Il tesoro della letteratura - volume 3

Pier Paolo Pasolini Comprendere il PENSIERO CRITICO 1 Perché gli articoli di Pasolini pur attaccando fenomeni sotto gli occhi di tutti generarono tanto scalpore? 2 Che cosa intende Berardinelli giudicando gli Scritti corsari come «critica intellettuale radicale della società sviluppata ? con tanta chiarezza i pregiudizi intellettuali (di ceto, di casta), e spesso l ottusità un po meschina e persecutoria dei suoi interlocutori. Che sembrano avere sempre torto: o, se hanno in parte ragione, la loro ragione risulta stridula e stizzosa, oltre che conoscitivamente inerte. Mentre Pasolini stava cercando di rivelare qualcosa di nuovo, loro non facevano che difendere nozioni acquisite. Il fatto è che per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così, Pasolini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce. Solo ora gli era possibile ritrovare uno spazio che sentiva perduto negli anni precedenti, e usare in modo diretto la propria ragione autobiografica per parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare. Ma l evidenza fisica della sparizione di un mondo, che doveva essere ed era in effetti sotto gli occhi di tutti, sembrava risultare invisibile ai più. Nella descrizione sommaria, violentemente schematica di queste evidenze fisiche, Pasolini era unilaterale, ingiusto. A volte sembrava accecato dalle sue visioni. Era un invincibile estraneità che faceva sembrare «tutte uguali le facce dei nuovi giovani (come sembrano «tutte uguali le facce di popoli lontani che non abbiamo ancora imparato a guardare, ad amare). Ma il senso dell argomentazione era chiaro: ciò che rendeva indistinguibili un giovane fascista da un giovane anti-fascista, o una coppia di proletari da una coppia di borghesi, era la fine del fascismo e dell antifascismo classici, la fine del vecchio proletariato e della vecchia borghesia. Era l avvento (l Avvento) di un nuovo modello umano e di un nuovo potere che cancellavano il precedente volto fisico e culturale dell Italia, mutando radicalmente la base sociale e umana delle vecchie istituzioni. [ ] Nonostante lo schematismo concettuale, Scritti corsari resta uno dei rari esempi in Italia di critica intellettuale radicale della società sviluppata. Se non può sostituire da solo una sociologia spregiudicata e ricca di descrizioni (peraltro sempre meno praticata dagli specialisti), è almeno in parte riuscito a salvare l onore della nostra cultura letteraria, spesso così manieristica e di ristrette vedute. Ciò che anche qui colpisce in Pasolini è il colore livido e luttuoso delle sue constatazioni e dei suoi rifiuti, la tensione esasperata della sua razionalità, una disarmata mancanza di umori ironici e satirici. La forza degli Scritti corsari è anzitutto nella realtà emotiva e morale di questo lutto. [ ] Quella degli Scritti corsari è un ideologia «vocale , a braccio, che si muove sull improvvisazione polemica e su una nitida architettura di concetti, di nervature razionali nude, che sostengono il fragile edificio del discorso con la forza dell iterazione. [ ] Un nuovo potere sociale, pragmatico ed elementare, che tutto schiaccia nella sua uniformità, viene descritto con altrettanto spietata uniformità, e con un uso altrettanto pragmatico ed elementare dei concetti, come per ritorsione mimetica. La genialità saggistico-teatrale di Pasolini è tutta in questo intellettualismo spoglio, geometrico che esprime distruttivamente la sua angoscia per la perdita di un oggetto d amore, e per la desacralizzazione moderna di tutta la realtà. Alfonso Berardinelli, Prefazione, in Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti, Milano 2001 1223

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi