Antologia della Divina Commedia

CANTO XI Paradiso 84 Oh ignota ricchezza! oh ben ferace! Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro dietro a lo sposo, sì la sposa piace. [82-84] O ignota ricchezza! O fecondo (ferace) bene! Si scalza (scalzasi ) Egidio, si scalza (scalzasi ) Silvestro dietro allo sposo, così tanto (sì ) piace la sposa. 87 Indi sen va quel padre e quel maestro con la sua donna e con quella famiglia che già legava l umile capestro. [85-87] Quindi quel padre e quel maestro se ne va (sen va) con la sua donna e con quella famiglia che l umile corda (capestro) già teneva legata insieme (legava). 90 Né li gravò viltà di cuor le ciglia per esser fi di Pietro Bernardone, né per parer dispetto a maraviglia; [88-90] Né vigliaccheria (viltà) del cuore gli abbassò (gravò) le ciglia per il fatto di essere (per esser) figlio (fi ) di Pietro Bernardone, né il fatto di sembrare (per parer) miserabile (dispetto) fino allo stupore (a maraviglia); 93 ma regalmente sua dura intenzione ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe primo sigillo a sua relig one. [91-93] ma con i modi di un re (regalmente) rivelò (aperse) a Innocenzo la sua austera (dura) regola (intenzione) e da lui ebbe il primo sigillo per il suo ordine (relig one). 96 Poi che la gente poverella crebbe dietro a costui, la cui mirabil vita meglio in gloria del ciel si canterebbe, [94-96] Dopo che (Poi che) divenne numerosa (crebbe) la comunità dei [monaci] poveri (gente poverella) dietro a lui (costui), la cui vita ammirevole (mirabil) si canterebbe meglio [per] la [sola] gloria del cielo, Dante a colloquio con san Tommaso, miniatura, XIV secolo. (Mt 10, 9-10). Da notare la replicazione corse correndo che, unita agli enjambement* dei versi 79-80-81, suggerisce velocità dell azione; simile procedimento si osserva al verso 83 (Scalzasi scalzasi). 82. Oh ignota ferace!: la Povertà, che dona una grande ricchezza spirituale sconosciuta agli uomini, dediti ai beni terreni è feconda perché porta alla vita eterna. 83. Egidio Silvestro: Egidio d Assisi (1190-1262) e Silvestro d Assisi (1170 ca.1240) furono tra i primi ad abbracciare lo stile di vita francescano. 84. sposo sì la sposa: come spiegato al verso 74, i due sposi sono san Francesco e la Povertà; si noti la forte allitterazione* in s. 85-87. Indi capestro: Francesco è de- scritto come padre di un umile famiglia di frati a lui fedeli e come maestro , in quanto fondatore della Regola. Sen va indica il momento in cui il santo partì da Assisi alla volta di Roma per ottenere il primo riconoscimento papale da Innocenzo III. Il capestro è la rozza corda, simbolo di umiltà, con cui i frati francescani si cingevano la vita. 88-93. Né relig one: la vergogna dell animo (viltà di cuor) per essere figlio di un mercante, cioè di provenienza non nobile, e l aspetto tanto trascurato (dispetto) da suscitar meraviglia non fecero abbassare gli occhi a Francesco, ma questi, con la dignità di un re, espose a Innocenzo III la sua rigida regola (dura intenzione) per ottenerne la prima approvazione (primo sigillo). Innocenzo III (1160- 1216) fu papa coltissimo e austero, che spese tutta la sua vita nella riforma morale della Chiesa e nella lotta alle eresie. 95-96. la cui mirabil si canterebbe: la frase, non del tutto chiara, si potrebbe intendere in due modi. Il primo ( la cui vita degna di ammirazione si dovrebbe più giustamente cantare, come un inno, in lode del cielo ) vede nei due versi una dichiarazione di modestia del poeta, indegno di lodare Francesco, o un allusione alle ipocrite lodi espresse dai frati degeneri dell Ordine. La seconda interpretazione che privilegerebbe un richiamo testuale ai versi 28-36 legge i versi: cantando le lodi di Francesco, bisognerebbe in realtà lodare la gloria di Dio (o della Provvidenza) che lo ha mandato . 297

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