INTRECCI cinema - Senso di Luchino Visconti

intrecci cinema Senso di Luchino Visconti Nel 1954 Luchino Visconti (1906-1976) esce dall esperienza neorealista (che aveva accomunato molta parte della produzione cinematografica precedente, volta a ritrarre le condizioni dell Italia all indomani della Seconda guerra mondiale) e concepisce un nuovo genere di realismo, che intreccia romanzo storico e melodramma ottocenteschi. Il soggetto di Senso è tratto dall omonima novella dello scapigliato Camillo Boito (fratello di Arrigo), che Visconti stravolge e colloca nel quadro del Risorgimento. Nel 1866 a Venezia ancora in mano all Impero asburgico il tenente austriaco Franz Mahler (Farley Granger) insulta gli italiani, e il marchese Ussoni (Massimo Girotti) lo sfida a duello. La contessa Livia Serpieri (Alida Valli), cugina di Ussoni, tenta di intercedere ma pur essendo sposata e di forti sentimenti antiaustriaci si accende di passione per Mahler e diventa sua amante. Quando scoppia la Terza guerra d indipendenza, Livia consegna a Mahler del denaro destinato ai patrioti italiani che il cugino in esilio le aveva affidato, così che l amato lo possa usare per farsi esonerare dall esercito. Ottenuto il proprio scopo, l uomo abbandona Livia e poi la umilia; sconvolta, lei lo denuncia come disertore, e Mahler viene condannato alla fucilazione. Senso mostra le contraddizioni dell Unità d Italia, compiuta dalla monarchia sabauda escludendo le forze popolari nel timore che esse la trasformassero in lotta sociale (il parallelismo con un altra rivoluzione mancata, quella dei partigiani nel 1945 al termine della guerra di liberazione, è evidente). Il film si sarebbe dovuto intitolare Custoza, luogo della battaglia in cui l esercito italiano fu pesantemente sconfitto dagli austriaci, ma la censura governativa tacciò l autore di disfattismo e impose anche pesanti tagli alle sequenze. Il Risorgimento secondo Visconti Il melodramma e il ruolo della musica di Verdi Il regista descrive il crepuscolo della società nobiliare, corrotta, in piena decadenza e consapevole della propria incapacità di adattarsi ai profondi mutamenti della Storia. Ma, soprattutto, Visconti offre una lettura anticonvenzionale del Risorgimento, interpretandolo come lotta di classe della borghesia contro l aristocrazia: I dialoghi di Senso e la recitazione volutamente enfatica degli interpreti appartengono al mondo del melodramma. Il film ha infatti i connotati di un opera lirica: è la storia di una passione bruciante e irresistibile, che acceca Livia e la porta a tradire la causa patriottica per amore di un uomo ignobile. Visconti sceglie tale impostazione perché il melodramma riassume lo spirito della società ottocentesca che ne è stata fervida fruitrice, e allo stesso tempo può coinvolgere un vasto pubblico (nel 1954 l opera lirica faceva ancora parte integrante della cultura popolare italiana). Per questo il film (diversamente da quanto accade nel racconto di Boito) si apre al teatro La Fenice di Venezia, durante Il trovatore di Giuseppe Verdi, così da designare un intero ambiente culturale. Fra il pubblico vi sono italiani e militari austriaci, e quanto avviene sul palcoscenico si riflette in sala. Il tema verdiano della guerra all invasore diventa un tutt uno con la rivolta antiasburgica e, mentre in scena si canta «Di quella pira e poi «All armi! All armi! , i patrioti si infiammano e lanciano volantini dal loggione, gridando: «Fuori lo straniero da Venezia! Viva l Italia! . 48 Farley Granger e Alida Valli in un fotogramma di Senso. Sotto, una scena del film.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi