Nella Commedia... e oltre

NELLA COMMEDIA... IN PRIMO PIANO E OLTRE La collocazione del Paradiso terrestre Nella Genesi si legge che Dio aveva piantato sin dal principio il paradiso delle delizie nel quale pose l uomo che aveva plasmato. Non si precisa, però, dove fosse collocato l Eden. Il testo sacro, scritto originariamente in ebraico e già tradotto in greco, era letto nel Medioevo in una traduzione latina che era sempre accompagnata da un commento, detto Glossa ordinaria, che a proposito di questo passo recitava: l antica traduzione dice katà anantolas, a Oriente . Quindi, dato che nessuno lo aveva mai visto, i Padri della Chiesa pensavano che il Paradiso terrestre dovesse trovarsi nell estremo Oriente. Beda il Venerabile, nel suo Hexaemeron, e Rabano Mauro, nel suo In Genesim, dicevano che l Eden era in un posto separato da uno spazio interminabile di terre e di oceani, nascosto a tutte le regioni nelle quali vivono gli esseri umani. Ma al tempo di Dante si conosceva del mondo solo l Europa, una parte dell Asia e una parte dell Africa. Al centro di queste terre conosciute e abitate c era Gerusalemme, considerata il centro del mondo. Dunque il Paradiso terrestre si trovava al punto di massima distanza dal centro del mondo e agli antipodi di Gerusalemme. Ma perché sopra una montagna? Anche questa idea Dante la trovava nei Padri della Chiesa. Giovanni Damasceno, nel De fide orthodoxa, diceva che l Eden si trovava nel punto più alto della terra, in un cielo dall aria leggera e purissima. Dunque il Paradiso terrestre doveva trovarsi in cima a un monte. Ma quanto era alto questo monte? Secondo alcuni l apostolo Tommaso avrebbe sostenuto che l Eden era addirittura collocato così in alto da sfiorare la sfera della Luna. Ma Tommaso d Aquino, nella Summa Theologiae, riteneva tale opinione un po esagerata perché, con i cosmologi del suo tempo, credeva che tra la Terra e la Luna vi fosse prima la sfera dell aria e poi quella del fuoco: non era pensabile, quindi, che la vegetazione florida del Paradiso terrestre vivesse e prosperasse nella sfera del Fuoco. Quindi la montagna si doveva spingere fino ai limiti della sfera dell aria, oppure entrare appena in alcuni primi settori non roventi della sfera del Fuoco. Ma come faceva Dante a dire che intorno al Paradiso terrestre c era un muro di fuoco? Anche qui il poeta non inventava ma raccoglieva e sistemava: la Bibbia, infatti, si limitava a dire che, dopo la cacciata di Adamo ed Eva, Dio aveva posto un cherubino con la spada di fuoco per impedire ai due progenitori e alla loro stirpe di rientrare. Ma già Isidoro di Siviglia spiegava che si trattava in verità di un muro di fiamme che arrivava fino al cielo. Nella Mappa Mundi della Cattedrale di Hereford in Inghilterra (disegnata tra il 1276 e il 1283), la macchia al centro è il Mediterraneo. Il corno che vi confluisce da sinistra è l Italia. Al centro c è Gerusalemme. In alto, oltre l Asia, c è il Paradiso terrestre, raffigurato con un cerchio. IN PRIMO PIANO La processione come atto liturgico Ai lettori moderni la lunga sequenza narrativa dedicata alla processione allegorica che occupa buona parte degli ultimi canti del Purgatorio non suscita particolare interesse: il suo enorme valore storico e culturale è invece tutto da comprendere. Il lettore medievale infatti doveva essere invece profondamente impressionato dalla grandiosa scena descritta da Dante perché, in una società priva di mezzi di comunicazione, le autorità politiche e quelle religiose costruivano la propria immagine agli occhi di tutta la popolazione proprio con processioni ad alto tasso spettacolare. 238 Per le attività pubbliche degli imperatori, dalle celebrazioni come l incoronazione fino ai semplici spostamenti ufficiali della corte da una città a un altra, esistevano dei veri e propri manuali, detti Ordines, che descrivevano il cerimoniale, la posizione che dovevano tenere i vassalli, la guardia personale del sovrano, i portatori dei simboli del potere, i drappi dei cavalli del carro su cui si muoveva il sovrano, le vesti che doveva indossare. Ma il più comune modello di riferimento per Dante e per i suoi lettori erano le solenni processioni ecclesiastiche,

Antologia della Divina Commedia
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