Le soluzioni formali

Il primo Novecento in sintesi Per Ungaretti, la parola poetica è capace di cogliere e rivelare il significato più profondo della vita umana. Per questo la valorizza, la isola, la rende pura . Il procedimento di revisione e riscrittura asciuga i testi, elimina parole superflue, mira all essenzialità. Il valore della parola La parola lirica banalizzata dai Crepuscolari, caricata di sfrenato vitalismo dai Futuristi, frammentata dai Vociani riacquista così una nuova valenza magica, in grado di cogliere il minuscolo e prezioso nucleo di senso contenuto nella vita umana. Nel testo conclusivo della sua raccolta d esordio, Ungaretti descrive la poesia come «la limpida meraviglia / di un delirante fermento : ogni singola parola «scavata è nella mia vita / come un abisso (Commiato). Quanto più si libera delle relazioni (grammaticali e logiche), tanto più la parola assume rilievo in sé e per sé: sillabata, staccata in pause, sospesa tra i bianchi della pagina, essa può illuminare verità profonde e cogliere l inesauribile segreto che riposa al fondo delle esistenze umane. Ciò spiega la crescente ricerca di essenzialità, che possiamo notare attraverso le varianti dei singoli componimenti, i quali si presentano, redazione dopo redazione, sempre più asciutti, quasi scarnificati ( p. 848). Le soluzioni formali Dare valore a ogni parola e farle esprimere il significato assoluto vuol dire sperimentare nuove soluzioni formali. Metrica e sintassi sono rotte e frammentate, la punteggiatura è assente, lo spazio bianco domina la pagina, i «versicoli brevi sostituiscono endecasillabi e settenari. Una proposta rivoluzionaria I risultati della ricerca ungarettiana conducono a soluzioni sperimentali di grande originalità, destinate a rivoluzionare l intera poesia italiana del Novecento. La tensione espressiva grazie alla quale il poeta potenzia il significato originario della parola richiede l abolizione di ogni costruzione complessa del periodo e del pensiero: Ungaretti rompe la sintassi e la metrica, riduce al minimo verbi reggenti e congiunzioni, abolisce i segni di interpunzione, si serve degli spazi bianchi tipografici utilizzati come pause di silenzio, disgrega i versi tradizionali italiani, quali l endecasillabo e il settenario, sostituendoli con versi brevissimi, i cosiddetti «versicoli (anche se la critica ha notato che spesso essi, se uniti tra loro a prescindere dagli a capo , compongono versi della metrica classica), valorizza i titoli come parte integrante del testo, di cui spesso racchiude il significato. Il poeta giudica il linguaggio contemporaneo usurato, inautentico, alienato: tenta così di reinventarlo, di coglierne il nucleo originario, non ancora contaminato dalle convenzioni, di farne cioè il corrispettivo espressivo di quella gioia di vivere e di quel «sentirsi in armonia con l universo a cui egli si appiglia nei momenti soprattutto quelli più tragici dell esperienza umana. L isolamento della parola Il discorso ungarettiano appare quasi completamente destrutturato, senza più la presenza di legami logico-grammaticali tra le parole, che spesso si trovano isolate, liberate dalle sovrastrutture linguistiche e stilistiche che frenano o impacciano le improvvise illuminazioni dell ispirazione. Come ha scritto lo stesso Ungaretti, la poesia si riduce così ad «alcuni vocaboli deposti nel silenzio come un lampo nella notte, un gruppo fulmineo di immagini . L analogia è scoperta, è conoscenza, è illuminazione di qualcosa di nascosto da scoprire e far emergere. Forma e contenuti sono intimamente legati: le scelte formali devono esprimere quei sentimenti profondi che il poeta vuole comunicare. 830 L importanza dell analogia Il sistema della poesia di Ungaretti è fondato sull analogia. Non è l analogia estetizzante di d Annunzio, né quella, meccanica e ossessiva, dei Futuristi. Ungaretti intende l analogia come scoperta di una realtà visionaria ed esistenziale, come illuminazione istantanea, conoscenza profonda e segreta del tutto, priva di complicazioni intellettualistiche. In altri termini, la forma in Ungaretti non è qualcosa di autonomo o di fine a sé stesso: essa rappresenta la ricerca di un espressione aderente alle variazioni e ai sentimenti dell animo, alla scoperta che il poeta fa di sé, degli altri e del mondo.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi