T1 - Preludio (Penombre)

La Scapigliatura ¥ T1 ¥ Preludio audiolettura Emilio Praga, Penombre Scritta nel 1864, questa prima poesia della raccolta Penombre è considerata un autentico manifesto della Scapigliatura, di cui propone alcuni tipici temi e motivi. Il componimento presenta un accesa polemica nei confronti della tradizione letteraria ed esprime una decisa volontà di rinnovamento nei contenuti. Una ribellione morale e letteraria METRO Strofe di 4 versi, i primi 3 endecasillabi, l ultimo alternativamente settenario e quinario, rimanti ABAb. Noi siamo i figli dei padri ammalati: aquile al tempo di mutar le piume, svolazziam muti, attoniti, affamati, sull agonia di un nume. 5 10 15 Nebbia remota è lo splendor dell arca, e già all idolo d or torna l umano, e dal vertice sacro il patriarca s attende invano; s attende invano dalla musa bianca che abitò venti secoli il Calvario, e invan l esausta vergine s abbranca ai lembi del Sudario Casto poeta che l Italia adora, vegliardo in sante visioni assorto, tu puoi morir! Degli antecristi è l ora! Cristo è rimorto! 1 figli: eredi. ammalati: la malattia è il Romanticismo. Secondo altri, il poeta alluderebbe all incompiutezza di realizzazione, se non al vero e proprio fallimento, degli ideali risorgimentali. 2 aquile piume: combattuti, cioè, tra il desiderio di spiccare il volo e il timore di farlo. Il poeta afferma, in altre parole, che la sua generazione vive un età di transizione e di immaturità. 3 svolazziam: il poeta usa il verbo svolazzare (e non volare ) per indicare un volo disordinato, privo di una meta e di un preciso orientamento. muti: silenziosi, perché non sanno cosa dire, non hanno verità da proclamare. attoniti: sgomenti, sbigottiti. affamati: bisognosi di nuovi ideali. L aggettivazione (muti e attoniti) fa pensare al Cinque maggio di Manzoni: «attonita / la terra al nunzio sta, // muta pensando all ultima / ora dell uom fatale (vv. 5-8). 4 nume: divinità. Il riferimento potrebbe essere al Dio cristiano oppure al più recente scrittore cattolico, la divinità let- teraria Alessandro Manzoni, a cui si allude al v. 13, o, ancora, più semplicemente, all ideale romantico. Nel primo caso parrebbe quasi un anticipo di quel concetto di morte di Dio reso poi celebre dal filosofo tedesco Friedrich W. Nietzsche. 5 arca: l arca dell alleanza degli ebrei, simbolo della loro fede religiosa. 6 idolo d or: il vitello d oro, che gli ebrei adorano mentre Mosè (il patriarca, v. 7) è sul Monte Sinai (il vertice sacro, v. 7) a ricevere da Dio le tavole della legge, secondo il racconto del Deuteronomio. l umano: l umanità, gli uomini. 9 musa bianca: la poesia religiosa. 10 che abitò venti secoli il Calvario: che per quasi duemila anni si è ispirata alla fede cristiana (il Calvario è il monte su cui fu crocifisso Gesù). 11 l esausta vergine: la musa bianca del v. 9, ormai spossata. s abbranca: si aggrappa disperata. 12 Sudario: il lenzuolo in cui fu avvolto il cadavere di Cristo. 13 Casto adora: è Manzoni detto ca- sto per l innocenza e la purezza dei suoi personaggi (si pensi, per esempio, alla Lucia Mondella dei Promessi sposi), ma anche per la sua immagine pubblica sobria e austera , ai tempi celebrato come il più grande scrittore italiano vivente. 14 vegliardo: vecchio venerando (nel 1864, data di composizione della poesia, Manzoni aveva quasi ottant anni). 15 antecristi: anticristi, nel senso di scrittori laici e libertini. Qui e altrove Praga scrive erroneamente antecristo (anziché, correttamente, anticristo ), con la preposizione ante (che in latino significa prima ) invece di anti (che vuol dire contro ). L Anticristo, nell Apocalisse di san Giovanni, è la personificazione di quelle forze del male che avranno la meglio prima del trionfo definitivo di Cristo alla fine dei tempi. 16 rimorto: morto nuovamente (ai suoi tempi condannato dal sinedrio, oggi dalla nuova etica capitalistica). Rimorto gioca foneticamente con risorto . 89

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi