Antologia della Divina Commedia

ché non si converria, l occhio sorpriso d alcuna nebbia, andar dinanzi al primo ministro, ch è di quei di paradiso. [97-99] poiché non sarebbe conveniente (non si converria) comparire di fronte (andar dinanzi) al primo dei guardiani (ministro), che è uno di quelli (quei) del Paradiso, con l occhio offuscato dal fumo (nebbia). 102 Questa isoletta intorno ad imo ad imo, là giù colà dove la batte l onda, porta di giunchi sovra l molle limo: [100-102] Questa isola, lungo la spiaggia, nella parte bassa (ad imo ad imo), làggiù dove il mare la lambisce (la batte l onda), produce (porta) dei giunchi sopra il fango (limo) morbido (molle): 105 null altra pianta che facesse fronda o indurasse, vi puote aver vita, però ch a le percosse non seconda. [103-105] nessun altra pianta fronzuta (che facesse fronda) o che crescendo produca un tronco robusto (indurasse) vi può (puote) vivere (aver vita), perché non si piega (seconda) ai colpi (percosse) [delle onde e del vento]. 108 Poscia non sia di qua vostra reddita; lo sol vi mosterrà, che surge omai, prendere il monte a più lieve salita . [106-108] Dopo (Poscia) non tornate per questa stessa parte [non sia di qua il vostro ritorno (reddita)]; il Sole, che ormai (omai) sta sorgendo (surge), vi mostrerà [come] accedere al monte per una (a) salita più agevole (lieve) . 111 Così sparì; e io sù mi levai sanza parlare, e tutto mi ritrassi al duca mio, e li occhi a lui drizzai. [109-111] E così disparve (sparì); e io mi alzai (sù mi levai) senza parlare, e mi avvicinai (tutto mi ritrassi) alla mia guida (duca) e protesi (drizzai) lo sguardo (li occhi) verso (a) di lui. 114 El cominciò: «Figliuol, segui i miei passi: volgianci in dietro, ché di qua dichina questa pianura a suoi termini bassi . [112-114] Egli (El) cominciò [a parlare]: «Figliolo, segui i miei passi: volgiamoci (volgianci) indietro, visto che da questa parte (di qua) la pianura discende (dichina) verso (a ) il suo punto più basso (termini bassi) . 117 L alba vinceva l ora mattutina che fuggia innanzi, sì che di lontano conobbi il tremolar de la marina. [115-117] L alba vinceva l oscurità (l ora) del mattino, che fuggiva (fuggia) davanti [a lei], e così da lontano riconobbi (conobbi) il movimento (tremolar) [delle onde] del mare (marina). 120 Noi andavam per lo solingo piano com om che torna a la perduta strada, che nfino ad essa li pare ire in vano. [118-120] Noi camminavamo (andavam) sulla pianura (piano) deserta (solingo) come chi (com om) ritorna (torna) sulla strada smarrita (perduta strada), e crede (li pare) di proseguire (ire) inutilmente (in vano), fino al momento in cui non la raggiunge. 99 97-99. non si converria ... paradiso: ognuna delle cornici del Purgatorio ha un angelo guardiano una creatura del Paradiso quindi collocato sulla montagna dei penitenti per controllare il rispetto delle leggi divine. Le sette cornici sono poi cinte da un muro che ha un unico portone vigilato dall angelo guardiano del Purgatorio. Virgilio deve quindi pulire il volto di Dante perché non è rispettoso presentarsi davanti a un essere celeste sporco di fuliggine infernale. 103-105. null altra ... seconda: solo il giunco può resistere vicino alle onde perché si flette. Questa spiegazione permette di 134 comprendere il senso allegorico attribuito alla pianta, che rappresenta l umiltà necessaria al peccatore che ammette le proprie colpe e accetta la punizione come via di espiazione e di purificazione. Come il giunco, anche il penitente deve umilmente piegarsi e abbassarsi di fronte alla volontà di Dio. Dante quindi, per risalire la montagna del Purgatorio ed espiare i propri peccati, deve cingersi i fianchi di un giunco, ovvero deve avere un atteggiamento umile e sottomesso al volere divino. 107. lo sol: allegoricamente, la luce divina. 110. sanza parlare: durante il dialogo tra Catone e Virgilio, Dante con umile atteg- giamento di penitente è rimasto in ginocchio, in silenzio e a capo chino. 115-116. L alba vinceva ... innanzi: la luce dell alba rischiara ormai pienamente il paesaggio intensificando la fragile illuminazione dei momenti che hanno preceduto l alba. 117. tremolar de la marina: una celeberrima locuzione dantesca, che descrive lo scintillio della luce solare all alba sulla superficie delle acque del mare. 119. perduta strada: è esplicita la correlazione con la diritta via smarrita da Dante nel canto I dell Inferno.

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