Antologia della Divina Commedia

15 Donna, se tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua dis anza vuol volar sanz ali. [13-15] O Signora (Donna), sei così grande (tanto grande) e così potente (vali), che chi (qual) vuole una grazia e non ricorre a te, la sua speranza (dis anza) vuol volare (volar) senza le ali (sanz ali). 18 La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte f ate liberamente al dimandar precorre. [16-18] La tua bontà (benignità) non solo soccorre chi prega (domanda), ma molte volte (f ate) anticipa (precorre) liberamente la preghiera (dimandar). 21 In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s aduna quantunque in creatura è di bontate. [19-21] In te misericordia, in te pietà (pietate), in te la potenza della generosità (magnificenza), in te si raccoglie (aduna) tutta (quantunque) la bontà (bontade) [che c è] nelle creature. 24 Or questi, che da l infima lacuna de l universo infin qui ha vedute le vite spiritali ad una ad una, [22-24] Ora costui (questi) [Dante], che dalla più profonda (infima) cavità (lacuna) dell universo [dall Inferno] fino (infin) a qui ha visto (vedute) le vite spirituali (spiritali) [le anime dei trapassati] una per una, 27 supplica a te, per grazia, di virtute tanto, che possa con li occhi levarsi più alto verso l ultima salute. [25-27] ti (a te) richiede con una supplica, per grazia, tanta potenza (di virtute tanta) da potersi (che possa) alzare (levarsi) con gli occhi più in alto (più alto) verso la salvezza (salute) suprema (ultima) [Dio]. 30 E io, che mai per mio veder non arsi più ch i fo per lo suo, tutti miei prieghi ti porgo, e priego che non sieno scarsi, [28-30] E io, che non bruciai mai per il desiderio (non arsi) del mio vedere più di quanto (più ch ) io (i ) faccia (fo) per il suo (lo suo), ti rivolgo (porgo) tutte le mie preghiere (prieghi) e prego che non siano (sieno) poche (scarsi), 33 perché tu ogne nube li disleghi di sua mortalità co prieghi tuoi, sì che l sommo piacer li si dispieghi. [31-33] affinché (perché) tu con le tue preghiere (co prieghi tuoi) lo liberi (disleghi) da ogni nebbia (nube) della sua condizione mortale (mortalità) così che (sì che) gli (li) si riveli (dispieghi) la suprema (somma) beatitudine (piacer). 36 Ancor ti priego, regina, che puoi ciò che tu vuoli, che conservi sani, dopo tanto veder, li affetti suoi. [34-36] E ti prego (priego) anche (Ancor), o regina, che puoi ciò che vuoi (vuoli), che conservi integri (sani) le sue inclinazioni (affetti) dopo tale visione (tanto veder). 13-15. Donna sanz ali: Maria è signora , regina del Paradiso; per questo, chi desidera la Grazia divina senza ricorrere a lei ripone vanamente le sue speranze (metaforicamente, sanz ali vale senza mezzi sufficienti ). Il periodo è anacolutico*: infatti il soggetto dei verbi volere e ricorrere della proposizione subordinata al verso 14, è qual, mentre al verso 15 esso diventa dis anza (che è un provenzalismo*), lasciando la prima proposizione in sospeso. 16-18. La tua precorre: l ideale terreno a cui si ispira Dante è quello della dama cortese, dotata di bontà (benignità) e di generosità (liberamente) nel fornire aiuto a chi ne ha bisogno, anche non invocata, come accade nel caso di Dante, a cui presta soccorso come detto in Inf., II, vv. 94-99. 338 20. magnificenza: il termine indica la capacità di compiere azioni grandi, magnifiche, grazie alla liberalità. Dante-autore utilizza la stessa parola nel canto XXXI del Paradiso (v. 88) riferendola a Beatrice e, un altra volta, nel XVII (v. 85), per Cangrande della Scala. Non a caso i tre personaggi sono accorsi in aiuto del poeta. 22-27. Or salute: terminata la lode, inizia qui la seconda parte della preghiera (vv. 22-39), dedicata alla supplica. Si noti il fitto susseguirsi di enjambement*: lacuna / de l universo; vedute / le vite spiritali (con allitterazione* di v); di virtute / tanto. Il verbo supplicare non è qui transitivo, ma è costruito secondo la grammatica latina, con il complemento di termine della persona supplicata. 28-33. E io dispieghi: è il momento più intenso della preghiera. San Bernardo, ardente di carità per il poeta tanto che per il suo desiderio di contemplazione mistica non fu mai tanto solerte supplica Maria di pregare a sua volta, intercedendo presso Dio, perché sia svelata a Dante l altissima beatitudine dei cieli, dissolvendo ogni residuo offuscamento mortale. 34-39. Ancor ti priego mani!: la seconda richiesta di san Bernardo a Maria ancora una volta (come al verso 13) rappresentata come la regina benevola di una corte che intercede presso il proprio sovrano riguarda la possibilità che il poeta, dopo una tale visione, conservi intatte le sue capacità razionali ed espressive (li affetti suoi). Il santo prega la Vergine anche perché, con la sua protezione, freni le passioni terrene di Dante.

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