Consonanze/Dissonanze - Fólgore e Montale, Due parodie

Gabriele d Annunzio Alcyone Due parodie della Pioggia nel pineto Se la fortuna di un opera si può misurare anche dalle sue parodie, La pioggia nel pineto si conferma una volta di più uno dei testi più influenti della nostra storia letteraria. Forse a causa del suo costante utilizzo scolastico o per la sua funzione di testo base per ogni aspirante attore, questa lirica dannunziana è stata oggetto di rimaneggiamenti ironici e caricaturali oltre che di riprese letterali ed esplicite citazioni. Qui presentiamo due parodie, una firmata da un autore futurista, Luciano F lgore, l altra da uno dei più grandi poeti del Novecento, Eugenio Montale. Il cappello bagnato di Luciano F lgore La prima parodia è La pioggia sul cappello (in Poeti controluce, 1922), opera di Luciano F lgore (pseudonimo di Omero Vecchi, 1888-1966), poeta futurista, vero e proprio artista della satira e dello sberleffo in versi. Il suo controcanto dannunziano, di cui riportiamo le strofe finali, è un pungente rovesciamento: al posto delle auliche immagini dell originale, troviamo un lessico basso, volutamente irrisorio, che trasforma la favolosa avventura del poeta (e della sua donna Ermione) in un tragicomico avvenimento quotidiano. La pioggia, infatti, diventa qui una vera sciagura per una povera fanciulla che, avendo dimenticato l ombrello a casa, costringe sé stessa e l accompagnatore a un precipitoso rifugio «d androne in androne . E piove a dirotto da tutte le nubi, piove dai tubi sfasciati dell acquedotto del cielo, piove sui cani spelati, piove sul melo e sul tiglio, piove sul padre e sul figlio, piove sui putti1 lattanti sui sandali rutilanti,2 su Pègaso bolso,3 su or olo4 da polso, piove sul tuo vestitino, che m è costato un tesauro,5 piove sulla salvia e sul lauro sull erbetta e sul rosmarino, piove sulle vergini schive, piove su Pàsife e Bacco,6 piove persin sulle pive nel sacco.7 E piove soprattutto sul tuo cappello distrutto mutato in setaccio, che ieri ho pagato che adesso è uno straccio, o Erm one che scordi a casa l ombrello nei giorni di mezza stagione. CONSONANZE DISSONANZE F LGORE E MONTALE 1 putti: neonati. 2 rutilanti: di colore rosso fiammante. 3 Pègaso bolso: il mitico cavallo alato è qui presentato come malato ai polmoni. 4 or olo: orologio. 5 un tesauro: una fortuna. 6 Pàsife e Bacco: nella mitologia, Pasifae è la moglie del re di Creta, Minosse, e la madre del Minotauro; Bacco è il dio del vino. 7 pive nel sacco: la locuzione con le pive nel sacco significa con delusione, senza avere raggiunto i risultati sperati . Le pive sono, in senso stretto, delle cornamuse, più comunemente dei flauti. La dissacrazione di Eugenio Montale La seconda parodia è composta dal poeta Eugenio Montale (1896-1981) e inclusa nella raccolta Satura (1971) con il titolo Piove. Anche qui la dissacrazione è ottenuta rovesciando il sublime modello dannunziano in un elenco di dati e situazioni banali: al posto delle diverse fasi della trasformazione panica, troviamo una serie di luoghi comuni della modernità, messi alla berlina con sarcasmo. Ne presentiamo alcune strofe. Piove. uno stillicidio senza tonfi di motorette o strilli di bambini. Piove da un cielo che non ha nuvole. Piove sul nulla che si fa in queste ore di sciopero generale. [ ] Piove non sulla favola bella di lontane stagioni, ma sulla cartella esattoriale, piove sugli ossi di seppia e sulla greppia1 nazionale. Piove sulla Gazzetta Ufficiale qui dal balcone aperto, piove sul Parlamento, piove su via Solferino,2 piove senza che il vento smuova le carte. 1 greppia: mangiatoia. Il poeta si rife- risce alla corruzione del mondo politico e imprenditoriale italiano. 2 via Solferino: strada del centro di Milano, storica sede del quotidiano Corriere della Sera , a cui Montale ha a lungo collaborato. 447

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi