Il tesoro della letteratura - volume 3

Glossario bri o emistichi e prende il nome, nel primo caso, di e. a minore («sì che l piè férmo // sempre era l più bàsso , Dante, Inferno, I, 30), nel secondo, di e. a maiore («l amor che move il s le // e l altre stélle , Dante, Paradiso, XXXIII, 145). Endiadi Figura retorica per cui un concetto viene espresso con due termini coordinati, di solito due sostantivi al posto di un sostantivo determinato da aggettivo o complemento di specificazione. Esempi: «di ceneri e di pomici e di sassi / notte e ruina (G. Leopardi, La ginestra, vv. 215-216), cioè tenebrosa rovina ; «quando, stagliate dentro l oro e il fuoco (G. Pascoli, I puffini dell Adriatico, v. 12), a significare sullo sfondo di una luce brillante . Enjambement Superamento logico e sintattico del limite ritmico del verso, ottenuto con la collocazione nel verso successivo di un termine strettamente connesso ad altro del precedente. Mentre poeti come Dante tendono a far coincidere l unità metrica del singolo verso con l unità sintattica e concettuale di una frase, di modo che ogni singolo verso abbia un significato compiuto e autonomo, a partire dal Cinquecento e sempre più spesso nell Otto e Novecento, i poeti spezzano i nessi unitari, sia per dare maggiore rilievo a singoli elementi dei versi, sia per creare una più intensa fluidità ritmica che modifichi la rigida e monotona scansione dei versi. Esempi: «Le si arruffano al vento / le piume, il collo china / per bere (U. Saba, A mia moglie, vv. 3-5); «era l incartocciarsi della foglia / riarsa (E. Montale, Spesso il male di vivere ho incontrato, vv. 4-5). Enumerazione L atto, il fatto di enumerare; enunciazione ordinata e puntuale di una serie di cose. Nella retorica classica, la parte di un orazione in cui si richiamano ordinatamente gli argomenti precedentemente enunciati. Esempio: «Roma era il suo grande amore: non la Roma dei Cesari ma la Roma dei Papi; non la Roma degli Archi, delle Terme, dei Fòri, ma la Roma delle Ville, delle Fontane, delle Chiese (G. d Annunzio, Il piacere, I, cap. 2). Epanalessi Figura retorica che consiste nella ripetizione di una o più parole in un unico segmento testuale sintattico (prosa) o ritmico (verso), sia di seguito, sia con l interposizione di altre parole. figura di emozione, di intensificazione emotiva. Esempio: «Voleva trargli fuori le budella della pancia, voleva trargli, a quel di Licodia! (G. Verga, Cavalleria rusticana). Epifora Nella retorica, figura speculare all anafora , consistente nella ripetizione di una o più parole alla fine di enunciati. Esempi: «Certo alla schiuma, alla marina schiuma ; «anche alle nubi, insensibili nubi (U. Saba, Ritratto della mia bambina, vv. 8 e 11). Epigramma Breve componimento in versi sorto originariamente come iscrizione, soprattutto funeraria, poi componimento mirante a fermare il ricordo di una vita, di un impresa, di un offerta, ha infine assunto, già tra i greci e i romani, il tono e il carattere che ha conservato nelle letterature moderne, di arguzia ironica e mordace, talora caricaturale, in cui l ispirazione morale, sociale o politica si traduce spesso in un rapido e vivace ritratto o quadretto. Esametro Verso tradizionale dell epopea greca e romana da Omero in poi, usato però anche nella poesia religiosa (oracoli e inni), nella didascalica e, unito con il cosiddetto pentametro elegiaco, nella poesia elegiaca (distico elegiaco). Nella metrica italiana cosiddetta barbara il ritmo dell e. è generalmente riprodotto con un settenario più un novenario . Esempio: «Lenta fiocca la neve // pe l cielo ciner o: gridi (G. Carducci, Nevicata, v. 1). F Figura etimologica una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell accostamento di due parole aventi la stessa radice. La f. e. rientra nella famiglia delle paronomasie , vale a dire di quelle espressioni che, poste nello stesso segmento discorsivo, si richiamano per affinità di forma, ma se ne differenziano per lievi mutamenti dell espressione in grado così di creare inediti e inattesi circuiti di senso. Nel caso della f. e., l affinità di forma viene però determinata dalla presenza di una stessa radice per origine di etimo o per derivazione (come nelle espressioni vivere la vita , morire di una morte , amare di un amore , sognare un sogno ecc.). La figura si presta così a meccanismi di intensificazione semantica del concetto di base (evocata dalla radice), garantendone una maggiore forza espressiva. Esempi: «Il farmacista nella farmacia / m elogiava il farmaco sagace (G. Gozzano, La signorina Felicita ovvero la Felicità, vv. 327-328); «il desiderio improvviso d uscire / di me stesso, di vivere la vita / di tutti (U. Saba, Il borgo, vv. 6-8). Flash back Nella tecnica cinematografica, procedimento narrativo consistente nell interrompere il racconto di fatti attuali nel loro sviluppo cronologico, per inserirvi un episodio anteriore collegato più o meno intimamente con il racconto stesso. Per estensione, analogo procedimento adottato in opere narrative, soprattutto mediante inserti della memoria del passato nelle vicende del presente. Focalizzazione Nello svolgimento di un racconto è il particolare punto di vista da cui vengono narrati i fatti. La narrazione più diffusa è quella a focalizzazione zero , quando gli eventi sono riportati da un narratore onnisciente che non solo conosce i fatti, ma anche gli umori e i pensieri dei suoi personaggi. Talvolta, il punto di vista coincide invece con quello di un personaggio ed è il caso della cosiddetta focalizzazione interna ; infine, quando la narrazione è oggettiva, svolta da un narratore che riferisce azioni e comportamenti dei personaggi senza però aver accesso alla loro psicologia, si parla di focalizzazione esterna . Fonosimbolo Manifestazione fonica non riconducibile alle strutture fonematiche e morfematiche proprie di una data lingua. Il termine fonosimbolico è usato talvolta dai linguisti come equivalente di onomatopeico, per definire l origine di vocaboli che suscitano per onomatopea l immagine non di un suono o rumore ma di fatti visivi, di condizioni astratte ecc. Nell analisi dei testi letterari, specie poetici, il concetto di fonosimbolismo può estendersi e comprendere tutte le strutture foniche (allitterazioni , assonanze , paronomasie , elementi ritmici ecc.) capaci di suggerire significati supplementari. Esempi: crepitìo; crosciare; croscio (G. d Annunzio, La pioggia nel pineto, vv. 36; 82; 85); chiacchiericcio; sciacquìo (G. Pascoli, I puffini dell Adriatico, vv. 8; 11). Fronte Nella canzone antica o petrarchesca, la prima delle 3 parti in cui si suole dividere la strofa; è suddivisa a sua volta in 2 piedi di identica struttura metrica. I Inversione Spostamento nell ordine o nella disposizione degli elementi (due o più) di un insieme che per lo più prendono il posto l uno dell altro, in modo da ottenere una disposizione contraria a quella di prima, o comunque diversa: i. dei termini di una proposizione. In particolare, i. di un costrutto o i. sintattica, la disposizione delle parole di un 1289

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi