Il tesoro della letteratura - volume 3

Umberto Saba Comprendere il PENSIERO CRITICO 1 Che cosa nasconde il «realismo di Saba? Dove si situa il «mistero nella sua poetica? 2 In che cosa risiede l eccezionalità del Canzoniere sabiano? 3 Secondo Fortini a quali tendenze poetiche si è opposta la lirica di Saba? sia di Vittorio Sereni1 e in quella di altri, più giovani poeti, ma ormai come trasformati in frammenti angosciosi, circondati da tenebre ben più terribili di quelle di Maeterlinck2 e di Pascoli perché rivelatesi tenebre storiche; oppure porgono, come in Sandro Penna,3 la loro affabilità apparente e cantabilità all evocazione di una capitale fuori del tempo e alle frontiere della colpa. C è poi un Saba più grande e austero che non ha lasciato, per ora, eredi. [ ] Saba non va letto solo nei suoi momenti [ ] altissimi; ma in tutta la sua opera di poeta. L impossibilità di separare le composizioni più riuscite da quelle meno riuscite, a differenza di quanto avviene con altri poeti del nostro secolo, è una prova della complessa coerenza del mondo sabiano. Un modo unitario di vedere il mondo ci ricompone continuamente quel che continuamente si presenta «in due scisso . Attraverso il Canzoniere appare chiaro un intento che oltrepassa la forma ottocentesca della raccolta di liriche verso la narrazione complessiva di un destino, di un ambiente, di una città. Ma, nello stesso tempo, l autore non manca di farci sentire continuamente, mediante il ricorso a suoi propri luoghi comuni, che tutto quello di cui ci sta parlando è ordinato attraverso la responsabilità e la dignità poetica. In questo senso il Canzoniere è un opera di poesia eccezionale e solitaria, una sorta di supremo omaggio all interpretazione lirica della vita quotidiana; e, nello stesso tempo, la sua compattezza e solidità formale risultano determinate e delimitate da quella che dobbiamo chiamare la cultura sabiana, il suo orizzonte storico. L amichevole concretezza e icasticità di quel mondo non sarebbe concepibile senza un quadro di riferimenti e di idee generali sull uomo e la società, sull amore e la morte, sulla città e la solitudine che, sebbene più di quello di molti suoi contemporanei disposto ad apporti non tradizionali, ci appare, nella sostanza, privo di latitudine e persino di dubbi fecondi. Ecco finalmente perché le più ambiziose composizioni sabiane (come le Fughe), dove si persegue un disegno di significati più ampi, perdono in evidenza quel che vogliono guadagnare in sottigliezze melodiche e psicologiche. Saba va assunto intero, con il suo profilo talvolta sgradevole, con la sua parte oscura, debole, nevrotica e perfino malsana. Solo l ampiezza del suo testo complessivo consente infatti al lettore di afferrare la cadenza fondamentale della sua poesia, anche quando dovesse farsi meno perspicua,4 col passare dei decenni, la rete dei rapporti linguistici che il «falsetto di Saba aveva reso possibile. [ ] Saba continua, a vent anni dalla sua morte, a confermare la tenacia della resistenza che le forze poetiche italiane del nostro tempo hanno opposto all accettazione delle ideologie avanguardistiche, per mandato tacito di una parte grande delle energie sociali impegnate nella lotta di classe. Quelle voci poetiche e inattuali, che si danno il cambio fino ai nostri giorni, sono, fra l altro, il segno della differenza fra la nostra vicenda nazionale e quella di altri paesi dell Occidente, uno dei pegni che certificano non necessario il passaggio attraverso le forme e le fasi storiche vissute da quei paesi, e possibile invece il loro superamento verso altra storia. Franco Fortini, I poeti del Novecento, Laterza, Roma-Bari 1977 1 Vittorio Sereni: poeta di area ermetica (1913-1983) ( p. 989). 2 Maeterlinck: il poeta belga di lingua francese Maurice Maeterlinck (1862-1949). 3 Sandro Penna: più giovane di oltre vent anni, il poeta Sandro Penna (1906-1977, p. 992) è stato amico di Saba. 4 perspicua: chiara, trasparente. 909

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi