Antologia della Divina Commedia

che riproducevano in maniera simbolica alcuni eventi narrati nel testo sacro, come l ingresso di Cristo a Gerusalemme (nella Domenica delle Palme) o l entrata dell Arca dell Alleanza nella città santa guidata da David danzante (vedi Purg., X). Anche questi cortei avevano un loro specifico cerimoniale descritto da peculiari Ordines: La processione del Papa e del clero e del popolo è quasi come quella di un Imperatore. Sono come dei soldati che con le armature e sotto gli scudi vanno alla battaglia. Come escono dal coro, come se uscissero da una regia, avanzano. Come il simbolo imperiale e le insegne vengono portati davanti a loro così il Papa porta la croce e le sue insegne. E anche tutto il corteo veniva definito nei minimi particolari: Sette diaconi che portano sette candelieri accesi precedono il Papa fino a davanti l altare... Risulta evidente la somiglianza con la processione descritta da Dante, che ha cercato proprio di ricreare lo spirito e l emozione che doveva accompagnare tali manifestazioni di autorità e sacralità, sentimenti decisivi per la sensibilità degli uomini del Medioevo. Amos Nattini, La processione mistica, 1923. I VIAGGI LETTERARI Le poesie per la pargoletta e per la donna Petra Beatrice riappare a Dante dopo dieci anni dalla sua morte e per prima cosa lo sgrida severamente per i suoi peccati e il suo traviamento . Nel corso del canto XXXI l accusa della donna diventa più circostanziata: Né la natura né l arte ti hanno mai mostrato qualcosa di così piacevole come quel mio corpo nel quale la mia anima fu rinchiusa quando ero viva e che ora è sepolto nella terra. [...] Avresti dovuto, per il colpo ricevuto dalle bellezze terrene dunque ingannevoli innalzarti con lo spirito dietro a me, che non ero più mortale . E poi Beatrice esclama: «Non ti dovea gravar le penne in giuso / ad aspettar più colpo, o pargoletta / o altra novità con sì breve uso (Purg., XXXI, vv. 58-60), ovvero: Non ti dovevano spingere verso il basso le ali (come quelle di un uccello) per aspettare un altro colpo o una giovincella o altra novità di breve durata . Chi è la pargoletta? Il riferimento potrebbe sembrare vago se non fossimo a conoscenza che circolavano, evidentemente già al tempo, delle poesie d amore che Dante aveva scritto appunto per una giovane fanciulla chiamata con un senhal (nome letterario della donna amata) di pargoletta : I mi son pargoletta bella e nova, / che son venuta per mostrare altrui / de le bellezze del loco ond io fui. I versi ricordano proprio quelli che Dante aveva dedicato a Beatrice, e par che sia una cosa venuta / da cielo in terra a miracol mostrare. Sarebbe stato difficile per Dante far credere che questi versi fossero riferiti a una figura allegorica, magari simboleggiante la Filosofia, dal momento che negli altri componimenti dedicati alla pargoletta la rimprovera di essere superba e dura nei suoi confronti e le augura di essere a sua volta colpita dalle sofferenze dell amore non corrisposto. E ancora più difficile sarebbe stato per Dante nascondere l intensa carica erotica delle poesie dedicate a un altra amata, indicata come donna Petra (ovvero dal cuore di pietra perché non corrisponde l amore del poeta), alla quale scrive: S io avessi le belle trecce prese, / che fatte son per me scudiscio e ferza, / pigliandole anzi terza, / con esse passerei vespero e squille; / e non sarei pietoso né cortese, / anzi farei com orso quando scherza. Beatrice ovviamente sta sgridando Dante perché si è abbandonato ad altri amori terreni e tuttavia, dietro la lezioncina morale, sembra quasi che il poeta abbia voluto attribuirle una sorta di gelosia nei propri confronti. 239

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