Il tesoro della letteratura - volume 3

La giovane narrativa italiana 40 45 50 55 60 65 70 75 maginava seduta al tavolo di una camera che non aveva mai visto, mentre leggeva25 «Se vuoi un amico, addomesticami . «Cosa bisogna fare? aveva chiesto il piccolo principe. «Bisogna essere molto pazienti , aveva risposto la volpe. «All inizio ti siederai un po distante da me, così, tra l erba. Io ti guarderò con la coda dell occhio, e tu non dirai niente. Le parole sono fonte di malintesi. Ma giorno dopo giorno, potrai venire a sederti un po più vicino Il giorno seguente il piccolo principe era tornato. «Sarebbe stato meglio tornare alla stessa ora , disse la volpe. «Se, per esempio, arrivi alle quattro del pomeriggio, io comincerò a essere felice sin dalle tre. Più passerà il tempo e più sarò felice. Quando ormai saranno le quattro, mi agiterò e mi preoccuperò: scoprirò il prezzo della felicità . E lei e Alex, pur fra i mille tramortimenti esistenziali del caso, erano esattamente felici, anche se il vecchio si sentiva un po angosciato quando pensava che la loro era solo una storia di diciassettenni a orologeria26 col fottuto timer già puntato sulla partenza di lei per l America. Intanto, però, si sentivano spessissimo, e quando si rivedevano erano più felici e più forti. Ogni volta che avevano voglia di vedersi si davano appuntamento in centro, giravano tra le luci dei bar, dei negozi, dei cinema, parlando del piccolo principe e di come liberarsi dai condizionamenti della vita di sempre. (Una volta s era presentato all appuntamento prima di lei, e non appena l aveva vista venirgli incontro, il casco in mano e la sciarpa colorata, non appena l aveva riconosciuta da lontano, in mezzo alla gente, le era corso incontro cantando senza aprire bocca: si erano abbracciati ridendo, baciati sulle guance fredde.) Vivevano il loro strano sogno e si raccontavano tutto e camminavano e parlavano e ridevano e camminavano e parlavano contro tutto il già visto proprio come in un lungo sogno, quei matti. E poi, e poi e poi, un brutto giorno, le parole, fra loro, erano state fonte di malintesi. Anzi, fonte di un malinteso, uno solo, ma che era la cosa più triste che il vecchio Alex avesse mai provato in tutta la vita un sabato sera freddo gelido, in piazza Maggiore, il vecchio Alex le aveva chiesto di mettersi con lui. Era la cosa più ovvia, a quel punto, no? Solo che. Solo che lei gli aveva stretto forte la mano, detto che ci avrebbe pensato su, ma aveva un ombra triste negli occhi. Lui era tornato a casa sentendosi soffocare, col presentimento che, per un tempo di cui non riusciva a mettere a fuoco i dettagli, con Aidi non si sarebbe sentito. E tutta la domenica seguente, Alex forte, Alex incazzato, Alex che se ne frega, era rimasto pesto sul letto a leggersi Il gabbiano, mio Dio, Jonathan Livingstone27 che gli aveva prestato proprio Aidi. Alex inutile e triste come la birra senz alcol. 25 leggeva: le citazioni che seguono sono tratte dal libro Il piccolo principe (1943) dello scrittore francese Antoine de SaintExupéry (1900-1944). 1240 26 a orologeria: a termine, con una sca- denza prefissata. 27 Il gabbiano Jonathan Livingstone: è il titolo del romanzo (1970) di Richard Bach (scrittore statunitense nato nel 1936), un opera molto amata dai giovani.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi