò a dire, «e sarai mentre [16-18] E il buon maestro: «Prima che ti inoltri di più (più entre) [in questo bosco], sappi che sei nel secondo girone , mi cominciò a dire, «e vi starai finché (mentre) 21 che tu verrai ne l orribil sabbione. Però riguarda ben; sì vederai cose che torrien fede al mio sermone . [19-21] arriverai (verrai) nell orribile distesa di sabbia (sabbione). Perciò (Però) osserva (riguarda) bene; vedrai (vederai) cose tali (sì) che [se dette prima] toglierebbero credibilità (fede) al mio parlare (sermone). 24 Io sentia d ogne parte trarre guai e non vedea persona che l facesse; per ch io tutto smarrito m arrestai. [22-24] Io sentivo emettere gemiti (trarre guai) da ogni parte, eppure (e) non vedevo persona che li emettesse; perciò (per ch ), completamente confuso (tutto smarrito), mi fermai (m arrestai). 27 Cred o ch ei credette ch io credesse che tante voci uscisser, tra quei bronchi, da gente che per noi si nascondesse. [25-27] Io credo che egli (ei) [Virgilio] credette che io credessi che tutte quelle voci (tante voci) uscissero, tra quei rami (bronchi), da gente che si nascondeva per causa nostra (per noi). 30 Però disse l maestro: «Se tu tronchi qualche fraschetta d una d este piante, li pensier c hai si faran tutti monchi . [28-30] Perciò (Però) il maestro disse: «Se tu spezzi (tronchi) qualche rametto (fraschetta) di una di queste (este) piante, i pensieri che hai si interromperanno (si faran tutti monchi) . 33 Allor porsi la mano un poco avante e colsi un ramicel da un gran pruno; e l tronco suo gridò: «Perché mi schiante? . [31-33] Allora tesi (porsi) la mano un poco in avanti e staccai (colsi) un ramoscello (ramicel) da un grande arbusto spinoso (pruno); e il suo tronco gridò: «Perché mi spezzi (schiante)? . 36 Da che fatto fu poi di sangue bruno, ricominciò a dir: «Perché mi scerpi? non hai tu spirto di pietade alcuno? [34-36] Dopo che divenne (fatto fu) scuro di sangue, ricominciò a dire: «Perché mi laceri (scerpi)? Non hai tu alcun sentimento (spirto) di pietà (pietade)? PIER DELLE VIGNE Nato a Capua intorno al 1190, studiò legge a Bologna e fu assunto nel 1220 come notaio imperiale da Federico II di Svevia nella sua corte di Palermo. Fu l inizio di una brillante carriera che lo portò di fatto a dirigere l intera cancelleria imperiale, svolgendo funzioni diplomatiche e compiendo missioni per Federico II a Roma, in Francia e in Inghilterra. Nel 1247 il suo ruolo di primo ministro dell Impero gli fu ufficialmente ricono- 19. sabbione: il terzo girone (cfr. la nota al v. 1). 21. cose che ... sermone: raccontata a parole, la terribile verità sulla misteriosa selva sarebbe tanto inverosimile da togliere credibilità alle parole di Virgilio. personaggi sciuto con l attribuzione del titolo di Protonotario ( Primo dei notai ) e di Logotheta ( Gran cancelliere ) dell Impero. Ma nel febbraio del 1249, sospettato di tradimento (non è chiaro se vero o se maliziosamente suggerito dagli altri cortigiani invidiosi) fu privato di tutti i suoi incarichi, arrestato e accecato. Nell aprile dello stesso anno si suicidò. Pier delle Vigne fu anche poeta e letterato, autore di eleganti lettere in latino e di alcune liriche in volgare. 25. Cred o ... credette ... credesse: la ripetizione dello stesso verbo in forme diverse è l espediente retorico del poliptoto*, che, come l anafora* dell avverbio non nelle terzine iniziali, serve a innalzare il livello stilistico, mostrando l attenzione con la quale Dante- autore sta elaborando il tessuto linguistico in questo punto del racconto. 30. pensier ... monchi: Virgilio intuisce i pensieri di Dante (l idea che i lamenti provengano da anime nascoste tra i rami); per questo lo invita a spezzare un rametto. 77

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