T4 - Il bombardamento di San Lorenzo (La Storia)

La narrativa italiana del secondo Novecento in sintesi Realismo poetico Secondo l autrice, il fine della letteratura è offrire una forma di «verità attraverso la trasfigurazione poetica della «realtà degli oggetti . Prendendo le distanze dal Neorealismo, la scrittrice approda dunque a una propria definizione di realismo, che privilegia le opere in cui l autore trasforma in verità poetica dal valore universale («valore per il mondo , lo chiama) una realtà di per sé molteplice e caotica. La fiducia nella resa poetica della realtà è controbilanciata dalla necessità di una lotta contro l irrealtà, vale a dire contro la disumanità. In questo senso, la bomba atomica è metafora minacciosa della guerra fredda e della corsa agli armamenti, che rischia di annientare l umanità intera e l universo reale oggetto dell opera d arte: «L arte è il contrario della disintegrazione. [ ] la sua funzione, è appunto questa: di impedire la disintegrazione della coscienza umana, nel suo quotidiano, e logorante, e alienante uso col mondo; di restituirle di continuo, nella confusione irreale, e frammentaria, e usata, dei rapporti esterni, l integrità del reale, o in una parola la realtà . L atto poetico, in altre parole, è un azione necessaria di fronte all orrore del reale, e nel contempo testimonianza e risposta ottimistica a tale orrore. Il realismo di Elsa Morante potrebbe essere definito visionario o poetico. Nella sua lotta contro la disumanità e l orrore, la scrittrice conta ottimisticamente sulla capacità dell atto poetico di trasfigurare la realtà. T4 Il bombardamento di San Lorenzo Elsa Morante, La Storia, cap. 3 Insieme a quelle di Ida e dei suoi figli, La Storia racconta le vicende corali della popolazione romana, costretta ad affrontare la tragedia delle persecuzioni razziali e della guerra. Nel brano che riportiamo è descritto uno degli episodi più terribili per Roma: il bombardamento del quartiere popolare di San Lorenzo, il 19 luglio 1943, che provocò più di tremila morti. L operazione militare è voluta dagli alleati per fiaccare il morale della popolazione e accelerare la fine del regime (che effettivamente cadrà pochi giorni dopo, il 25 luglio), ma ciò che sta a cuore alla scrittrice non sono tanto le dinamiche della storia politica o militare, quanto i riflessi di quegli eventi sulle persone comuni, le più indifese. La morte dal cielo 5 10 Una di quelle mattine Ida, con due grosse sporte al braccio, tornava dalla spesa tenendo per mano Useppe. Faceva un tempo sereno e caldissimo. Secondo un abitudine presa in quell estate per i suoi giri dentro al quartiere, Ida era uscita, come una popolana, col suo vestito di casa di cretonne1 stampato a colori, senza cappello, le gambe nude per risparmiare le calze, e ai piedi delle scarpe di pezza con alta suola di sughero. Useppe non portava altro addosso che una camiciolina quadrettata stinta, dei calzoncini rimediati di cotone turchino, e due sandaletti di misura eccessiva (perché acquistati col criterio della crescenza) che ai suoi passi sbattevano sul selciato con un ciabattio. In mano, teneva la sua famosa pallina Roma2 (la noce Lazio durante quella primavera fatalmente era andata perduta). Uscivano dal viale alberato non lontano dallo Scalo Merci,3 dirigendosi in via dei Volsci, quando non preavvisato da nessun allarme, si udì avanzare nel cielo un clamore d orchestra metallico e ronzante. Useppe levò gli occhi in alto, e disse: «Lioplani .4 E in quel momento l aria fischiò, mentre già in un tuono enorme tutti 1 cretonne: tessuto di cotone stampato a tinte vivaci. 2 pallina Roma: è la pallina rossa e gialla regalata a Useppe dal fratello Nino (il primogenito), che nei giochi del bambino rappresenta la squadra di calcio della Roma. La noce, altro tesoro di Useppe, è la squadra rivale, la Lazio. 3 Scalo Merci: scalo ferroviario nel quar- tiere romano di San Lorenzo. 4 Lioplani: storpiatura infantile per gli aeroplani . 1123

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi