Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento di esercitare autentiche scelte: non ho saputo essere niente di niente: né cattivo né buono, né canaglia né galantuomo, né eroe né insetto (rr. 56-57). Sono tutti tratti tipici dei protagonisti dei grandi romanzi del Decadentismo europeo, qui anticipati da Dostoevskij. Con lui «è incominciata l era dei problemi maledetti , l era della psicologia in profondità, l era dell individualismo sotterraneo e ribelle (Berdjaev). La forma del paradosso Un incipit rivelatore I concetti affermati dal protagonista vanno tutti contro la comune opinione e in polemica con essa. Se normalmente si apprezzano le persone decise e risolute, egli al contrario sostiene che la propria indefinitezza caratteriale può essere letta come un segno di intelligenza (una persona intelligente non può diventare sul serio qualcosa, rr. 59-60). Allo stesso modo, se normalmente si apprezza la vecchiaia per la saggezza che contraddistingue questa età della vita, egli ritiene che a vivere oltre i quarant anni siano soltanto gli imbecilli e i mascalzoni (rr. 68-69). La compresenza nella vita interiore del protagonista di spinte contrastanti e contraddittorie si misura anche da questi paradossi, che sottolineano l impossibilità di interpretare l uomo in modo oggettivo. Le scelte stilistiche Un romanzo può iniziare in molti modi. Quello scelto da Dostoevskij scaraventa subito il lettore nel cuore della personalità dell io narrante, che sceglie di descriversi senza il compiacimento di un fittizio filtro romanzesco. In altri termini, non affiora la tentazione della bella pagina: i periodi sono brevi, sintetici, taglienti e si susseguono l un l altro come le sequenze di uno sfogo emotivo. Il carattere del personaggio si rispecchia nella forma convulsa e sconvolta, in cui il contrasto interiore impedisce ogni serena ed equilibrata ricostruzione dell io. L indagine dell inconscio si annuncia così sin dalle prime righe come un flusso angosciato di coscienza, nella quale la negazione (Io sono uno che non ha niente di attraente, rr. 1-2; non ci capisco un acca, rr. 2-3; non so che cosa, r. 3; Non mi curo e non mi sono mai curato, r. 4 ecc.) prevale sull affermazione, e il lettore è scelto come un interlocutore sul quale riversare un punto di vista volutamente provocatorio (Nossignori, r. 7; voialtri non vi degnerete, r. 8). Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Quali sono i principali problemi del protagonista? PRODURRE 2 Qual è il rapporto del protagonista con il passato e il presente? Come è cambiata la sua vita? 7 ANALIZZARE 3 Come definiresti il tono utilizzato dall io narrante nel rivolgersi ai lettori-interlocutori? 4 Come descriveresti l andamento del periodare e le strutture sintattiche? 5 Rintraccia nel brano alcuni elementi che si riferiscono al disagio esistenziale del protagonista. INTERPRETARE 6 282 Perché possiamo affermare che il protagonista vive un profondo disagio esistenziale? SCRIVERE PER RACCONTARE Ero perpetuamente consapevole di come vi fossero in me tantissimi elementi quantomai in contraddizione [ ]. Li sentivo che mi brulicavano dentro, quegli elementi di contraddizione. Sapevo che era tutta la vita che brulicavano in me (rr. 4548). Così dice di sé il tormentato protagonista. E tu? Pensi di avere, o di avere avuto, delle contraddizioni nel tuo carattere? In quali occasioni, e perché? Spiegalo in un testo espositivo-narrativo di circa 30 righe.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi