Antologia della Divina Commedia

21 «Così com io del suo raggio resplendo, sì, riguardando ne la luce etterna, li tuoi pensieri onde cagioni apprendo. [19-21] «Come io risplendo (resplendo) della sua luce (raggio), così (sì), guardando (riguardando) nella luce eterna (etterna) [nella mente di Dio], vengo a conoscere (apprendo) da dove (onde) fai sorgere (cagioni) i tuoi pensieri. 24 Tu dubbi, e hai voler che si ricerna in sì aperta e n sì distesa lingua lo dicer mio, ch al tuo sentir si sterna, [22-24] Tu dubiti (dubbi), e hai desiderio (voler) che si chiarisca (si ricerna) il mio parlare (lo dicer mio) in un linguaggio (lingua) così chiaro (aperta) ed esplicito (distesa), che si appiani (si sterna) al tuo ascolto (sentir), 27 ove dinanzi dissi: U ben s impingua , e là u dissi: Non nacque il secondo ; e qui è uopo che ben si distingua. [25-27] dove (ove) prima (dinanzi ) dissi: Dove (U ) ben ci si ingrassa (s impingua) [ovvero: ci si arricchisce di beni spirituali] e là dove (u ) dissi: Non ne nacque un altro (secondo) ; e qui è necessario (uopo) che si spieghi (distingua) bene. 30 La provedenza, che governa il mondo con quel consiglio nel quale ogne aspetto creato è vinto pria che vada al fondo, [28-30] La Provvidenza (provedenza), che governa il mondo con quell intendimento (consiglio) nel quale la vista (aspetto) di tutte (ogne) le creature [uomini e angeli] è sopraffatta (vinto) prima che arrivi (vada) al fondo [dell intelligenza divina], 33 però che andasse ver lo suo diletto la sposa di colui ch ad alte grida disposò lei col sangue benedetto, [31-33] affinché (però che) la sposa di colui che fra alte grida (ad alte grida) la sposò (disposò lei) con il sangue benedetto andasse verso (ver ) il suo amato (diletto), 36 in sé sicura e anche a lui più fida, due principi ordinò in suo favore, che quinci e quindi le fosser per guida. [34-36] più sicura in sé stessa (in sé sicura) e anche più fedele (più fida) a lui, predispose (ordinò) in suo favore due prìncipi che le fossero di guida (per guida) da una parte e dall altra (quinci e quindi). 39 L un fu tutto serafico in ardore; l altro per sap enza in terra fue di cherubica luce uno splendore. [37-39] L uno fu nell ardore [della carità] come un serafino (tutto serafico); l altro in terra fu (fue) per sapienza uno splendore di luce come un cherubino (cherubica luce). 42 De l un dirò, però che d amendue si dice l un pregiando, qual ch om prende, perch ad un fine fur l opere sue. [40-42] Parlerò del primo (De l un) perché (però che) elogiandone (pregiando) uno (l un) si parla (si dice) di entrambi (amendue), qualunque (qual) si (om) scelga (prende), perché (perch ) le loro azioni (opere sue) furono (fur) [indirizzate] a un medesimo scopo. 22-27. Tu dubbi distingua: san Tommaso vuol chiarire due affermazioni espresse nel canto precedente, quella con cui ha dichiarato che nell ordine domenicano ben ci s ingrassa (U ben s impingua) di cibo spirituale, se non si è corrotti (Par., X, v. 96), e quella secondo cui nessuno ha superato mai la sapienza di Salomone (Par., X, v. 114). Il santo precisa che è necessario esaminare i due dubbi separatamente: il secondo sarà affrontato nel canto XIII. 28-36. La provedenza guida: per fornire spiegazioni sul primo punto, san Tommaso illustra l azione benefica della Provvidenza nei confronti della Chiesa. 29-30. ogne aspetto creato: si intende ogni intelligenza creata da Dio (ogne creata 294 vista), sia quella degli uomini sia quella degli angeli, che si arresta necessariamente prima di raggiungere il fondo della mente di Dio. 31. lo suo diletto: il suo amato , indica Cristo; il vocabolo proviene dal Cantico dei Cantici, libro della Bibbia che, celebrando l amore tra due sposi, allegoricamente allude al matrimonio spirituale tra Cristo e la Chiesa. 32-33. la sposa benedetto: si dispiega una lunga perifrasi*, ripresa dalle fonti scritturali, indicante la Chiesa, sposa di Cristo. Le alte grida sono quelle rivolte da Cristo al Padre durante la Passione, come narrano i Vangeli; il sangue benedetto è quello della Passione. 34-36. in sé sicura ... guida: la Provvidenza agisce mandando in Terra due figure salvifiche, san Francesco d Assisi e san Domenico di Guzm n, principi della fede che agirono in direzioni diverse ma complementari. Uno dei due (il sapiente san Domenico) sostenne la Chiesa perché fosse salda al proprio interno, al sicuro dalle eresie, l altro (san Francesco) la aiutò a essere più umile e fedele a Dio. Quinci e quindi indicano rispettivamente la sicurezza e la fedeltà. 37-39. L un splendore: san Francesco è avvicinato a uno dei serafini gli angeli dell ardore di carità secondo l angelologia cristiana medievale e san Domenico a uno dei cherubini gli angeli che riflettono invece la sapienza divina. 40-42. De l un sue: san Tommaso, appartenente all ordine di san Domenico,

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