Antologia della Divina Commedia

CANTO XII Paradiso 129 Io son la vita di Bonaventura da Bagnoregio, che ne grandi offici sempre pospuosi la sinistra cura. [127-129] Io sono l anima (vita) di Bonaventura da Bagnoregio che, nei grandi incarichi (offici), sempre misi in secondo piano (pospuosi) le preoccupazioni (cura) della sinistra (sinistra) [quelle mondane]. 132 Illuminato e Augustin son quici, che fuor de primi scalzi poverelli che nel capestro a Dio si fero amici. [130-132] Qui (quici) ci sono (son) Illuminato e Agostino, che furono (fuor) tra i primi poverelli scalzi che si fecero (fero) amici di Dio nel cordone (capestro). 135 Ugo da San Vittore è qui con elli, e Pietro Mangiadore e Pietro Spano, lo qual giù luce in dodici libelli; [133-135] Qui con loro (elli) c è Ugo da San Vittore, Pietro Comestore (Mangiadore) e Pietro Ispano (Spano), il quale (lo qual) giù [sulla Terra] risplende (luce) [è famoso per] in dodici libri (libelli); 138 Natàn profeta e l metropolitano Crisostomo e Anselmo e quel Donato ch a la prim arte degnò porre mano. [136-138] il profeta Natan e il metropolita (metropolitano) Crisostomo e Anselmo e quel Donato che non disdegnò (degnò) di occuparsi (porre mano) della prima arte [la grammatica]. 141 Rabano è qui, e lucemi dallato il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato. [139-141] Rabano [Mauro] è qui e mi illumina (lucemi) di fianco (dallato) l abate calabrese (calavrese) Gioacchino (Giovacchino) [da Fiore], dotato di spirito profetico. 144 Ad inveggiar cotanto paladino mi mosse l infiammata cortesia di fra Tommaso e l discreto latino; [142-144] A esaltare (inveggiar) un così grande (cotanto) cavaliere (paladino) [san Domenico] mi spinse (mi mosse) l appassionata (infiammata) gentilezza (cortesia) di frate (fra) Tommaso e il [suo] discorso preciso (discreto latino); 145 e mosse meco questa compagnia . [145] e con me mosse [al canto e alla danza] questa compagnia . vada ricercata nei teologi Ubertino da Casale (1259-1330 ca.) e Matteo d Acquasparta (metà XIII secolo-1302). Essi furono a capo rispettivamente della corrente dei francescani spirituali, che prevedevano di seguire la Regola in maniera ferrea, e dei conventuali, che invece presupponevano un interpretazione più rilassata degli insegnamenti del santo di Assisi. 129. la sinistra cura: secondo la tradizione scritturale, la destra simboleggiava le cose spirituali, mentre la sinistra quelle terrene. 130-132. Illuminato amici: Illuminato da Rieti e Agostino da Assisi furono tra i primi scalzi poverelli discepoli di san Francesco; nella biografia del santo è riportato che il primo lo seguì nella sua opera di predicazione in Oriente, il secondo morì lo stesso giorno di Francesco. 133-135. Ugo libelli: Ugo da san Vittore (1097-1141) fu un mistico e un autore di importanti testi filosofici, al pari di Pietro Comestore (inizi del XII secolo-1179), chiamato così dal latino comestor, che signifi- ca mangiatore, divoratore (di libri). Pietro Ispano (1210/1220-1277), nato a Lisbona, fu eletto papa con il nome di Giovanni XXI; fu anche professore presso l Università di Siena e autore di dodici libretti intitolati Summulae logicales. 136-138. Natàn mano: san Bonaventura, dopo aver sfogliato le buone carte del volume dell ordine francescano (v. 122), continua nominando altre anime che si trovano nelle corone dei beati. Ricorda così il profeta ebreo Natan, che accusò il re David dell omicidio di Uria, marito di Betsabea, e l adulterio con quest ultima; san Giovanni Crisostomo (345 ca.-407), patriarca metropolitano di Costantinopoli e uno dei Padri della Chiesa greca; Anselmo d Aosta (1033-1109), monaco benedettino autore di numerose opere teologiche; Elio Donato, grammatico del IV secolo d.C. e maestro di san Girolamo. La grammatica era la prima delle sette arti liberali. 139. Rabano è qui: Rabano Mauro (776856), monaco benedettino e abate del convento di Fulda, fu arcivescovo di Magonza e un intellettuale carolingio, autore di numerose opere. 139-141. lucemi dotato: Gioacchino da Fiore (1130 ca.-1202) fu un monaco cistercense e fondatore della Congregazione Florense, chiamata così perché nata nel monastero di San Giovanni in Fiore sui monti calabresi della Sila. Gioacchino predicava un rinnovamento totale della Chiesa, profetizzando l avvento dell età dello Spirito Santo, che seguiva quella del Padre (rappresentata dalla storia narrata nell Antico Testamento) e quella del Figlio (l epoca cristiana). La sua corrente influenzò notevolmente i francescani spirituali, aspramente avversati da Bonaventura in vita; il fatto che ora il santo di Bagnoregio lodi Gioacchino dimostra il cambiamento di prospettiva derivante dalla condizione di beatitudine. 142. cotanto paladino: continuando a rappresentare san Domenico come un campione della fede, qui è indicato come uno dei cavalieri di Carlo Magno. 145. questa compagnia: le anime dei beati che formano la seconda corona. 311

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