Antologia della Divina Commedia

DIVINA COMMEDIA Le anime si purificano attraverso sette cornici, a ciascuna delle quali è preposto un angelo che rappresenta la virtù opposta al peccato punito e in cui si espiano i sette vizi capitali in ordine decrescente di gravità dal basso verso l alto, in modo inverso rispetto all Inferno. I penitenti si soffermano solo nelle cornici in cui devono scontare gli errori commessi in vita, finché giungono alla sommità, nell Eden, per poi salire al Paradiso celeste; tutte gioiscono quando una di loro è pronta ad ascendere in Paradiso: tale evento è accompagnato da una sorta di terremoto che scuote l intero monte. I peccati, come osserva Virgilio nel canto XVII (vv. 94-96) spiegando la topografia del regno, sono divisi in tre zone perché Lo [amore] naturale è sempre sanza errore / ma l altro puote errar per malo obietto / o per troppo o per poco di vigore. La suddivisione si basa sulla definizione di amore, che può essere naturale o elettivo: mentre il primo è sempre giusto, poiché proveniente da Dio, l altro può subire delle deviazioni. Esso può: essere male obietto, cioè indirizzato verso un oggetto sbagliato, verso il male: a esso fanno capo i peccati di superbia, invidia e ira; caratterizzarsi per poco di vigore quando è rivolto al bene con scarso entusiasmo (l accidia); essere definito da troppo di vigore quando è diretto con eccessivo ardore ai beni terreni: comprende allora i vizi di avarizia e prodigalità, gola e lussuria. Le anime compiono il loro percorso di purificazione oltre che per mezzo di pene fisiche (secondo la legge del contrappasso) anche attraverso esempi edificanti posti all inizio e alla fine di ogni cornice, che esaltano la virtù opposta al peccato punito o che ricordano casi di vizi puniti. Il loro periodo di permanenza in Purgatorio può essere abbreviato attraverso le preghiere dei vivi. Nella prima cornice sono castigati i superbi, costretti a camminare curvi sotto pesanti macigni; le pareti e il pavimento sono istoriati con rilievi che mostrano esempi di umiltà premiata e superbia punita. Nella seconda cornice espiano le loro colpe gli invidiosi, che indossano il cilicio e hanno le palpebre cucite con il fil di ferro; intorno a loro risuonano voci che esortano all amore e alla carità e ricordano esempi di invidia punita. Nella terza cornice si trovano gli iracondi, i quali si muovono in una cortina di fumo denso che li acceca e li affanna, mentre assistono a visioni di mansuetudine e ira punita. 126 Nella quarta cornice sono gli accidiosi, che corrono incessantemente e ascoltano esempi di sollecitudine e di pigrizia punita. Nella quinta cornice sono puniti gli avari e i prodighi, giacenti a terra con mani e piedi legati; alcuni di loro gridano esempi di liberalità e di avarizia punita. Nella sesta cornice si purificano i golosi che, pallidi e magrissimi, soffrono la fame e la sete, acuite dalla presenza di frutti e di acqua; da due alberi carichi di frutti profumati escono voci che gridano esempi di astinenza e di intemperanza. Nella settima cornice, infine, in mezzo a fiamme ardenti, pregano e proclamano esempi di castità i lussuriosi. Oltre quest ultima, ogni anima accede al Paradiso terrestre, il giardino ameno e fiorito (in chiara antitesi con la selva oscura) creato da Dio per Adamo ed Eva, attraversato da due fiumi: il Leté, nelle cui acque si cancella il ricordo del male, e l Eunoè, in cui si ravviva quello del bene. Con l ingresso nella divina foresta Dante cambia guida: Virgilio scompare, sostituito da Beatrice. 2. I TEMI Il tempo e il paesaggio Il secondo regno si caratterizza innanzitutto per la riconquista dell umano, a partire dal recupero della dimensione temporale. L immutabilità della notte infernale e dello splendore paradisiaco è sostituita dall alternarsi di albe, tramonti, notti che oltre a creare un certo dinamismo narrativo contribuiscono a dare l idea del cammino che tutti i penitenti devono affrontare. Come osserva il critico Attilio Momigliano, «ogni sera che passa nel Purgatorio ha il suo significato, contribuisce a rasserenare e ad elevare il protagonista: ogni ora, non solo gli avvenimenti che la misurano, ma anche essa stessa, con la luce che aumenta e scema perché «ognuna pesa nella storia eterna dell anima . Nel Purgatorio Dante recupera anche il paesaggio terrestre, concreto ma al tempo stesso simbolico: esso si caratterizza per descrizioni che attingono dall esperienza personale del poeta e che sono connotate da toni dolci. La cantica si apre proprio con la rappresentazione di un alba limpida, giocata su tinte tenui, in cui lo sguardo può spaziare dopo la chiusura sotterranea sull immensità del cielo e del mare, invitando al raccoglimento e al ricordo. Il regno della solidarietà Il paesaggio delicato e sereno è il perfetto controcanto dell atmosfera spirituale emanata dai personaggi e dalle anime che Dante in-

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