La produzione verista

Il secondo Ottocento in sintesi Eva, Eros e Tigre reale sono romanzi di intrattenimento che attraggono il pubblico dei salotti cittadini. Temi e personaggi sono tratti dal repertorio romantico patetico: si parla di amori infelici e sfortunati, desideri irrealizzabili, tradimenti. Influenzato dagli Scapigliati, Verga introduce anche argomenti polemici contro la borghesia e il capitalismo della città moderna. Eva, Eros, Tigre reale Tra lacrime e polemica sociale Scritti durante la prima fase del periodo milanese e pubblicati il primo nel 1873 e gli altri due nel 1875, questi romanzi si inseriscono nel filone della letteratura commerciale e di intrattenimento. Sono opere che trattano argomenti graditi al pubblico che vive in città e frequenta salotti: amori impossibili; ambizioni fallite; adulteri e relazioni scabrose; suicidi per amore. I personaggi che le animano sono prostitute redente dall amore, ballerine, mogli infelici e giovani artisti squattrinati, sensibili e innamorati delle donne sbagliate, e quindi destinati all infelicità. Insomma, tutto il repertorio patetico di un certo Romanticismo lacrimoso di moda in Italia dopo la metà dell Ottocento. A questa componente si aggiunge anche la polemica antiborghese, che Verga eredita dagli ambienti scapigliati. In particolare, viene rivendicato il valore superiore dell arte come reazione all ipocrisia borghese e ai valori del profitto che secondo l autore dominano nella moderna città capitalistica, regno di «Banche e di Imprese industriali (prefazione a Eva). La produzione verista Al Verismo Verga approda dopo un lungo percorso di riflessione. Mentre è ancora impegnato nella stesura dei romanzi della prima fase, quella romantica, egli sperimenta un nuovo tipo di racconto, con una diversa ambientazione e personaggi presi dall umile realtà della sua terra d origine. La svolta avviene nel 1874, anno di composizione di Nedda, un «bozzetto siciliano che ha per protagonista una povera raccoglitrice di olive, la quale perde prima l amato, poi la figlioletta. In questa novella sono però ancora presenti gli aspetti tipici del Verga pre-verista: lo sguardo paternalistico del narratore e un registro stilistico ancora tradizionale. Per riconoscere i caratteri più alti dell arte verghiana bisogna attendere il 1878, anno di uscita della novella Rosso Malpelo. Vita dei campi T1, T2, T3 In Vita dei campi Verga raccoglie 8 novelle che inaugurano la sua fase verista. Le storie sono ambientate nel contesto contadino siciliano e ruotano attorno all amore, passione travolgente, irrazionale e a tratti straziante, all interesse economico e a personaggi spesso soli ed emarginati. Passioni e violenze di un mondo ancestrale Come il romanzo, anche il genere della novella incontra un particolare favore nella produzione degli autori naturalisti e veristi. Verga ne scrive molte, alcune delle quali vengono pubblicate prima su rivista e poi inserite in volume. La raccolta Vita dei campi, edita nel 1880, rappresenta l inizio della stagione verista: si compone di 8 testi (Fantasticheria, Cavalleria rusticana, L amante di Gramigna, Jeli il pastore, La Lupa, Rosso Malpelo, Guerra di Santi, Pentolaccia), per lo più ambientati nella campagna siciliana e incentrati su passioni elementari e incontrollabili, destinate a una fine tragica. I temi principali sono l amore, vissuto come sentimento lacerante e trasgressivo; l interesse economico, che rappresenta spesso la molla delle azioni umane; il carattere dei protagonisti, condannati alla solitudine sullo sfondo di un mondo immobile e arcaico. I Malavoglia T6-T9 Con I Malavoglia (1881), a cui dedichiamo la seconda parte dell Unità ( p. 201), Verga dà inizio a un ciclo narrativo, I Vinti (inizialmente intitolato La marea), che avrebbe dovuto essere articolato in 5 romanzi collegati tra loro secondo il modello offerto dai grandi scrittori realisti e naturalisti (Honoré de Balzac ed mile Zola). Oltre ai Malavoglia, il progetto prevedeva Mastro-don Gesualdo, La duchessa di Leyra, L onorevole Scipioni, L uomo di lusso, cioè la storia di cinque ambizioni sfortunate, collocate in diversi ambienti sociali e antropologici, da quelli della povera gente in cerca dei mezzi materiali per sostenersi a quelli di rappresentanti del raffinato mondo aristocratico. La composizione del ciclo non va però oltre il primo capitolo della Duchessa di Leyra. 152

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi