Antologia della Divina Commedia

3 Qual venne a Climenè, per accertarsi di ciò ch av a incontro a sé udito, quei ch ancor fa li padri ai figli scarsi; [1-3] Come colui che (Qual quei) tuttora (ancor) rende (fa) i padri non accondiscendenti (scarsi) verso i figli andò (venne) da Climene per assicurarsi (accertarsi) di quanto (di ciò) aveva (av a) udito riguardo (incontro) a sé; 6 tal era io, e tal era sentito e da Beatrice e da la santa lampa che pria per me avea mutato sito. [4-6] così (tal) ero (era) io, e per tale (tal) ero (era) riconosciuto (sentito) sia (e) da Beatrice sia (e) dalla santa luce (lampa) che prima (pria) per me aveva (avea) cambiato posto (sito). 9 Per che mia donna «Manda fuor la vampa del tuo disio , mi disse, «sì ch ella esca segnata bene de la interna stampa; [7-9] Per la qual cosa (Per che) la mia signora (donna) mi disse: «Manifesta (Manda fuor) l ardore (vampa) del tuo desiderio (disio) così che esso esca (esca) ben plasmato (segnata) dalla forma (stampa) interiore (interna); 12 non perché nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perché t ausi a dir la sete, sì che l uom ti mesca . [10-12] non perché la nostra conoscenza cresca per il tuo parlare, ma affinché (perché) tu ti abitui (t ausi) a esprimere (dir) la [tua] sete così che [ti] si (uom) versi da bere (mesca) . 15 «O cara piota mia che sì t insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in tr angol due ottusi, [13-15] «O cara radice (piota) di me stesso (mia) che ti innalzi (t insusi) tanto (sì) che, come le menti dei viventi (terrene menti) vedono (veggion) che in un triangolo (tr angol) non possono essere contenuti (non capere) due [angoli] ottusi, 18 così vedi le cose contingenti anzi che sieno in sé, mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti; [16-18] così tu vedi gli eventi possibili (cose contingenti) prima (anzi) che si realizzino (sieno in sé), contemplando (mirando) il punto per il quale (a cui) tutti i tempi sono presenti [Dio]; CACCIAGUIDA PERSONAGGI Trisavolo di Dante Alighieri e capostipite della famiglia che prende nome da suo figlio (e bisnonno di Dante) Alighiero I, visse nella prima metà del XII secolo. Secondo quanto riporta Dante, Cacciaguida morì 1-3. Qual venne scarsi: il canto si apre con una similitudine* (qual tal) di argomento mitologico. Dante si definisce ansioso di scoprire la verità come lo fu Fetonte, quando chiese alla propria madre Climene se fosse o no il figlio di Apollo, dopo che un compagno aveva insinuato che non lo fosse. Per dimostrargli la verità, Apollo concesse a Fetonte di poter guidare per un giorno intero il carro del Sole, ma l impresa finì in tragedia: i cavalli, debolmente guidati dal fanciullo, iniziarono una folle corsa che sconvolse l intero universo, finché Giove non fu costretto a fulminare il giovane, che precipitò nel Po. Per questo Fetonte viene qui indicato come colui che, con il suo esempio, ricorda ai padri di non cedere alle stolte richieste dei figli. 318 combattendo contro i musulmani nella seconda Crociata (1147-1149), al seguito dell imperatore Corrado III di Svevia: questo gli valse la beatitudine eterna. 4-6. tal era io sito: la disposizione d animo di Dante è avvertita nettamente da Beatrice e da Cacciaguida (santa lampa), che per parlare con lui era sceso dal posto che occupava sul braccio destro della croce di beati del cielo di Marte (Par., XV, vv. 19-24). 7-12. Per che mesca: Beatrice invita Dante a esprimere la fiammata (vampa) del suo desiderio, affinché esca ben impressa dall impronta del suo animo (interna stampa): non perché le parole del poeta possano aggiungere qualcosa a ciò che conoscono i beati, che leggono in Dio i pensieri del pellegrino, ma perché si abitui (t ausi) a manifestare la sua sete di sapere. Il discorso è impostato sulla metafora* della sete e del bere. L uom deriva dal francese e ha valore impersonale. 13-18. O cara piota presenti: le due terzine sono interamente occupate da un preambolo di elogio pronunciato da Dante in onore del suo caro antenato e sono basate su una similitudine* e una metafora* ispirate alla scienza geometrica. Come le menti umane vedono che in un triangolo non possono essere contenuti due angoli ottusi, così Cacciaguida apprende gli eventi futuri dalla contemplazione della mente divina, definita come un punto senza dimensioni e perciò infinito, per cui non esiste il tempo, ma solo un eterno presente. Il termine piota, che qui significa radice (si riferisce infatti all avo di Dante), letteralmente indica la pianta del piede. Si osservi, inoltre, che insusi (innalzi) è un neologismo* dantesco formato dalle due preposizioni in + su .

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