Il tesoro della letteratura - volume 3

[ ] ed è esaltato il «nido ancorato all immutabile semplicità di azioni, riti e pratiche quotidiane; nei Canti di Castelvecchio i motivi della memoria e del rapporto uomo-natura diventano riflessione esistenziale, e il doloroso ricordo della violenza e del male subiti si vela di malinconia. LA POESIA IN LATINO E LA PROSA Pubblicati postumi nel 1914 sotto il titolo Carmina, i componimenti in latino trattano di ambienti e personaggi dell antica Roma. Le figure che Pascoli sceglie di rappresentare sono tutt altro che eroiche: condannati o reietti, gladiatori, schiavi, sconfitti dalla Storia, con i quali egli sembra condividere un destino di dolore. Oltre al suo saggio più famoso, Il fanciullino, Pascoli ha scritto in prosa saggi su Dante e su Leopardi, raccolti nei volumi Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900) e La mirabile visione (1906), e nel 1911 La grande proletaria si è mossa, orazione in cui, nello spirito di un colonialismo umanistico, celebra l impresa militare di Libia come un opportunità per garantire ai ceti più poveri nuove terre da lavorare. IL Il testo a cui ha affidato la definizione della sua poetica esce in FANCIULLINO 20 brevi capitoli nel 1897 sulle colonne della rivista fiorentina Il Marzocco . L idea centrale è che in ogni individuo sopravviva un « fanciullino che osserva il mondo e «vede tutto con meraviglia, tutto come per la prima volta . Il poeta sa ascoltare e trascrivere la voce di questa parte infantile e irrazionale dell io, che si esprime in una lingua «ingenua , pre-grammaticale, intuitiva e immaginativa, pura e nuova. La verità nascosta nel mistero delle cose e del mondo si rivelerà allora autentica, priva di retorica, finalmente libera da ogni condizionamento culturale. MYRICAE la prima raccolta poetica di Pascoli. Pubblicata nel 1891, avrà numerose successive edizioni, tutte riviste e integrate dall autore. Così Pascoli sintetizza la materia delle poesie di Myricae: «Sono frulli d uccelli, stormire di cipressi, lontano cantare di campane , dunque argomenti umili e quotidiani come le tamerici del titolo. La ricerca di genuinità e purezza teorizzata nel Fanciullino trova qui la sua più piena realizzazione. La semplicità delle cose rappresentate trova un riscontro nello stile: il lessico, ricco di onomatopee, è precisissimo e indeterminato insieme; la sintassi è spezzata ed ellittica. Il poeta impiega analogie, assonanze, sinestesie, e ricorre al fonosimbolismo. Con Myricae è iniziata una «rivoluzione stilistica destinata a influenzare fortemente la produzione lirica italiana del Novecento. 389

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi