Antologia della Divina Commedia

45 E io: «Maestro, che è tanto greve a lor, che lamentar li fa sì forte? . Rispuose: «Dicerolti molto breve. [43-45] E io: «Maestro, che cosa è tanto pesante (greve) per loro (a lor) da farli lamentare così fortemente? . Rispose: «Te lo dirò (Dicerolti) brevemente (molto breve). 48 Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che nvid osi son d ogne altra sorte. [46-48] Questi non hanno speranza di morire, e la loro vita di dannati (cieca vita) è così infima (bassa), che sono invidiosi di tutti gli altri destini (sorte). 51 Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa . [49-51] Il mondo non lascia (lassa) che vi sia (esser ) ricordo (Fama) di loro; la misericordia e la giustizia li ignorano (sdegna): non parliamo (ragioniam) di loro, ma guarda e passa oltre . 54 E io, che riguardai, vidi una nsegna che girando correva tanto ratta, che d ogne posa mi parea indegna; [52-54] E io, guardando, vidi una bandiera ( nsegna) che girando correva così veloce (ratta) da sembrarmi (che mi parea) incapace (indegna) di fermarsi (d ogne posa); 57 e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch i non averei creduto che morte tanta n avesse disfatta. [55-57] e dietro la seguiva una così lunga fila (tratta) di gente, che io non avrei [mai] creduto che la morte ne avesse uccisa (disfatta) così tanta. 60 Poscia ch io v ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto. [58-60] Dopo che io vi ebbi riconosciuto qualcuno, vidi e riconobbi (conobbi) l anima di colui che per vigliaccheria (viltade) fece il grande rifiuto. 63 Incontanente intesi e certo fui che questa era la setta d i cattivi, a Dio spiacenti e a nemici sui. [61-63] Subito (Incontanente) compresi e fui certo che questo era il gruppo (setta) dei malvagi (cattivi) che non piacciono (spiacenti) né a Dio né ai suoi nemici. 66 Questi sciaurati, che mai non fur vivi, erano ignudi e stimolati molto da mosconi e da vespe ch eran ivi. [64-66] Questi sciagurati, che non furono mai [veramente] vivi, erano nudi (ignudi) e tormentati (stimolati molto) da mosconi e da vespe che si trovavano lì (eran ivi). 69 Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, a lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto. [67-69] Essi rigavano il loro volto di sangue che, mischiato alle lacrime, era poi raccolto da ripugnanti (fastidiosi) vermi ai loro piedi. 72 E poi ch a riguardar oltre mi diedi, vidi genti a la riva d un gran fiume; per ch io dissi: «Maestro, or mi concedi [70-72] E dopo che mi misi (mi diedi) a guardare oltre, vidi della gente in riva a un grande fiume; per cui (per ch ) dissi: «Maestro, ora concedimi 46. speranza di morte: è la seconda morte , l annullamento definitivo dell anima che determinerebbe anche la cessazione delle sofferenze (cfr. Inf., I, v. 117). Dante ieri e oggi 51. non ragioniam di lor, ma guarda e passa: espressione divenuta proverbiale per indicare qualcuno talmente insignificante e disprezzabile da non meritare che si discuta di lui. 32 59-60. l ombra ... gran rifiuto: quasi sicuramente Dante allude a papa Celestino V (X Personaggi). 69. fastidiosi: rispetto all italiano corrente, l aggettivo fastidioso ha qui un valore più intenso (dal latino fastidium, nausea).

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