Gli autori e i testi

Il primo Novecento in sintesi all ordine sul piano dello stile, in sintonia con la più generale aspirazione all ordine e alla stabilità che, nel clima di riflusso politico e sociale seguito al primo dopoguerra, condurrà il fascismo al potere. Il programma della rivista Gli intenti dei letterati della Ronda emergono in modo chiaro dal Prologo, una sorta di manifesto di poetica comparso nel 1919 sul primo numero della rivista a firma di Vincenzo Cardarelli: «Ci sostiene la sicurezza di avere un nostro modo di leggere e di rimettere in vita ciò che sembra morto. [ ] Seguitare a servirsi con fiducia di uno stile defunto non vorrà dire per noi altro che realizzare delle nuove eleganze, perpetuare insomma, insensibilmente, la tradizione della nostra arte. E questo stimeremo esser moderni alla maniera italiana . La scelta di una rivista soltanto letteraria evidenzia la volontà degli autori rondeschi di non esporsi politicamente. Alcuni critici accusano questi autori di non essersi schierati nella lotta per la difesa della democrazia. Da altri, invece, la neutralità è letta come un esplicita presa di distanza dal fascismo. Emilio Cecchi, Antonio Baldini e Riccardo Bacchelli sono alcuni dei principali esponenti della Ronda . Sono prosatori che si concentrano in un elegante descrizione della realtà e dei dettagli, perdendo di vista la narrazione vera e propria. Vincenzo Cardarelli, altro importante membro del gruppo, è invece poeta. La tendenza al disimpegno Per molto tempo La Ronda è stata considerata come ha scritto il critico Enzo Siciliano «l Aventino della letteratura , in riferimento all astensione dai lavori parlamentari, nei mesi seguenti al delitto Matteotti (giugno 1924 - gennaio 1925), dei partiti di opposizione al governo Mussolini. Come l azione dei deputati antifascisti era risultata inefficace nel contrastare il consolidamento del potere mussoliniano, così l atteggiamento degli intellettuali rondeschi, chiusi nella torre d avorio della letteratura, non avrebbe dato alcun contributo nel contrastare la china antidemocratica su cui il paese era ormai incamminato. Va detto però che il fatto di restringere i loro interessi alla dimensione esclusivamente letteraria già rappresenta, per i letterati della Ronda , una scelta di campo. La loro posizione per lo più neutrale, infatti, può essere interpretata come una volontà di non aderire al fascismo. Prosatori e poeti I principali membri del gruppo sono soprattutto prosatori: il fiorentino Emilio Cecchi (1884-1966), autore di interventi di critica letteraria e di costume (ricordiamo per esempio la sua raccolta di elzeviri Pesci rossi, 1920); il romano Antonio Baldini (1889-1962), giornalista culturale in quegli anni assai noto; il bolognese Riccardo Bacchelli (1891-1985), romanziere che riprende in opere originali il modello di Manzoni (tra i suoi libri più fortunati si colloca, alcuni anni dopo, la saga familiare in tre volumi intitolata Il mulino del Po, 1938-1940). Tutti costoro si esercitano in una prosa d arte che si indirizza alla descrizione minuziosa e raffinata della realtà, più che alla narrazione vera e propria (a parte la produzione più tarda di Bacchelli), privilegiando soprattutto la tipologia giornalistica dell elzeviro. Si tratta di una scrittura rarefatta e calligrafica, che oggi tendiamo a giudicare fredda, e che esaurisce gran parte della propria funzione nello stile più che nei contenuti. invece principalmente un poeta un altro esponente di spicco della rivista (per un certo periodo anche suo direttore): Vincenzo Cardarelli, autore di poesie caratterizzate da notevole rigore compositivo e attentissima cura formale. Gli autori e i testi Guido Gozzano La vita Guido Gozzano nasce a Torino nel 1883, in una famiglia agiata, da Fausto Gozzano e Diodata Mautino, figlia di un senatore amico di D Azeglio e Cavour e donna amante dell arte e del teatro. Nel 1902, dopo aver terminato gli studi liceali a Savigliano (Cuneo), si iscrive al corso di laurea in Giurisprudenza all Università di Torino; non completerà però gli 754

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi