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CANTO XVII Paradiso Dentro il testo I CONTENUTI TEMATICI L ultimo canto di una trilogia Il tema centrale del canto è la profezia dell esilio di Dante e il significato del suo viaggio ultraterreno. Il XVII è l ultimo di tre canti (XV, XVI, XVII), tutti ambientati nel cielo di Marte e dedicati all incontro con il trisavolo Cacciaguida. Se inizialmente Dante aveva affidato all illustre antenato l elogio della Firenze antica, ancora governata nel segno dei valori cortesi ai suoi tempi ormai dissolti a causa dell arrivo in città della nobiltà della campagna circostante, gente avida e corrotta qui, invece, gli fa pronunciare la profezia sul proprio esilio. Finalmente il pellegrino celeste riceve diffuse spiegazioni sulle parziali anticipazioni che ha udito nel corso del suo viaggio ultraterreno. Oltre la rivelazione di Ciacco sulla cacciata della parte bianca da Firenze (Inf., VI, vv. 64-72), troviamo diverse profezie sul futuro del poeta: l oscuro e angosciante annuncio dell esilio fatto da Farinata degli Uberti (Inf., X, vv. 79-81); le dolorose rivelazioni del maestro Brunetto Latini sull ingratitudine dei suoi concittadini (Inf., XV, vv. 61-72); il risentito annunzio della disfatta dei bianchi urlato dal ladro pistoiese Vanni Fucci (Inf., XXIV, vv. 140-151); la predizione del signore di Lunigiana Corrado Malaspina sul futuro soggiorno di Dante nelle proprie terre (Purg., VIII, vv. 133-139) e le inquietanti parole dell artista Oderisi da Gubbio sull imminente destino da mendicante del poeta (Purg., XI, vv. 139-141). Articolazione interna del canto Il canto è scomponibile in tre nuclei fondamentali: 1. l introduzione (vv. 1-45), che prepara la rivelazione di Cacciaguida e chiarisce che la prescienza divina non influenza le scelte del libero arbitrio; L omaggio ai signori di Verona Nei canti XV e XVI Cacciaguida aveva pianto la decadenza di Firenze, città ormai priva del rispetto per gli ideali dell antica nobiltà; nel XVII svela però una concreta speranza per i contemporanei di Dante, indicando negli Scaligeri i depositari dei più importanti valori dell etica cortese e cristiana: la generosità, l ospitalità, la liberalità, il valore militare, la capacità di compiere grandi gesta. Il particolare spazio riservato a Bartolomeo, e soprattutto a Cangrande, non dipende però unicamente dal senso di profonda gratitudine del poeta verso i propri ospiti e benefattori, ma da un disegno ben più ampio dell autore della Commedia: presentare solennemente la casa destinata a riedificare intorno al proprio prestigio l impero e a salvare l Italia dalle laceranti discordie del presente. L investitura profetica e la missione morale Il tema della rivelazione del futuro da parte di un nobile avo fa parte della tradizione letteraria classica, tra cui il poema di Virgilio. Infatti, come Anchise, nel VI canto dell Eneide, svela a suo figlio Enea le venture glorie di Roma, così Cacciaguida rivela a Dante le sue vicende future, ma anche il ruolo salvifico del suo viaggio ultraterreno. Lo spirito esorta il poeta a non temere di testimoniare quanto appreso, soprattutto sul conto dei potenti, poiché la sua missione ha una valenza non personale, ma universale. Anche la sofferta esperienza dell esilio, quindi, non deve essere letta in chiave soggettiva, bensì come indispensabile forma di martirio che fa di Dante un modello per l umanità e un provvidenziale strumento al servizio della grazia divina. Amos Nattini, Dante, Beatrice e Cacciaguida, particolare, 1923. 2. la profezia (vv. 46-99), che rivela a Dante la necessità di allontanarsi da Firenze a causa dell ostilità della curia romana e l isolamento a cui sarà costretto per la folle condotta dei guelfi bianchi, ma anche la magnanima accoglienza degli Scaligeri, signori di Verona; 3. l esplicitazione della missione universale di Dante (vv. 100-142), a cui è affidato il compito di riportare tra gli uomini tutte le verità apprese, anche quelle più scomode e pungenti. 325

Antologia della Divina Commedia
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