Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila in sintesi Il sottoproletariato delle borgate di Roma è protagonista dei romanzi di Pier Paolo Pasolini; il proletariato di Milano, con le sue aspirazioni piccolo-borghesi, lo è in quelli di Giovanni Testori; la vita nei bassifondi di Napoli è raccontata da Giuseppe Marotta e Domenico Rea. ma spesso il vero protagonista di quasi tutti i romanzi di Pratolini: da Il Quartiere (1944) a Cronaca familiare (1947), da Cronache di poveri amanti (1947) a Le ragazze di Sanfrediano (1952), fino al controverso Metello (1955). Da Milano a Napoli Ma sono soprattutto Roma e Milano, in concomitanza con il loro impetuoso sviluppo urbanistico ed economico, a offrire gli scenari inediti su cui si concentra l attenzione degli scrittori più attenti. A Roma si ispira la produzione narrativa di Pier Paolo Pasolini, con Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), i cui protagonisti sono i giovani del sottoproletariato che gravita attorno alle borgate della capitale; ma anche la fase neorealista di Alberto Moravia, con La romana (1947), Racconti romani (1954) e La ciociara (1957). A Milano e alla sua provincia si richiama invece Giovanni Testori (1923-1993) nelle sue prime opere, tra cui il racconto lungo Il dio di Roserio (1954), poi confluito nella raccolta Il ponte della Ghisolfa (1958). L ambiente sociale ritratto da Testori è diverso da quello rappresentato da Pasolini: non un sottoproletariato che si oppone all etica del lavoro propria delle masse popolari politicamente consapevoli, bensì un proletariato che, inquadrato nel sistema produttivo, aspira a condizioni di vita piccolo-borghesi. Per quanto riguarda Napoli, infine, possiamo ricordare Giuseppe Marotta (1902-1963) con L oro di Napoli (1947) e Domenico Rea (1921-1994) con Spaccanapoli (1947), che restituiscono con efficace vivacità l universo umano ed espressivo dei bassifondi partenopei. Privi di ogni concessione al folclore sono invece i racconti della raccolta Il mare non bagna Napoli (1953) di Anna Maria Ortese (1914-1998). Nell opera di questa scrittrice, tuttavia, il documento di cronaca e la polemica sociale sono narrati attraverso soluzioni liriche e fantastiche ben lontane dall oggettività neorealistica. Il Fronte nuovo delle arti Alla Biennale di Venezia del 1948 un gruppo di pittori e scultori italiani espone opere radicalmente nuove: l avanguardia, tutta italiana, prende il nome di Fronte nuovo delle arti. Negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, l idea del Fronte è influire su ogni forma artistica teatro, poesia, musica, pittura e scultura per cambiare la società. Il manifesto del movimento chiarisce che pittura e scultura sono uno strumento di libera esplorazione del mondo e che l arte non è il volto convenzionale della Storia, ma la Storia stessa fatta dagli uomini e impossibile senza di loro. Tra gli esponenti del gruppo vi è il siciliano Renato Guttuso (19111987): la sua tela Occupazione delle terre incolte in Sicilia è un opera di denuncia sociale in cui il messaggio politico, legato alla questione dell assegnazione dei terreni feudali non coltivati ai contadini siciliani, si esprime attraverso un forte espressionismo e l uso di colori violenti e accesi. I lavoratori diseredati, anonimi e senza volto, si muovono su un terreno ostile, quasi desertico, e avanzano guidati da una bandiera rossa. Renato Guttuso, Occupazione delle terre incolte in Sicilia, 1949-1950. Dresda, Gem ldegalerie. 1046

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi