Il tesoro della letteratura - volume 3

La poesia italiana dal secondo Novecento agli anni Duemila tu nel denso di Lassi metti i passi incendiato di odore abbaiante vai vai 15 20 25 fin oltre, dove nel sordo désir delle nebbie nell occhio del falò splende la bimba di paraffina, fin dove inchimichita si sgrana l aura dei campi fin sul molo ultimo sull ultimo alt a cerca vano escapismo di nettarti la zampa, non trovi, t ingiri, in asfittiche ire t inventri: ecco già la mossa nascosta una linea di eoni e di dèi la muta una muta di anubi enciclopedizza chiosa accusa verità e vanità passioni e svenimenti in minoranza infinitamente cadi/sei. 13 denso: escremento. 14 incendiato abbaiante: avvolto dal di- sgustoso odore degli escrementi dei cani. 15 désir: in francese desiderio . 16-17 nell occhio paraffina: alla luce del falò acceso per scaldarsi si illumina il volto della prostituta (bimba di paraffina: quasi una bambola artefatta nel trucco pesante). 18 inchimichita si sgrana: appesantita dalle sostanze chimiche che la pervadono, esala. 20 escapismo: via di fuga (parola modellata sull inglese escape, fuga ). di nettarti la zampa: di pulirti la scarpa; nell uso del termine zampa c è una degradazione dell umano a un livello animale. 21 t ingiri: giri su te stesso. in asfittiche t inventri: ti inalberi in ire inutili, senza frutto (asfittiche). 22 la mossa nascosta: la soluzione prospettata dagli esponenti della cultura ufficiale (gli eoni del verso successivo) per nettarti la zampa, cioè per uscire da una situazione sgradevole. 23 eoni: secondo la corrente filosoficoreligiosa ellenistica dello gnosticismo, gli eoni sono elementi intermedi tra Dio, da cui procedono per emanazione, e il mondo sensibile, verso il quale quanto più si avvicinano tanto più si degradano. 24 la muta una muta: gioco di parole tra I poeti Andrea Zanzotto e Mario Luzi in una foto del 2001. il verbo mutare e il sostantivo muta (branco di cani). 24-28 anubi sei: nella religione degli antichi Egizi, Anubi, raffigurato con testa di sciacallo, era il dio dei morti. Il riferimento ad Anubi sembra suggerire come una nuova divinità rimpiazzi gli dèi tradizionali (una linea di eoni e di dèi), fagocitando tutto il campo dello scibile (enciclopedizza chiosa) e della morale (accusa verità e vanità), lasciando il poeta in una situazione di solitudine, incomprensione, incomunicabilità (in minoranza infinitamente cadi/sei). Dentro il TESTO Civiltà dei consumi e alienazione I contenuti tematici Il componimento presenta, seppure attraverso un raffinato gioco stilistico e verbale, una critica diretta alla società dei consumi, condotta attraverso una divertita parodia della pubblicità di prodotti per cani. Questo è uno dei pochi elementi certi di un testo complesso, che rifugge volutamente da una comunicazione facile e univoca. Per il resto, il poeta descrive una passeggiata in una periferia cittadina che porta in sé i segni del degrado ambientale e sociale: gli escrementi dei cani, gli odori mefitici dei veleni industriali e dei concimi chimici provenienti dai campi limitrofi, la prostituzione. Ne risulta un quadro sgradevole e allucinato: mentre la pubblicità decanta le straordinarie qualità dei cibi per cani, i cani stessi, oltre che le persone, si muovono in uno scenario che ha perso ogni caratteristica naturale. 1265

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi