Antologia della Divina Commedia

111 Ne l ordine ch io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; [109-111] All ordine di cui parlo (ch io dico) sono indirizzate (accline) tutte le creature (nature), secondo le diverse condizioni (sorti), più o meno vicine al loro principio [a Dio]; 114 onde si muovono a diversi porti per lo gran mar de l essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. [112-114] e quindi (onde) si muovono verso diverse destinazioni (porti) attraverso (per) l immenso mare dell esistenza (gran mare dell essere), e ciascuna con la naturale inclinazione (istinto) a lei affidata (a lei dato) affinché (che) la conduca (porti). 117 Questi ne porta il foco inver la luna; questi ne cor mortali è permotore; questi la terra in sé stringe e aduna; [115-117] questo [istinto] che porta il fuoco verso la luna; è questo il principio che stimola l azione (permotore) nei cuori delle creature mortali (mortali); questo tiene unita e coesa (in sé stringe e aduna) la Terra; 120 né pur le creature che son fore d intelligenza quest arco saetta, ma quelle c hanno intelletto e amore. [118-120] questo arco colpisce con le sue frecce (saetta) non solo (né pur) le creature che sono prive (fore) di intelligenza, ma [anche] quelle che hanno ragione (intelletto) e volontà (amore). Francesco Marcolini, Ascesa di Dante e Beatrice, particolare, 1544. 109-114. Ne l ordine porti: attraverso una suggestiva metafora* tratta dal mondo della navigazione che raggiunge il massimo dell espressività al verso 113, in cui il poeta restituisce con poche parole la vastità e la varietà della vita Beatrice spiega che tutte le creature hanno un inclinazione in base alla condizione data loro in sorte, più o meno vicina a Dio; per cui si dirigono verso diversi obiettivi attraverso il gran mare di tutto ciò che esiste nell universo, ciascuna guidata dal proprio istinto 254 particolare. Si noti la rima equivoca ai versi 112 e 114. 115-120. Questi amore: il perfetto ordinamento dell universo, che si traduce poi in istinto particolare di ogni cosa, spinge il fuoco verso il cielo della Luna (e quindi verso l alto); negli esseri mortali dotati solo di anima sensitiva (gli animali) è ciò che sollecita il movimento e ispira l azione, ciò che tiene unita e compatta (con la gravità) la Terra e, come se fosse un arco, colpisce non soltanto le creature prive di intelletto (come gli animali), ma anche quelle dotate di raziocinio e volontà (cioè gli angeli e gli uomini). La maggior parte dei critici collega il pronome dimostrativo questi (ripetuto per anafora*) a istinto (v. 114); altri, invece, lo riferiscono a ordine (v. 109). 120. amore: come spiega il critico Natalino Sapegno, «amore qui è da intendere nel senso di amore d animo o di elezione , che comporta una scelta consapevole, ed è proprio degli esseri ragionevoli, in cui prende il nome di volontà .

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