Dino Campana

Il primo Novecento Sul piano metrico va notata la rima deserto (v. 12) : avverto (v. 18) : certo (v. 21), che costituisce una sorta di climax* ascendente, segnando il passaggio da una situazione di desolazione spirituale (ciò che il deserto evoca nella cultura ebraico-cristiana) all intuizione dell approssimarsi di un evento e, infine, alla certezza del suo compiersi. Ancora, ai vv. 22 e 24 troviamo un chiasmo* (del suo e mio tesoro, / delle mie e sue pene): la disposizione incrociata degli aggettivi possessivi sottolinea il senso di profonda comunione tra la dimensione umana e quella divina, propria della visione di questo poeta. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Come descriveresti, in poche righe, la condizione psicologica del poeta? PRODURRE 6 ANALIZZARE 2 Individua gli enjambement presenti nel testo. INTERPRETARE 3 A quale campanello (v. 6) si riferisce l autore? Che cosa può simboleggiare, nella lirica, questo oggetto? 4 Quale effetto determina, sul piano dei significati, l anafora del verbo verrà all inizio dei vv. 15, 17, 19, 21, 23 e 25? 5 Accogliendo la lettura della lirica in chiave religiosa, che tipo di relazione tra l uomo e Dio viene in essa prospettata? 7 SCRIVERE PER RACCONTARE Immagina il poeta assorto nell attesa e descrivilo in un testo narrativo di circa 20 righe, nella sua collocazione fisica, nei gesti, negli atteggiamenti esteriori. SCRIVERE PER CONFRONTARE Lo spazio della stanza si dilata e l ombra si accende. Qualcosa di simile viene suggerita da una celebre canzone scritta nel 1960 da Gino Paoli per la cantante Mina, Il cielo in una stanza. Cercane il testo e mettilo a confronto con quello della poesia di Rebora in un testo di circa 20 righe. Dino Campana La vita Dino Campana nasce nel 1885 a Marradi (località dell Appennino tosco-romagnolo vicina a Faenza ma in provincia di Firenze). Figlio di un maestro elementare, rivela presto un indole inquieta e una straordinaria sensibilità, ma anche alcuni segni di squilibrio mentale. Dopo il liceo a Faenza, frequenta corsi di Chimica presso l Università di Bologna e poi di Firenze. Incapace di adattarsi alla normalità borghese (per le sue stravaganze ha spesso a che fare tanto con la polizia quanto con le istituzioni psichiatriche), preferisce viaggiare, svolgendo i mestieri più diversi (fa il minatore, il fuochista sulle navi, il suonatore di organetto e persino il venditore di stelle filanti alle fiere). Si sposta tra l Italia settentrionale e la Svizzera; è a Parigi nel 1907 e in Argentina nel 1908; ripetuti sono anche i vagabondaggi in Toscana. Tra il 1913 e il 1914 frequenta i circoli fiorentini della Voce e della rivista futurista Lacerba . Dopo un tentativo fallito di arruolarsi in occasione dell entrata in guerra dell Italia, altri viaggi e una turbolenta relazione con la scrittrice Sibilla Aleramo (19161917), di cui resta testimonianza in un carteggio, trascorre gli ultimi anni di vita nel manicomio di Castel Pulci (vicino a Firenze), dove è ricoverato nel 1918 e dove morirà nel 1932. Le opere Le prime testimonianze della vocazione letteraria di Campana compaiono tra il 1912 e il 1913 su alcuni fogli goliardici bolognesi. Negli anni fiorentini l autore presenta a Papini 772

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi