Antologia della Divina Commedia

CANTO VI Paradiso 132 Ma i Provenzai che fecer contra lui non hanno riso; e però mal cammina qual si fa danno del ben fare altrui. [130-132] Ma i provenzali che agirono (fecer) contro (contra) di lui non hanno riso; e infatti (però) procede male (mal cammina) colui il quale (qual) ritiene un suo svantaggio (si fa danno) il ben fare degli altri (altrui). 135 Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina, Ramondo Beringhiere, e ciò li fece Romeo, persona umìle e peregrina. [133-135] Raimondo (Ramondo) Beringhieri (Beringhiere) ebbe quattro figlie, e ognuna [divenne] regina, e questo glielo fece (li fece) Romeo, persona umile e straniera (peregrina). 138 E poi il mosser le parole biece a dimandar ragione a questo giusto, che li assegnò sette e cinque per diece. [136-138] E poi parole malvagie (biece) lo spinsero (il mosser) a chiedere conto (dimandar ragione) [delle sue azioni] a questo giusto, che gli restituì (li assegnò) sette e cinque [dodici] per dieci. 141 Indi partissi povero e vetusto; e se l mondo sapesse il cor ch elli ebbe mendicando sua vita a frusto a frusto, [139-141] Quindi (Indi) se ne partì (partissi ) povero e vecchio (vetusto); e se il mondo sapesse con quale animo (il cor ch elli ebbe) andò mendicando (mendicando) per la sua vita, boccone per boccone (a frusto a frusto), 142 assai lo loda, e più lo loderebbe . [142] molto (assai) lo loda, e più lo loderebbe . ROMEO DI VILLANOVA Barone di Vence (1170 ca.-1250 ca.), fu per vent anni gran siniscalco del conte di Provenza Raimondo Berengario IV. Uomo onesto e saggio, alla morte del suo signore (1245) fu reggente, procurando grandi ricchezze alla sua casa e matrimoni vantaggiosi per le sue quattro figlie. Ai tempi di Dante circolava una leggenda, cui attinse anche Giovanni Villani nella sua Cronica, secondo la quale egli sarebbe capitato per caso in Provenza dove, accolto nella corte del conte come sconosciuto viandante, si 130-132. Ma altrui: il saggio agire di Romeo suscitò l invidia dei cortigiani (Provenzai), che considerarono un male per sé stessi il corretto operato di quest ultimo e per questo si comportarono malvagiamente nei suoi confronti. 133-135. Quattro figlie peregrina: Raimondo Berengario IV fu conte di Provenza (1198-1245); la sua attività amministrativa e legislativa fece del suo contado uno degli Stati più civili dell epoca. Romeo, servito- personaggi sarebbe guadagnato la fiducia del signore grazie alla purezza del suo animo. Sarebbe però stato in seguito allontanato a causa delle maldicenze dei cortigiani (fu l ovra grande e bella mal gradita, v. 129) e avrebbe preferito la povertà al discredito. Nella vicenda di Romeo di Villanova si percepisce una forte vicinanza con l aspetto autobiografico di Dante esule: il sofferto coraggio di lasciare la propria casa, il segreto dolore di un necessario rifiuto della prospettiva di ritornare in patria a prezzo di una umiliazione. re umile e straniero, procurò per le figlie del signore matrimoni assai vantaggiosi con il re di Francia Luigi IX il Santo, il re d Inghilterra Enrico III, il conte di Cornovaglia Riccardo e Carlo I d Angiò. 136-141. E poi frusto: parole di calunnia (biece) indussero Berengario a chiedere il rendiconto amministrativo (dimandar ragione è un tecnicismo mercantile) a quest uomo onesto, che gli restituì un patrimonio accresciuto (dodici anziché dieci). 139. indi: è stato variamente interpretato come avverbio di moto da luogo (partì di lì, dalla Provenza), oppure come un avverbio di tempo (quindi, poi). In parafrasi abbiamo preferito la seconda lettura. 142. assai loderebbe: il verso finale tradisce una compartecipazione vissuta da parte di Dante-autore, che ben conosceva l irriconoscenza della propria patria e la necessità di viaggiare confidando dignitosamente nel sostegno altrui. 285

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