•la realtà contiene un lato nascosto che l’arte deve svelare
• l’umorismo è il «sentimento del contrario», ossia l’interpretazione a posteriori di quello che a prima vista sembra solo ridicolo
•si può vedere in ogni situazione comica un lato tragico, così come in ogni situazione drammatica un aspetto ridicolo
2Il vitalismo e la pazzia
• la «vita» non tollera costrizioni e rompe gli argini delle «forme» fittizie in cui la si vuole ridurre
• le «forme» in cui si vuole racchiudere la «vita» sono come maschere dietro cui recitare un ruolo
• la follia è un’arma silenziosa con cui uscire dagli schemi ed evadere dalle angustie della «forma»
• il folle è un «forestiere della vita», di cui riesce, al prezzo di un isolamento totale, a cogliere l’incessante flusso vitale
3L’io diviso
•l’identità degli individui non è unica e coerente, ma frammentata
•in ogni “io” coesistono diverse e anche contrastanti personalità, come le molteplici immagini che può rimandare uno specchio infranto
• una salvezza dalla solitudine in cui si cade al sapersi «nessuno» può venire dal riscoprirsi moltiplicati in ogni essere vivente fino a essere «centomila»
4La civiltà moderna, la macchina e l’alienazione
•dall’alienazione dell’individuo nella civiltà moderna non c’è via d’uscita
•la macchina, emblema della civiltà moderna, è un mostro vampiresco e parassitario che soppianterà il suo creatore, l’uomo
5Tra realtà e finzione: la dimensione scenica
•protagonista dell’opera teatrale non è più il personaggio quale figura realistica ma è il teatro stesso
•«teatro nel teatro» significa il superamento della soglia che divide il palcoscenico dalla platea, la fine della magia dell’artificio scenico, lo svelamento umoristico della finzione del teatro e della vita